
Definizione apparentemente incoerente
che in realta’ se ci pensate bene non lo e’.
Mi ha incuriosito e mi ha fatto pensare
ma davvero togliendo e’ come se aggiungessi?
Beh sapevo che lo stile di vita minimalista segue una filosofia
di pensiero ben precisa che si basa su alcuni principi che sono
l’esatto opposto del consumismo.
Togliere “cose” per aggiungere valore alla nostra vita,
evitando di spendere o meglio buttare soldi in acquisti
che crediamo siano necessari ma che in realta’ non lo sono.
Togliere cio’ che e’ inutile e superfluo, cio’ che non usiamo,
per avere piu’ spazio e piu’ tempo per concentrarsi
su cio’ che e’ davvero necessario.
Questo modo di fare “spazio” intorno a noi ci aiuta
ad identificare l’Essenziale dal Superfluo.

Se parliamo di cose materiali spesso mi domando:
Quando e’ stata l’ultima volta che l’ho usato?
La risposta mi aiuta a decidere se eliminarla o no.
Molto spesso pero’ negli oggetti si racchiudono i nostri ricordi
..le nostre abitudini e nonostante siano inutilizzati da tempo
io personalmente faccio fatica a liberarmene.
Se parliamo invece di cose immateriali
la scelta di eliminarli diventa piu’ complessa.
Esempio amicizie negative che ci assorbono troppa energia senza farci star bene.
In questo caso spesso non riusciamo ad eliminarle allora cerchiamo
di limitarne la frequentazione (pensiero egoistico lo so)
Esempio cattive abitudini come abbuffarsi nel cibo,
l’abuso di alcol o lo shopping convulsivo sono situazioni
che ci regalano un senso di appagamento momentaneo ma che nel tempo sono deleteri
sia per la nostra salute che per il disordine interiore che ne consegue.

Quando elimini il superfluo tutto sembra essere piu’ semplice,
mi fa vedere nitidamente cio’ che prima era offuscato o celato
e trovo subito cio’ che sto cercando.
Togliere piuttosto che aggiungere .. e’ un modo di vedere le cose.
Mi ricorda molto la filosofia buddhista o altre pratiche Zen dove si inneggia “la gioia del meno”
Nulla da dire su questo pensiero perche’ in fin dei conti
il minimalista sceglie cosa vuole avere.

Questo pensiero minimalista lo trovo molto affascinante anche in campo artistico. Vedere una foto o un quadro privo di dettagli non lo rende meno interessante ai miei occhi perche’ tutta la mia attenzione si concentra su un unico soggetto e ne consegue un apprezzamento maggiore di quell unico dettaglio.

La testa del cagnolino pezzato che fa capolino sopra una scalinata di una casa completamente bianca
e’ semplicemente stupendo e cattura la mia attenzione. Se lo stesso cagnolino fosse in un contesto pieno di fiori, colori, nuvole ,persone lo avrei notato sicuramente successivamente o addirittura neanche lo avrei visto.

Un filo di perle su una schiena di donna nuda ha vinto il primo premio di un concorso fotografico minimal. Assolutamente fantastico.
L’essenziale ci mostra anche l’importanza degli spazi vuoti
che altrimenti non vedremmo e per quanto mi riguarda sono da stimolo per la creativita’.

Decidere di essere minimalista non e’ una scelta che, da un giorno all’altro, ti fa cambiare il modo di essere e di vedere le cose, ma ci vuole parecchio tempo.
Io ad esempio, nonostante ci provi a trovare semplicita’ nelle cose che mi circondono e che faccio quotidianamente , faccio fatica ad avere una visione minimal perche’ ogni cosa che tolgo la sento come una privazione e non come una rinuncia a possedere e una scelta di liberta’ come dovrebbe essere.

“La perfezione si ottiene
non quando non c’è nient’altro da aggiungere,
bensì quando non c’è più nulla da togliere”
(CIT.Antoine de Saint-Exupéry )
