Si, si...tutto uguale. Ormai è sempre la solfa di sempre ma, meglio così dice qualcuno, meglio questo che altro! Non serve a nulla, pertanto andar giù di bacheche ma farne un post immortale nel tempo, tanto qui cambia davvero più niente che poco.
Umili e princìpi, degni e indegni, nobiluomini e nobildonne, ladri di niente, poeti della domenica, navigatori incalliti, fedigrafe per forza, peripatetici nella mente, re, regine, papi e demòni. E poi loro che meritan menzione per alti quei meriti guadagnati sul campo: (scusate se dimentico qualcuno). Qui di seguito troverete certamente il “modello” che vi somiglia perfettamente. Ergo non siate capricciosi e permalosi. Solo i migliori della settimana, di mesi e di anni meritano esplicita menzione. Se non vi riconoscete espressamente nella lista dovete impegnarvi di più. Fatevene una ragione!
Le signore che, a loro dir, la mente conoscono, impegnate a piangere amori mai consumati ma sol nella mente malamente vissuti che aspettano soltanto ingenti commenti e tutte le pecorelle e gli arieti impettiti pronti ad accorrere gareggiando col tempo, sperando soltanto in un triste e fasullo….memento.
E poi ci son loro, gli uomini clown, con parrucche di riccioli biondi, nasi rossi e trucco marcato, che alternano cavalli nei mari e pesci nei prati, piuttosto tramonti dorati a bimbetti annoiati solo per dirci “buongiorno a voi tutti” e “buona serata”, il tutto condito da bevande scadute, sotto il peso di niente, nell’ombra di angusti modelli, storditi da sempre, dal senza vissuto.
E voi mie meste signore...che quando vi si guarda si recita Dante..."Voi che sié costì anime morte allontanatevi da codeste che son vive almeno così sembra che sia al vostro mesto cospetto, che urlate ossessioni in faccia alla gente, al grido di “guai a voi anime prave che d’insulti, da anni, ricoprite il nostro nero candore, noi veniam, all'altra riva, per menarvi in caldo e in gelo ma, fate solo rabbrividir sin'anche quella Vecchia Signora a cui avete rubato la falce, gli occhi, il mantello e la sorte.
E poi….oddio ma dov’è? E’ rimasta solo un’ombra dietro quel nick bello e lunghetto che faceva dell’ironia la sua forte ragione di un’esistenza forse mal spesa perché forse nessuno capiva quale era il suo unico grido d'amore.
E la bella signora che induce al peccato ma poi si ritrae quasi indignata, col marito cattivo a farle da guardia del corpo.
Ed ancora voi donne dal piglio indignato per amori conformi a sentire ancor da nascondere e a torto appellati “contro natura”, a rincorrere carezze anche solo sognate barattandole al costo di un sorriso anche falso e mal speso dando forse la vita pur di averlo con se. Maledette bigotte che sanno solo mostrar la loro insana insofferenza ad amori forse perfetti ma non ancora universalmente accettati.
E tutto il reame di giullari di corte, imbonitori di piazza, venditori di fumo e oracoli dediti alla finzione, sempre pronti forse a metter la faccia anche se quella l’han persa da un pezzo a restar quindi senza volto e senza nome, ergo solo codazzo della regina di turno a gareggiar gare di niente a chi arriva prima a metter “mi piace” e a sparare pareri che sanno di muffa, senza sapere che il compenso è scontato: il niente di niente… oltre se stessi.
E quella ragazza che sá di mare e un pò viene e un pò va a portar la triste novella del suo atroce penar di tre uomini che porta nel cuore ma, non saprà mai che pesci pigliar.
E tutte le altre pacioccone e sornione che di nulla sembran penar, magari non brillan in cultura e parole ma più di tutte, con educazione e dolcezza, sentono col cuore e parlan con l’anima.
E e tu, si prorpio tu, dico a te, con tanti problemi rimani la più dolce che c'è, dipingendo il tuo mondo di rosa sincero, anche se ridi fra lacrime vere. Io avrò te sempre davanti ai miei occhi e cullandoti me ne starò in silenzio sotto questo cielo pieno di stelle a guardare la volta, tra cui cercherò...di scorgere te.
E poi lei, ancora ferita e solo stordita ma, avvolta in sorrisi eterni a donar di chi le vuol bene e la vità le dà, che di respiri ancora avrà da rubar ad una certa, sicura, infinita eternità.
E tu, si proprio tu, che vai lasciandomi immense parole per poi riapparir ancora domani con parole più dolci che mai. Apsetto in silenzio che arrivi il mio turno per sentir parole obiettive e reali senza nulla mentir al nostro riflesso.
Ed ancor ci son loro con occhi fieri, luminosi ed alti con grazia che con animo immenso e charme di donne di armonioso vissuto, giunto alla fine di giorni raggianti traghettati in un futuro ormai divenuto presente.
E poi...le ragazze dalla pelle di porcellana che fanno stragi di occhi, di cuori e di bava ed i ragazzi con i capelli marines e i bicipiti di pollo gonfiati agli ormoni di soia con barba da veri montanari mormoni, tutti in fila per uno, a raccogliere bacini a gogò per poi vincere un pugno di niente.
Che stupendi quelli che...di verità han fatto virtù...
e...che carucci quegli oracoli che han fatto di finzione vanità... che bello rivedervi tutti qui. Bentrovati falsi d'autore, come va la vita dietro quel vetro?

Svegliami se c'è verità che quest'anima ha voglia di emozioni.
Svegliami meravigliami con lo spirito delle tue invenzioni.
Scuotimi non deludermi nel mercato di questo assurdo tempo.
Toccami attraversami fino all'anima o non mi svegliare più.
Svegliami e convincimi che non servono trucchi per la gente.
Sparami con le raffiche di un ossigeno puro e incandescente.
Portami all'origine delle lacrime e della commozione.
Dove tu non mi hai visto mai impazzire e poi inneggiare ai miti miei...