il tema dell'amore
01 ottobre 2007 ore 20:33 segnala
Mi soffermo su un saggio di Alain de Botton pubblicato da Guanda. Si tratta de' "L'importanza di essere amati". Sul
quarto risvolto di copertina l'autore riporta parte del terzo paragrafo
del capitolo intitolato al "Desiderio di status" e scrive: «La vita adulta è caratterizzata da due grandi storie d'amore. La prima,
che riguarda la nostra ricerca dell'amore sessuale, è ben nota e
ampiamente analizzata: con le sue bizzarrie, è una ricca fonte
d'ispirazione per la musica e la letteratura, ed è socialmente
accettata e celebrata. La seconda,
che riguarda la nostra richiesta di amore al mondo, è invece più
segreta e fonte di vergogna. Eppure, questa storia d'amore non è meno
intensa della prima, né meno complicata, importante e universale.» Al
secondo paragrafo riporta la fonte dalla quale l'autore ha tratto il
convincimento che condurre la propria esistenza si traduca
essenzialmente nello stress per non giungere ad essere compreso nella schiera della miriade dei "signor nessuno". Questa
fonte l'ha tratta da la "Teoria dei sentimenti morali" di Adam Smith
riportando alcune frasi sotto la forma di domande-risposte: «Infatti,
a che scopo è diretta tutta la fatica e l’affanno di questo mondo? Qual
è il fine dell'avarizia e dell'ambizione, della ricerca del benessere,
del potere, del predominio? Forse soddisfare i bisogni naturali? Il
salario del più umile lavoratore può soddisfarli [...] Ma allora, da
dove deriva quell'emulazione che attraversa tutti i diversi ranghi
umani, e quali sono i vantaggi che ci proponiamo con il grande fine
della vita umana, che chiamiamo miglioramento della nostra condizione?
Essere osservato, ricevere attenzioni, essere considerato con simpatia,
compiacimento e approvazione sono tutti vantaggi che ce ne derivano
[...] L'uomo ricco si vanta delle proprie ricchezze, perché sente che
naturalmente attirano su di lui l'attenzione del mondo [...] L'uomo
povero, al contrario, si vergogna della sua povertà. Sente che essa lo
pone fuori dalla vista degli altri [...] sentire di non essere preso in
considerazione necessariamente attenua la più gradevole speranza, e
delude il più ardente desiderio della natura umana. L'uomo povero va e
viene senza che nessuno lo noti, e quando si trova in mezzo alla folla
è al buio come nel suo tugurio [...] L'uomo raffinato e di rango, al
contrario, è al centro dell'attenzione di tutti. Tutti sono ansiosi di
guardarlo [...] Le sue azioni sono oggetto della pubblica attenzione.
Difficilmente una sua parola o un suo gesto restano ignorati». Ecco, quindi:"Piacere agli altri per essere amati?" Mi chiedo: ma questo è amore? Essere oggetto di stupore, ammirazione o di desiderio significa essere amati?
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Mi soffermo su un saggio di Alain de Botton pubblicato da Guanda. Si tratta de' "L'importanza di essere amati". Sul
quarto risvolto di copertina l'autore riporta parte del terzo paragrafo
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01/10/2007 20:33:59
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Commenti
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pupa3 01 ottobre 2007 ore 21:07
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dolcissimoromano100 01 ottobre 2007 ore 23:06
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