Martedì 29 maggio 2012 la terra ha tremato di nuovo, molto forte. Due interminabili scosse: una alle 9 del mattina, una poco prima delle 13. Io ho pensato di morire. A Bologna. Ero in casa da sola e i piedi sembravano risucchiati verso il basso.
Un attacco di panico, alle 13, mi ha fatto fare quello che non avrei dovuto MAI fare: ho cominciato a correre giù per le scale, verso fuori, verso qualcosa che mi sembrava più sicura, verso l’asilo di mia figlia. Il cervello è andato in corto.
La gente urlava, qualcuno gridava che stava arrivando la fine del mondo. Non dimenticherò facilmente quei momenti.
E io ero a Bologna. A 50 km dall’epicentro. Qui le case sono rimaste in piedi e a parte qualche caso di inagibilità, siamo tutti insieme alle nostre cose, ai nostri cari. Abbiamo ancora il nostro
Abbiamo ancora il nostro lavoro e per il momento, a parte il sonno disturbato dai tremori e dagli incubi, stiamo bene.
Ma la zona dell’epicentro conta molti danni e temo che dopo questa ultima scossa di pochi minuti fa (5.0) possano essere ancora di più.
Ieri insieme ad alcuni volontari Tino ed io siamo stati a Cavezzo, a Rovereto sul Secchia e a Novi a portare beni di prima necessità, a dare una mano e a coordinarci con le persone del luogo per capire i reali bisogni. E’ stata una giornata faticosa ma di cui mi dimenticherò molto difficilmente.
Mi rimarrà impressa
la voglia di tornare alla normalità di tantissime persone che vivono in tenda, la maggior parte delle quali non ha più una casa dove vivere
i volontari aquilani che abbiamo incontrato al punto di raccolta e che dopo tante ore di viaggio per consegnare una MONTAGNA di cose dall’Aquila sono ripartiti “per non intralciare”, ma non dopo averci ringraziato, per quello che abbiamo fatto per loro nel 2009. “Mi accorgo adesso quanto sia faticoso, grazie per averlo fatto per noi!” mi ha detto sorridente una meravigliosa ragazza.
la dignità delle persone
l’organizzazione di Rovereto sul Secchia, dove la protezione civile non è ancora arrivata e ieri hanno letto, per la prima volta da martedì, i giornali. Ho conosciuto persone sotto choc ma piene di forza, voglia di darsi da fare e umanità. Sotto al tendone che avrebbe dovuto ospitare la festa della birra hanno creato una squadra perfetta: smistano il cibo che hanno ricevuto in dono dai tanti che hanno voluto contribuire, lo insacchettano e lo vanno a portare alle tende, famiglia per famiglia. I ragazzini fanno ronde di controllo per evitare gli sciacalli, dopo martedì molte persone sono fuggite dalle case e non possono più rientrare perché la maggior parte è pericolante
il timore che ci dimentichiamo di loro e che dopo il primo periodo non gli staremo vicino: è importante invece creare una macchina di sostegno (e non solo materiale) per queste persone, anche passata la prima fase dell’emergenza
Cosa serve
Ecco una lista (aggiornata a ieri) delle cose di cui c’è più necessità (almeno quelle di cui mi è stato riferito personalmente) e che possono essere portate nei punti di raccolta dei vari paesi coinvolti:
tende da campeggio
torce
crema antizanzare
zampironi
crema protettiva e dopo sole
materassini da campeggio
dentifricio
spazzolini
saponette
salviette intime
assorbenti interni ed esterni
cibo per celiaci
CAMPER E ROULOTTE IN PRESTITO
E ora passiamo a ciò di cui mi sto occupando in prima persona.
Dopo questo post in cui chiedevo aiuto alla rete per trovare una roulotte per una lettrice di San Felice sul Panaro, mi hanno scritto tantissime persone che hanno messo a disposizione camper/roulotte in prestito temporaneo per sfollati. Maura ha trovato un camper e nel frattempo mi hanno contattata altri sfollati da molte località dell’epicentro e grazie a persone stupende da ogni parte d’Italia che non finirò mai di ringraziare, attualmente sono riuscita a mettere in contatto 7 famiglie con altrettanti donatori.
Dato che i Comuni coinvolti hanno molte cose a cui pensare, mi sono resa disponibile a continuare a fare da contatto in questo modo (grazie al mio lavoro online, a twitter e facebook, la notizia è girata molto) e oggi ho preso accordi con Vasco Gherardi, Assessore ai lavori pubblici e alla protezione civile di San Possidonio (uno dei paesi maggiormente colpiti).
Quindi rilancio l’appello.
Chiunque disponga di un camper o una roulotte che voglia prestare a una famiglia dell’Emilia del terremoto, mi contatti a panzallaria73
@gmail.com.L’assessore ha una lista di persone che non hanno un posto in tenda o in un campo e vi metteremo in contatto diretto.
Le persone da ringraziare sono tantissime e a volte dopo che ho messo giù il telefono devo piangere per la commozione: il 2 giugno di questa Repubblica, per me, risiede nella grande generosità di molti ed è questo il motore di cambiamento di questa Italia.
In questi giorni sto capendo che demagogia, politica, prese di posizione sono NIENTE: quello che conta e che conterebbe davvero è la solidarietà e sia le persone del terremoto che chi li sta aiutando mi stanno insegnando tantissimo su questo tema.
Per ciò se potete, fate girare questo appello: contribuirà a sistemare altre famiglie che non hanno una casa ora.
articolo tratto dal blog
http://www.panzallaria.com/2012/06/03/terremoto-se-volete-prestare-roulottecamper-alle-famiglie-sfollate-contattatemi/#!prettyPhoto/0/