Dialogando con un'amica di forte cultura e di una bellezza sobria, pacata, elegante e riservata...insomma di quelle bellezze che non hanno bisogno di nulla per essere apprezzate...quelle bellezze che ti fanno saltare un battito ed un respiro perchè non puoi fare a meno di concentrarti su di esse; a proposito della donna e del suo aspetto ancora sconosciuto a tutti: la femminilità; mi chiedeva se io avessi qualche opoinione, frase, aforisma o qualsiasi altra espressione antropologica-culurale che potesse in qualche modo definirla insieme alla sua femminilità. Le ho ricordato che chiunque ci abbia provato, nel corso dei millenni, ha sbattuto più volte la testa contro il muro senza giungere a nulla (filosofi, poeti, scrittori, antropologi,. psicologi....). Attualmente si teme che ci abbia rinunciato anche Dio, il loro artefice. Il perchè, secondo me, è da ricercare nella coesistenza, in questa stupenda creatura, di due veri encefali distinti fra di essi; due veri cervelli pensanti, pulsanti, sensibili che molto spesso sono in contrapposizione fra loro: un cervello superiore ed uno inferiore. Quando entrambi, questi encefali viaggiano nella medesima direzione la donna diventa un essere adorabile, prevedibile, tenera, cara, da proteggere; quiando invece sono in antitesi fra essi...bhè allora sono "volatili per iperglicemici" (trad. cazzi amari) e la testa contro il muro la sbatti mille volte senza giungere a niente.
Però, a conforto, di questi due "misteri" (donna e femminilità) le ho ricordato ciò che Sant'Agostino diceva, appunto, di questa creatura bella come Dio:
"Quanto sarebbe quieta la vita senza donne, quanto sarebbe sicura la vita senza donne, quanto sarebbe calma la vita senza donne...quanto sarebbe NOIOSA la vita senza donne."
"Più amara della morte è la donna...ma insopportabile sarebbe giungere alla fine della nostra vita senza averne mai conosciuta una."
Ed infine l'osanna alla donna ed alla sua femminilità:
"Quando la femmina, che per sua natura è tanto perversa, diventa sublime per la sua bellezza senza tempo e per la sua anima cara a Dio, essa può essere il più nobile veicolo della grazia. Pulchra enim sunt ubera, quae paululum supereminent." (Trad. Belli sono i seni di piccola fattura.)
Per quanto riguarda la femminilità devo riferirmi a Jean Moreau che sostiene: (senza darne una vera difinizione)
"Due cose non conoscono limiti in questa vita: la femminilità ed i suoi modi di abusarne."
La mia amica dopo il nostro colloquio sembra mi abbia salutato con le idee un po più chiare... o no?
Vediamo, però chi di voi riesce a stupirmi...

Oltre la donna c'è solamente la sua femminilità...