***La Timidezza della Corona***

10 settembre 2024 ore 12:54 segnala


Avete mai letto o sentito parlare della timidezza della corona?

Io personalmente no ed e’ stato immediato l’impulso di saperne di piu’ e condividere con voi le mie curiosita’.

Quando camminiamo sotto degli alberi e’ naturale che ognuno di noi alzi la testa verso l’alto, per vedere dove arrivano le cime e per scorgere se si vede il cielo. Beh ogni volta cio’ che vediamo e’ uno spettacolo unico.

I cambi di stagione che ci regalano piu’ tonalita’ delle foglie e il crescere delle piante fa si’ che cio’ che vediamo e’ diverso ogni volta.I rami, come se fossero braccia, si uniscono, si intrecciano e spesso alimentano la nostra fantasia perche’ vediamo in quegli intrecci delle forme riconducibili ad oggetti o cose reali.




Ancora una volta la natura ci emoziona e si dimostra essere un eccellente artista.

Pero’ e’ successo che invece di intrecciarsi o toccarsi ….i rami delle fronde non si tocchino o non si sfiorino e tutto cio’, alla nostra vista, appare come un puzzle o mosaico dove delle minuscole righe di cielo dividono i vari elementi e mi ricordano molto il percorso di un fiume.

Io non lo sapevo ma questo fenomeno speciale viene chiamato appunto “timidezza della corona o delle chiome” (crown shyness).




Alcune specie di piante crescendo lasciano uno spazio tra le loro chiome e quelle degli alberi vicini. Alcuni botanici sin dagli anni ’20 notarono questo fenomeno e con il tempo e vari studi formularono diverse ipotesi.

Alberi con chiome molto folte se non agissero cosi’ i loro rami urterebbero di continuo con i rami attigui e nelle giornate di vento e si spezzerebbero.

Questa sorta di distanziamento ridurrebbe la possibilita’ di danneggiarsi a vicenda.




Rimanendo distanti le chiome riuscirebbero a ricevere piu’ luce, circolerebbe piu’ aria cosi’ da rendere piu’ facile il processo della fotosintesi eliminando l’umidita’ e non solo ma permettendo anche alla luce di arrivare al suolo dove garantirebbe la vita ad altre specie. Trovo incredibile questa decisione innata delle piante.

Se una pianta dovesse ammalarsi la lontananza dalle chiome circostanti potrebbe limitare il contagio di parassiti o il passaggio di animali che attraversando da pianta a pianta giungono a cibarsi delle loro foglie.




Affascinante pensare come anche nel regno vegetale si possano trovare personalita’ diverse che li distinguono.

Troviamo piante rampicanti come l’edera che il suo scopo e’ quello di attaccarsi a tutto cio’ che trova risultante molto spesso invadente e infestante togliendo quindi vita a cio’ che aggrovigliano.




Pero’ ci sono anche altre piante, come alcuni tipi di conifere come i pini o le mangrovie, che decidono di crescere evitando di toccarsi, di non invadere lo spazio altrui, creando una sorta di distanziamento sociale che potrebbe apparire in effetti una timidezza delle chiome.





Prima dell’epidemia covid la parola “distanziamento sociale” probabilmente per molti di noi non aveva gran significato ma poi per limitare i contagi era una quotidianita’ che abbiamo vissuto.

Nel mondo animale e vegetale invece sembra invece un fenomeno piu’ diffuso e conosciuto.




Mi piace pensare, almeno per questa volta. che la timidezza non sia un difetto ma una sorta di precauzione per la sopravvivenza.

Quindi esistono anche degli alberi timidi!
..... e anche oggi ho imparato qualcosa di nuovo.
R
.


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10/09/2024 12:54:10
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Commenti

  1. timeout3 10 settembre 2024 ore 15:55
    ho visto boschi di abeti così fitti che la luce non filtra......ma sono rigogliosi!
  2. dodicicmdidonna 10 settembre 2024 ore 16:03
    @timeout3
    non tutti gli alberi sono simili.....come noi umani del resto.
    Grazie del commento
  3. LatentiEvidenze 11 settembre 2024 ore 08:34
    La forza della natura...
  4. ElTrumbee 13 settembre 2024 ore 07:13
    Delfina Curiosa!!!!
    Con la Tua Curiosità ci Acculturi sempre!!!
    Bello Complimenti

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