“Donadoni, ora vattene!”

23 giugno 2008 ore 11:47 segnala

Brutta Italia, pessimo gioco e disastrosa telecronaca.
Non poteva esserci una serata peggiore.

Ecco la sintesi di una nazionale che mai in questo europeo ha dimostrato di avere uno spessore da grande squadra.
Tutto agonismo, ma non basta.
Ormai si celebra la fine di un biennale fallimentare condotto da Donadoni.

Un uomo che non ha saputo dare un volto a questa nazionale.
Una squadra che davanti ad una buona Spagna non ha saputo incidere.
Toni era smarrito, Perrotta girava a vuoto, Aquilani non ha mai influito qualitivamente, De Rossi quasi stremato, Ambrosini buono solo nella quantità e Cassano spaesato.
 
Con tutta la dinamicità e l’agonismo messo in campo dai ragazzi, l’Italia non ha praticamente fatto nulla e né tantomeno subito.
Da ciò mi stupisce anche come la Spagna non abbia chiuso la partita prima.

Ma tornando a questo disastro degli azzurri, mi chiedo se questo è il volto da dare ad una nazionale che due anni prima aveva vinto un mondiale a testa alta.

Penose le considerazioni dei commentatori della RAI, quasi tutti uniti nel sostenere che l’Italia è uscita a testa alta e che la causa maggiore di questa sconfitta sarebbe nelle assenze di Pirlo e Gattuso, gli stessi che però hanno perso miseramente contro gli Olandesi.
Colpa loro? No, affatto.

La colpa è di come è stata costruita questa squadra, senza un’identità da detentrice di un titolo mondiale.
Donadoni ha pensato bene di costruire una squadra alle spalle di Toni: lancio lungo e che questo ci salvi.
Toni era visto come il Lucarelli nel Livorno e a sprazzi la nostra Italia ha ricordato quel Livorno.
Uno schema di gioco umile rispetto alla qualità che questa squadra può dare, che secondo il mio punto di vista è alla pari di un Brasile, Francia ed Argentina.
Le altre sono un gradino sotto.
Veritiere soltanto sono le considerazioni di Galeazzi: <<Perrotta senza Totti scompare. Perrotta riesce a dare il meglio di se nel gioco di Spalletti.>>
Galeazzi si rifà soprattutto al Perrotta visto nei mondiali, quello che con la presenza di un certo Totti dava più sostanza in fase offensiva e tutto ciò grazie al modulo camaleontico che Lippi riusciva a dare a questa nazionale.

In campo, però, Donadoni ha sempre risposto con questo modulo che può esser valido in una provinciale, quella che contiene nella sua rosa una punta di diamante e nulla di più.
Davanti a giocatori strapagati si deve pretendere una qualità ed una superiorità che con Lippi si è vista sin dalla prima partita.

Fortunatamente gli opinionisti della RAI non hanno voce in capitolo davanti alle testate giornalistiche che domani non avranno pietà su questo CT decisamente non all’altezza.

Abbiamo perso giustamente, meritatamente e non abbiamo lasciato un segno positivo in questo europeo.
Non esprimo amarezza, anzi sono contento, perché l’incubo Donadoni sta volgendo al termine e perché questa Italia non meritava nemmeno di passare il girone.
Ridateci un allenatore professionista e forse possiamo rivedere quei giocatori che potranno pure essere discussi, ma che alla fine fanno sempre la differenza nelle loro squadre.
Donadoni non lo potrà mai capire, perché non ha mai allenato una grande squadra e soprattutto perché non è in grado di saper gestire i campioni: in primis quelli in campo, poi a seguire quelli che ha lasciato inspiegabilmente a casa.

Vattene Donadoni, per il bene della nazionale campione del mondo.

Ale

"ROMA HA VINTO!"

25 maggio 2008 ore 16:09 segnala
Sapevamo che sarebbe finita così.
Una stagione straordinaria che ci ha regalato infinite emozioni.
Forse qualche emozione ci è stata rubata, ma non è tempo di far polemiche.
Ottantadue punti, tra le prime otto d'Europa ed una coppa Italia che rappresenta l'ascesa sul podio dei trofei vinti in questa competizione, assieme alla Juventus.
Una vittoria dedicata alla famiglia Sensi ed ad un gruppo che in tre anni è cresciuto a tal punto d'acquisire una maturità giusta per i grandi traguardi.
Bastano tre o quattro ritocchi perché questa squadra arrivi lontano.
E' una Roma d'applausi e che ha fatto molto più di quanto previsto.
Ieri è stata una festa anche dopo la partita e ce la meritavamo tutti quanti, perché abbiamo sostenuto questi giocatori fino all'ultimo minuto di ogni partita.
E' un diritto gioire ed esser fieri di questa squadra.
Speriamo nella fame e nella sete di conquista di questo gruppo, che possa continuare a toglierci soddisfazioni.
E' stata una triplice festa, perché siamo stati eliminati dalla vincente della Ch. League, perché meritavamo lo scudetto e perché questa Coppa Italia ha dimostrato quanto valiamo di fronte ad una grande squadra come l'Inter.
E col cuore mi sento di dire Grazie Roma!

LE CARTE IN TAVOLA POSSONO CAMBIARE

25 maggio 2008 ore 01:47 segnala
Piove quanto mai sulle strade e i vetri della macchina sono appannati. Faccio difficoltà a muovermi tra le pozzanghere. Meglio andare piano.
Ma non eravamo a Maggio?
I fulmini sono limpidi, come limpida è la mia memoria.
E' una metafora quella notte: tutto si annuvolò improvvisamente, diluvio ed infine all'alba sparisce tutto, come se nulla fosse mai accaduto.
Il sole era torrido, i miei occhi stanchi, la mia forza sparita e volevo scappare dall'angoscia.
Non c'era anima viva che mi potesse far fuggire.

Basta sentimentalismi, notti tra passioni, follie di prima mano, l'estrema pazienza, il bonismo cieco, la voglia di fare con gli altri per non rendere mai morta la giornata.
Quel volto adolescenziale sparisce lentamente con chi l' ha accompagnato sempre con l'occhio vigile.
Da lì ho sentito una croce più pesante e le mie gambe non ce l' hanno più fatta.
Ho guardato il mondo in ginocchio e ho visto la gran parte degli uomini essere come dei burattini.
Mi sono chiesto perché non ho mai voluto guardare prima tutto ciò: la risposta è che l'egoismo faceva parte di me.
Quando esci da un sipario, nessuno ti guarda più, perché nessuno vive la realtà di un attore: si prova solo ad immaginare tutto nella propria sfera e il massimo che puoi ricevere è uno sporiadico ricordo o immaginazione di come questi ti vedevano.
E' la tendenza dell'uomo, quella di guardare la realtà nelle sue aspettative, credenze e valori.
E questo è solo uno dei tanti dettagli che si possono capire solo se li provi fino al midollo.
Da qui, inizia un processo di distacco nel modo di ragionare della gran parte del genere umano, reo di essere fin troppo e quotidianamente presuntuoso con se stesso.
Non sono riuscito più a sopportare la superficialità e Dio solo sa quanta ce ne sta in giro.
E la superficialità peggiore è quella delle persone che nemmeno se ne rendono conto.
Evitare è meglio che curare.
Ho capito che i più furbi sono quelli che fanno finta di non sapere, ma sanno fin troppo.
Quelli che non sanno sono immaturi.
Quelli che sanno e vogliono dimostrare, invece, perdono solo tempo.

Quando vedi tutto questo teatrino, allora inizi a fregartene veramente di come giri il mondo e preferisci guardare sul tuo orticello, costruendotelo volta per volta, trasformandolo in un luogo soltanto tuo, ricco d'interessi personali e niente più.
Tutto il resto va a farsi benedire: se veramente ci tieni a me, seguimi, altrimenti vattene altrove, perché non ho tempo di spargere semi in posti dove poi, alla fine, ricevi soltanto fregature.
Voglio essere migliore con me stesso: non ho bisogno di sentirmi valutato.

Credo che la miglior colonna sonora che vada bene con la mia esistenza sia quella di Lucio Dalla: "Quale Allegria".
Dovrebbero rendere obbligatorio lo studio di quel brano (capolavoro), perché ricorda la filosofia di Pirandello e la realtà di tutti noi.
Forse ascoltando quel brano, certe persone la smetteranno di farsi i film sul mio conto e su quello altrui.
Non c'è nessuna bellezza da vedere dalle mie parti, perché la bellezza che vedo io non la voglio condividere tanto per..
Non me ne frega niente di essere capito o compreso.
Pretendo il rispetto, come io faccio altrettanto quando sento o leggo i sentimenti o pensieri altrui.
Ognuno ha un suo mondo fatto di vita e fantasie.
Lasciamoli così come sono, belli e brutti che siano.

Ora vado e scusatemi se sorrido, ma è spuntato il sole dopo tre giorni di tormentata pioggia.
Ale.

"Il GF inizia a Ponte Milvio"

21 gennaio 2008 ore 20:28 segnala
Non potevano fare di meglio: una "bolla" costruita davanti alla torretta di Valadier a Ponte Milvio e con tre concorrenti presenti all'interno già da due giorni.
La bolla dovrebbe rimanere fino a Martedì.
Sarà solo una specie di luogo punitivo per i nuovi partecipanti alla nuova edizione del GF.

Le proteste dei residenti non si sono fatte attendere.
Dopo che questa zona è stata costretta a subire continue pubblicità sui lucchetti , ecco quest'altra trovata mass-mediatica che poteva esser fatta benissimo in un luogo più adatto per tutti.
E non è mancata una scena patetica in cui un "escluso" si è legato davanti a questa "bolla" per proteste nei confronti del GF  che non l'avrebbe scelto nella selezione finale.

Il teatrino montato da due giorni ha provocato parecchi problemi al traffico e ha negato un tratto di pista ciclabile agli abituali frequentatori.

E nell'orrore degli orrori, lo spiazzale del Ponte è invaso da camion, telecamere e cavi elettrici.

Un altro insulto a Ponte Milvio, grazie a "misteriose" concessioni del Comune per questa iniziativa.
Tra le varie polemiche c'è chi sintetizza il tutto dicendo: "Veltroni ha fatto un favore al suo nuovo amico Berlusconi. Ormai non segue più Roma".

Essì, effettivamente qualcosa non torna perché i parcheggiatori abusivi sono ricomparsi come fulmini, le prostitute transessuali sono rimaste sempre al loro posto e le baracche presenti lungo le rivere del Tevere, tra i confini di Tor di Quinto e Saxa Rubra, sono nuovamente ripopolate, dopo che due mesi fa' c'era stato un blitz delle forze dell'ordine per abbatterle tutte quante.

Una cornice intorno a questo ponte veramente triste, che lascia molto a desiderare sulle verità che esistono in questa zona mai risolte e spesso, purtroppo, ignorate.
Si aggiunge, poi, un altro problema che riguarda il traffico che è sempre stato parecchio concentrato in quel punto, quindi la situazione si fa ancor più soffocante anche in termini ambientali.

Già da qualche tempo Ponte Milvio è stato sottoposto ad un duro bombardamento mediatico con l'ormai noto libro di Moccia ed adesso ci mancava una zozzeria indecorosa che trascurerà quest'opera artistica per far posto a tre persone che inseguono un loro sogno: i soldi e il successo.

Ringrazio Iddio che da Martedì ritornerà tutto nella normalità, ma questo teatrino orrendo ne valeva davvero la pena?

VOCE IN CAPITOLO....

14 gennaio 2008 ore 19:34 segnala
...A VOI CHIEDO DI SMUOVERE LE COSCIENZE
...DI CONTRIBUIRE A SALVARE QUESTA PICCOLA AZZURRA....NON FACCIAMO PASSARE COME
COSA  DI TUTTI I GIORNI ...QUESTA STORIA.....SE AVETE POTERE....SE AVETE
LE CONOSCENZE GIUSTE...VI PREGO DI CONTATTARE LA FAMIGLIA PER
ORGANIZZARE PIù EVENTI POSSIBILI...
IN MODO DI RACCOGLIERE TANTI FONDI.....CONCERTI, MANIFESTAZIONI
TEATRALI...MERCATINI,.....TUTTO CIò CHE PUò RACCOGLIERE FONDI PER QUESTA
PICCOLA BAMBINA CHE HA TANTO BISOGNO DI AIUTO....NON POSSIAMO RESTARE
INDIFFERENTI....AIUTANDO LEI AIUTEREMO LA SPERANZA DI MOLTE
ALTRE CREATURE...AIUTANDO , CONFORTANDO I GENITORI CHE TANTO FANNO...PER I
PROPRI FIGLI..MA CHE PURTROPPO QUESTI MALEDETTI SOLDI CHE NON BASTANO
MAI....NON DANNO LA
POSSIBILITà DI CURARLI....
A VOI GENTE CHE DAVVERO CONTA.......NON FATE FINTA DI NULLA....PRESTATE LA VOSTRA ESPERIENZA
E CONOSCENZA PER QUESTA GIUSTA CAUSA...
GRAZIE DI CUORE
IL BLOG DI AZZURRA
http://insieme_per_azzurra.blog.tiscali.it/
FIRMA LA PETIZIONE
http://firmiamo.it/aiutiamolapiccolaazzurra
GUARDATE IL VIDEO CHE HO INSERITO, NON è UN SEMPLICE DUETTO, è UN SERVIZIO DI
VERISSIMO SU AZZURRA!!!
Azzurra nasce il 21 ottobre del 2002 a Cecina con parto naturale.
Alla nascita pesava kg 2,120 ed era lunga 46 cm, per il resto era tutto
a posto.
Dopo una settimana di ospedale torna a casa.
 Azzurra mangia e
dorme.
Il 30 dicembre alla visita di controllo Azzurra pesa 5 kg ed è lunga 56 cm; va tutto per il
meglio.
Intorno al mese di febbraio si inizia a intravedere un rallentamento nella
crescita, sia in peso che in lunghezza. Il tutto coincide col ritorno della
mamma a lavoro e col primo vaccino.
Il pediatra fa eseguire un esame delle urine che risulta
positivo allo streptococco fecali.
Si interviene con l’antibiotico.
L’infezione passa ma Azzurra non aumenta ugualmente di peso
e non allunga. Nel mese di maggio viene inviata dal pediatra da un
endocrinologo dell’ospedale di Pisa che visita la bambina, esegue una serie di
ecografie e dichiara che Azzurra gode di perfetta salute e che la mamma è
troppo apprensiva.
Insoddisfatti i genitori di Azzurra la portano da un nutrizionista di Pisa che
consiglia una ecografia celebrale per escludere patologie gravi.
L’ecografia viene effettuata insieme a quella per il
gastropirolospasmo ed entrambe risultano perfette.
A giugno Azzurra viene ricoverata all’ospedale di Livorno, qui le viene dato il
Peridon un farmaco che aiuta la digestione in quanto favorisce lo svuotamento
dello stomaco.
Le cose migliorano Azzurra si attacca per la prima volta al
biberon e mangia più volentieri; dopo 2 settimane di degenza viene dimessa.
Passa una settimana la mamma torna per il controllo e comunica ai medici che
Azzurra non vuole mangiare di nuovo. Le consigliano di non andare più a lavoro
perché Azzurra soffre di anoressia da distacco materno.
La mamma resta a casa il più possibile e Azzurra continua a
crescere fisicamente molto poco e si inizia anche a intravedere un ritardo
psicomotorio.
Nel mese di agosto Azzurra viene portata da un medico
dell’ospedale Gaslini di Genova che visita la bambina e conclude che ha i
riflessi un pochino lenti ma che gode di perfetta salute.
Il ritardo di Azzurra si nota sempre più; adesso a 10 mesi, si limita a portare
le cose alla bocca e sta seduta molto poco, non riesce a premere, non ha forza
e ha sempre l’affanno.
I genitori si rivolgono prima da una dottoressa omeopata che intuisce che vi è
qualcosa che non funziona a livello metabolico che può essere di origine
genetica oppure causato anche dal vaccino e consiglia di eseguire alcuni
accertamenti rifiutati però dal pediatra.
Sempre nel mese di agosto viene portata da un medico molto conosciuto di
Livorno che anche lui avverte che vi è un forte ritardo e consiglia una
risonanza magnetica.
Il pediatra sconsiglia di eseguirla in quanto la bambina sta
benissimo.
Nel mese di ottobre azzurra viene portata alla Stella Maris
su insistenza dei genitori dove viene effettuato un day-hospital di 2 settimane
durante il quale vengono effettuate miriadi di esami. Conclusione Azzurra sta
bene il suo lieve ritardo è dovuto dal fatto che è nata piccolina ma dopo i tre
anni questo sarà scomparso.
La bambina viene mandata a fare un ciclo di fisioterapia presso via S.Gaetano a
Livorno e le viene messo divaricatore alle anche per una sub-lussazione
dell’anca destra.
Azzurra è sempre più stanca, a volte mentre gioca si
addormenta all’improvviso, non riesce a stare seduta più di qualche minuto, si
limita a portare gli oggetti alla bocca ed il linguaggio si è fermato alla
lallazione.
La mamma nota che cambiandole la dieta almeno una volta a
settimana vi è un miglioramento per qualche giorno.
Disperata fa presente al medico che per una bambina di un
anno lo sviluppo non è corretto, ma lui le risponde c’è chi fa prima e c’è chi
fa dopo.
Siamo ai primi di gennaio la fisioterapista di via S:Gaetano fa notare alla
famiglia che ad Azzurra gli si muove orizzontalmente la pupilla dell’occhio sinistro.
Portata dal pediatra questo riferisce che si tratta di tic
nervoso.
La mamma non soddisfatta chiede una visita oculistica
urgente.
Azzurra viene portata dall’oculista in ospedale che dopo un
esame approfondito dice alla mamma che l’occhio di Azzurra è perfetto che il
problema è neurologico e di rivolgersi da uno specialista.
Il 14 gennaio del 2004 Azzurra viene portata dai genitori all’ospedale Gaslini
di Genova.
Vista al prontosoccorso ai genitori viene chiesto se hanno
mai preso in considerazione il fatto che la figlia potesse avere una malattia
metabolica.
Azzurra viene ricoverata in neurologia dove immediatamente
viene effettuata una tac. Esito: presenza di spiccata ipodensità dei corpi
striati bilateralmente.
Non si rivelano altre evidenti alterazioni di morfologia e
densità e dei tessuti nervosi.
Lieve ampliamento del sistema ventricolare e degli spazi
subaracnoidei: necessario proseguire le indagini diagnostiche con RM.
Questa fu la prima mazzata seguita da tutto il resto.
Intanto a casa la mamma si era già mossa inserendo tutti i sintomi della figlia
su internet, alla ricerca di cosa potesse avere Azzurra ed era approdata ad una
serie di malattie mitocondriali tra le quali la peggiore era l’encefalomiopatia
ossia la sindrome di Leigh che portava alla morte intorno ai 5 anni.
La mamma leggeva e rileggeva tutte queste malattie e la sua conclusione era
sempre la sindrome di Leigh.
Azzurra resta in ospedale circa 20 giorni dove vengono eseguiti molti esami tra
cui:
- Esame somatoneurologico: irritabile, poco consolabile.
- Disfagia. Scosse di nistagmo bilaterale più evidenti in occhio sinistro.
- Ipomimia. Aggancio visivo presente. Non sorriso reattivo. Reazioni paracadute
ipostrutturate.
- Ipotonia globale. Arti superiori mantenuti in flessione con i pollici
addotti, arti inferiori in posizione addotta e extraruotata.
- ROT evocabili, simmetrici sia negli arti superiori che inferiori.
- RCP incerto; non clono. Persistenza di gransping plantare. Presenza di
movimentazione afinalistica ai 4 arti.
E pensare che stava bene. Sono i genitori apprensivi.
Valutazione psicomotoria: alla scala di Griffiths (REV 96) si ottiene un’età di
sviluppo di circa 6 mesi con profilo prestazionale sostanzialmente armonico.
Dal punto di vista motorio si rivela ipotonia e ipostenia
assiale e segmentarla, assenza di modalità di spostamento autonomo,
acquisizione della posizione seduta che viene mantenuta con insicurezza. Il
carico sugli arti inferiori presenza recurvazione delle ginocchia.
L’avvicinamento dell’arto superiore all’oggetto avviene con
tentennamenti e note dismetriche; le prese sono massive.
L’attività conoscitiva sul materiale è rappresentata da
esplorazione orale.
La partecipazione ambientale è ridotta. Viene eseguita
infine la RM che
conclude in questo modo: il quadro RM è fortemente suggestivo per una m. Leigh.
Il 2 febbraio Azzurra viene dimessa; diagnosi: altre degenerazioni celebrali
dell’infanzia.
Per confermare la malattia Azzurra aveva bisogno di altri 2 esami molto
importanti: la biopsia muscolare e l’esame del liquor.
Tornati a casa dopo questa mazzata i genitori di azzurra si mettono in cerca di
un centro specializzato e approdano al “Centro Neurologico Carlo Besta” di
Milano.
Il 23 febbraio Azzurra viene ricoverata al Besta dove
vengono effettuati di nuovo RM e altri esami e i due mancanti.
Diagnosi finale: malattia di Leigh. Encefalopatia evolutiva
dell’infanzia.
Tornati a casa Azzurra ha un crollo gli si bloccano gli arti superiore.
Di nuovo in cerca di qualcosa; si approda ad un farmaco
negli Stati Uniti il Lutimax già in uso da una bambina con la sua stessa
malattia.
Arriva il farmaco e le braccina di Azzurra si distendono.
Ma da quel momento Azzurra non afferrerà più nulla e non
porterà mai più nulla alla bocca.
A aprile dello stesso anno (2004) Azzurra smette di mangiare, su consiglio
della dottoressa del Besta Azzurra viene ricoverata a Livorno dove le viene
introdotto un sondino naso-gastrico, ma la situazione precipita Azzurra vomita
in continuazione e le viene la febbre alta; i genitori alle 6 del mattino
firmano prendono la figlia e si recano a Milano.
Nel giro di piochi giorni Azzurra si rimette in sesto e
viene mandata all’ospedale pediatrico Buzzi di Milano dove le viene fatta una
gastrostomia.
Da allora Azzurra mangerà con un tubo nello stomaco (la PEG).
Azzurra non sta più seduta, non mangia più, non gioca più,
piange tanto e sta sempre molto male.
A settembre di nuovo in ospedale a Livorno a causa di una
forte disidratazione.
Azzurra è in acidosi metabolica e la glicemia sale e non
riescono ad abbassarla.
D’urgenza il trasferimento all’ospedale pediatrico Meyer di
Firenze la situazione è critica.
Azzurra ( 3 anni quasi peso solo 7 kg), sta morendo.
Di qui la decisione di un catetere venoso inserito nella
vena principale del cuore che la nutrirebbe dato che con la peg non ci
riusciamo.
L’intervento viene eseguito però le condizioni di Azzurra
sono sempre critiche, viene trasferita in rianimazione.
Lo sconforto è enorme, i genitori non sanno se pregare
affinché la figlia si salvi o pregare affinché la figlia muoia.
Dopo 3 giorni di agonia una telefonata che dice ai genitori
di raggiungere subito l’ospedale che Azzurra viene trasferita in reparto. Anche
questa è fatta.
Azzurra migliora; il suo peso aumenta; non ci sono più le emmoragie gastriche e
le acidosi.
Si inizia a respirare e lei inizia anche a sorridere.
Tutto bene fino ai primi di dicembre.
Inizio di febbrettine pomeridiane 37, 37 e 2; dopo qualche
giorno la febbre aumenta ed è più duratura.
La mamma ed il babbo non vogliono andare in ospedale.
Azzurra si cura a casa. La febbre non si abbassa e sale
sempre più. I
l nutrizionista di Firenze consiglia di eseguire un
ecografia al CVC (catetere venoso centrale), per vedere se vi sono colonie di batteri.
Gli ecografi non riescono a vedere niente, allora
consigliano una emocultura.
Questa risulta positiva al fungo candida tropicalis.
L’ospedale di Livorno fa ottenere ai genitori l’antibiotico
per via venosa in quanto in farmacia non viene venduto. I genitori rifiutano il
ricovero. Azzurra peggiora.
Il 26 dicembre la temperatura di Azzurra arriva a 41,8.
La madre si rende conto che da soli non possono farcela.
Salgono in auto e corrono a Firenze ricoverata d’urgenza le viene ripetuto
l’emocultura con stesso esito ma antibiogramma diverso. Viene cambiato
l’antibiotico che viene fatto venire da fuori Italia dicendo ai genitori che se
con quello non si risolve non c’è altro da fare.
Azzurra migliora, la febbre cala ma ci si rende conto che la
colonia intorno al catetere non è andata via. Il catetere va rimosso.
Portata in sala operatoria ad Azzurra tolgono il CVC al
cuore e ne inseriscono uno all’inguine. . Fino a quando l’infezione non passerà
non potrà essere introdotto un nuovo catetere.
La febbre cala gli esami sono buoni si decide di
intervenire.
Viene messo un nuovo CVC dall’altra parte. Sono le 17.00.
Alle 19.00 Azzurra inizia a piangere e dalla giugulare
inizia a fuoriuscire sangue unito alla nutrizione.
Chiamato il chirurgo di guardia questo fa chiudere
immediatamente il catetere in quanto potrebbe essere fuori vena.
Il mattino seguente viene controllato di nuovo. E’ tutto a
posto.
Il 16 gennaio viene dimessa dall’ospedale ma i genitori si
accorgono che il CVC non funziona molto bene e la febbre è ricomparsa. Si
riparte e si va a Milano.
La dottoressa di Milano dice ai genitori che assolutamente
non dovevano metterlo perché l’organismo di Azzurra non riesce a superare le
infezioni che ogni volta si ripresenteranno sempre più potenti fino a ucciderla.
Si torna a Firenze Azzurra viene di nuovo ricoverata, si
eseguono gli accertamenti, il catetere risulta rotto all’altezza della giugulare.
Si decide per la rimozione.
I medici vogliono rimetterne un altro. La madre si oppone,
arriva il primario che chiede cosa stia accadendo.
La mamma spiega che adesso basta, Azzurra mangerà attraverso
PEG con la somministrazione del pasto fatta da un macchinario detto pompa ma
che non metterà più nessun CVC, e sarà quel che sarà.
Il primario appoggia la madre e dopo qualche giorno Azzurra
torna a casa.
Adesso con la pompa va abbastanza bene.
Lo stomaco sembra essere migliorato e anche Azzurra è molto
più tranquilla.
Capisce tutto ciò che avviene intorno a lei, partecipa alla
vita familiare ma il suo corpo non funziona solo la sua testa.
Non parla, non cammina, non mangia, non gioca.
Tutto questo potrebbe cambiare se riuscissimo a portare Azzurra alla clinica
dell’Oceanhbo negli Stati Uniti dove i bambini come azzurra vengono curati con
la camera iperbarica e fisioterapia col metodo Therasuit.
Purtroppo il tutto costa tantissimo e noi non abbiamo la possibilità economica.
SE SOLO SI UTILIZZASSE IL DENARO PER COSE IMPORTANTI COME QUESTE E NON PER
SPREGHI CHE POTREMMO FARNE A MENO.

"Porta di Roma"

11 gennaio 2008 ore 13:41 segnala

In America lo shopping è incentrato soprattutto in un un grande edificio.
E non basterebbe un giorno per vederlo tutto.

Questo fenomeno, ormai, sta diventando sempre più frequente anche a Roma, dove possiede diversi centri commerciali e tra questi ce ne sono tre di gran lunga più grandi e moderni di tutti gli altri.

Ci stiamo americanizzando, seppur con qualche difficoltà economica nei nostri portafogli (ci sono più spettatori che reali acquirenti).

Mosso dalla curiosità e dalla grande pubblicità, mi sono guardato tutti i recenti mega centri commerciali realizzati.

Il primo mega centro commerciale è situato sulla Roma - Fiumicino, chiamato "Parco Leonardo". Immenso e fatto a due piani.
Ci vuole una giornata per vederlo "bene" tutto quanto.

Il secondo è situato sulla Roma - Pescara, chiamato "Roma Est", ancor più moderno e più grande rispetto al Parco Leonardo.

Il terzo è proprio nel GRA ed è il più grande di tutti, all'uscita della Bufalotta: questo offre anche IKEA, Decathlon e Leroy Merlin. All'interno possiede il Media World più grande d'Europa.
Praticamente non basterebbe una giornata per vedere tutti e tre gli edifici.

Quest'ultimo è il mio preferito, perché risponde a tutte le necessità e perché è il più organizzato.
A differenza degli altri, questo dispone di un parcheggio immenso al coperto, non presenta code di macchine che ti mandano al manicomio ed è localizzato in punto che di per sé è poco trafficato.
Gli edifici sono tutti ben collegati e grazie alle scale mobili, non devi farti nessun tipo di scalata.

Il primo edificio è quello dell'IKEA che è ormai una realtà e c'è poco da dover analizzare. E' immenso e forse l'unica pecca è che l'ingresso (collocato al secondo piano) obbliga la gente a non portare con se un carrello.
La realtà è che il secondo piano è tutto dedicato all'arredamento.
Ciò che si può portare via è al piano terra, dove finalmente si può avere un carrello.
I prezzi fanno gola per tutto ed è inutile dire che per una coppia di sposi che non dispone di grosse risorse economiche, questo posto sia la miglior soluzione per le loro necessità.
Il piano terra dispone anche di un mercato e di un bar che offre dei "panzerotti" (sono come i calzoni con pomodoro e mozzarella) spettacolari. Da provare.

Accanto si trova l'edificio Leroy Merlin che è il top dei top per gli utensili e ci sono occasioni in ogni periodo imperdibili.
Nel primo piano sono posti tutti gli utensili per casa e non gli manca davvero nulla. Al secondo piano c'è tutto quello che si può avere per il giardino e terrazze.
Lo ritengo il miglior posto di utensili in tutta Roma.
Un autentico tempio per giardinieri ed i ferramenta.

Più sopra si trova il Decathlon: il "paradiso - salvezza" per tutti gli amanti dello sport e degli hobby.
Aperto recentemente, questo luogo offre tutto quello che serve agli amanti dello sport, della pesca, del campeggio, del surf, biciclette, ecc. ecc.
Non s'incentra tanto sulle marche, che comunque non mancano, ma sul fatto che deve avere tutto.
Ci sono andato nemmeno quattro giorni fa' e c'era l'inferno soprattutto nel reparto degli sciatori.
E' il secondo edificio esistente dopo quello costruito diversi anni fa' a Tor Vergata.

Infine c'è l'edificio più grande, quello "commerciale".
E' immenso e ti ci perdi.
Adesso ha anche il Cinema.
Credo che in questo posto manchi solo una Farmacia.
All'interno, poi, c'è l'Auchan che ha dei prezzi imparagonabili rispetto ad altri grandi supermercati.
L'asso nella manica è sicuramente Media World che ha ben due piani e possiede praticamente tutto.
Si può dire che supera in grandezza persino il tanto indispensabile Euronics (ex Trony), situato all'uscita Roma - Fiumicino dal GRA, che è stato per diversi anni il punto di riferimento per gli amanti del Hi-Tech.

Inutile dirvi che in questo periodo, coi saldi appena iniziati, c'è un viavai di gente spaventoso.
Dopo esserci andato ormai una dozzina di volte, posso tranquillamente consigliarlo.
Ma vi dico subito che non vi basta una giornata.
E' preferibile avere delle mete precise ed un portafoglio pronto per essere aperto, perché le occasioni non mancano mai.

BUON NATALE

26 dicembre 2007 ore 01:11 segnala

E ADESSO RIPOSIAMOCI.
Si chiude qui un anno bellissimo, questo 2007 denso di soddisfazioni, di importanti vittorie e di qualche trofeo conquistato. La coppa Italia, la supercoppa italiana, il titolo di capocannoniere del campionato per Totti, seguito dalla prestigiosa Scarpa d'oro, aiutano a riempire la bacheca di Trigoria, accrescono il prestigio della nostra amata Roma e ne aumentano forza e consapevolezza nei propri mezzi.
Ultimo impegno dell'anno quindi, quello di stasera con la Samp, prima di una meritata vacanza e un decisamente necessario riposo. Uno stop del campionato che cade a fagiolo. Una sosta a nostro avviso indispensabile, per una squadra che nelle ultime uscite ci è sembrata stanca e "spremuta" in molti dei suoi componenti, tesi peraltro confermata anche da alcuni degli stessi protagonisti intervistati a fine gara.

IL RITORNO DEL CAPITANO
Una Roma non proprio irresistibile, quella vista stasera all'Olimpico. Diverse, troppe secondo noi, le occasioni concesse alla Samp e vanificate dall'imprecisione degli stessi blucerchiati, o da uno straordinario Doni, autore di almeno un paio di interventi salvarisultato. E poi tante, le solite, incredibili leziosità che tanto ci fanno incazzare, ma è Natale e oramai ci siamo abituati...
La vera nota positiva arriva dal Capitano. Anche se non ancora al meglio, lui stringe i denti e torna finalmente in campo dando il suo contributo ad una vittoria importante. Un rigore meravigliosamente trasformato con un "cucchiaio" superlativo, tante botte (ci sarebbe su di lui anche un fallo da rigore, ma Gervasoni nega spudoratamente) e un gol al 90', raccogliendo il perfetto invito di uno straordinario Cassetti, autore di un sontuoso allungo sulla fascia destra, che lo mette in condizione di segnare il più facile dei gol a porta vuota.
Gara decisa con due perentori sigilli quindi, due firme d'autore per far sapere a tutti che la Roma c'è ancora e c'è anche il suo Capitano.

E' TEMPO DI REGALI E IO VI REGALO...

19 dicembre 2007 ore 23:23 segnala
... perché non possiate dimenticare di avermi incontrato
vi regalo una carezza,
Vi regalo un fiore appena nato di pianta senza nome,
che ruba lo sguardo.
Vi regalo il blu del mio cielo,
quando bisticcia col rosso ed il porpora della sera.
Vi regalo le stelle, quelle più luminose che trovate su di voi.
Vi regalo il nido, sul ramo alto dell'ulivo,
dove covare le avventure migliori del vostro pensiero.
Vi regalo il desiderio di parlare, a voce alta ,
con la sera, che ci ruba il tempo.
Vorrei regalarvi l'entusiasmo di vivere,
in un piatto di buona speranza.
Vi regalo, con la brezza della sera,
un soffio di tenerezza.
Perché non possiate dimenticare di avermi incontrato,
vi regalo, se volete, la voglia di sfidare a viso aperto
il mistero delle cose che ci danno ansia
per scandire il passo,
col sorriso, che racconta vittoria.
Poche cose ho nel mio pugno chiuso.
Lo apro e ve le porgo. Prendetele, se vi va,
altrimenti, volano via: sono piccolissime cose,
leggerissime e fragilissime.
Sono battiti di ciglia, ali di farfalle,
bagliori improvvisi di luce argentata...
E vi regalo... una dolce melodia che parte dal mio cuore
e che vibra nel cielo in cerca di un cuore...
che ha desiderio di ascoltare...
Un'ultima cosa... non dimenticarti mai dei tuoi sogni,
sono loro che colorano la tua vita d'essenza
e ti fanno sentire parte di uno spazio...
una luce brillante, tra le stelle...

PAROLE DOLCI PER TE AMICA...

16 dicembre 2007 ore 03:23 segnala
Io parlerò con te
Per tenerti lontana dalle brutte avventure
ti aiuterò a decidere
Tra domande pesanti, se mi vorrai parlare
Conoscerai dei volti nuovi e li vedrai sparire
Tornare da dove sono venuti
Ti sentirai più piccola di una formica
E pranzerai con molte persone deluse
Perchè non importa la strada che fai
La gente che incontri gli amici che hai
Conta solo il momento in cui riesci a vederti
Dentro di loro

Ti sussurrerò parole dolci agli angoli
Delle strade inquiete, mentre viene giù la neve
Avrò cura delle tue piccole malinconie
Delle timidezze che fanno sorridere
Per far caso ancora ai piccoli miracoli
Che ormai nessuno vede
Non bisognerà guardare poi così lontano
Tu dimmi che li vedi
Come li vedo io

Ti parlerò perchè
C'è chi maschera bene le sue vere intenzioni 
ti deluderà e con sorriso capirai
Esattamente cosa vuole dire soffrire
Perchè aspettiamo di essere sfiorati da una stella
Che riesca a farci dimenticare
Che ci troviamo a rovistare tutti i giorni
Tra le cose che un giorno sembravano vere
Perchè non importa la strada che fai
La gente che incontri e gli amici che hai
Conta solo il momento in cui riesci a vederti
Dentro di loro

Ti sussurrerò parole dolci agli angoli
Delle strade inquiete, mentre viene giù la neve
Avrò cura delle tue piccole malinconie
Delle timidezze che fanno sorridere
Per far caso ancora ai piccoli miracoli
Che ormai nessuno vede
Non bisognerà guardare poi così lontano
Tu dimmi che li vedi
Come li vedo io

Perchè non importa la strada che fai
La gente che incontri e gli amici che hai
Conta solo il momento in cui riesci a vederti
Dentro di loro.

E MENTRE NOI PASSIAMO C'E' CHI GIRA IL FILM

16 dicembre 2007 ore 03:17 segnala

CHAMPIONS LEAGUE 2007-2008
11.12.2007 - Real Madrid-Lazio 3-1
Delio e la sua lazie andavano lì per vincere e passare il turno, ma stavolta il modulo 5-5-5 tanto caro a Oronzo Canà, non ha funzionato.
E così, ultima del suo girone e fuori dall'Europa, la lazie ritorna in Ciociaria...