Jimmy da legare

08 febbraio 2008 ore 01:19 segnala
Jimmy è bravo con le parole. Ne ha un sacco dentro e non si fa scrupoli a buttarne fuori qualcuna quando serve.
Che poi a ben vedere non è che sia così vero. Perché in fondo Jimmy non è così bravo, nel senso che per quanto le usi bene ha costantemente la sensazione di non riuscire mai a dire quello che davvero vorrebbe: tutto quello strano mondo di sensazioni paure vanità che si porta dentro sembra in qualche modo intraducibile per lui, e il tempo non ha migliorato le cose, anzi. Ora che ha superato i trenta sembra che tutto si sia ancora più complicato, e adesso pure i suoi gesti gli sembrano sempre più fuori sincrono rispetto a quello che vorrebbe davvero esprimere. Ma cosa vorrebbe esprimere in realtà? E’ questa la domanda, la domanda vera, e Jimmy lo sa benissimo, meravigliosamente bene. Jimmy non è un coglione. Ma non può rispondere - non adesso almeno - perché Simona è di fronte a lui e lo sta guardando come ogni tanto è bello essere guardati dalle donne. E la sua bocca è socchiusa. E uno sguardo e una bocca così non ammettono paranoie: “the show must go on” cantavano gli Oasis, no? (lo so che sono i Queen, ma volevo vedere se eravate attenti).
Jimmy ci sa fare e le cuce addosso una catenina di parole dolci che su quella camicetta bianca stanno una favola (quando bisogna dirlo bisogna dirlo). Lei sorride, ascolta, guarda. Lei non ha bisogno di tante parole, e lui la invidia per questo; lui le invidia tutte per questo.
Poi le disegna un bel cappellino di aggettivi leggeri leggeri appena un po’ zavorrati da qualche sostantivo apparentemente fuori luogo, ma ben stretti da efficaci preposizioni articolate, giusto per creare un po’ di contrasto con i suoi capelli corvini e lucidi. E profumati. Mammamia che buon profumo quei capelli, la brezza di questa serata in città sembra non voglia soffiare altro. Che sciocchezza, no?
“Il taxi sta arrivando”, sussurra. Quando parla lei bisogna ammettere che dice verità inappellabili. Jimmy si avvicina al suo visino, e lei al suo brutto muso. Si guardano intensamente mentre il rumore della macchina pian piano si insinua nelle loro orecchie.
Poi le sfiora la guancia, e con il pollice le tocca appena il labbro superiore (lui avrebbe voluto quello inferiore, ma come vi dicevo non sempre fa quello che vuole). Le soffia addosso un po’ di impalpabili figure retoriche, solo un filo, come nuvolette di cipria. Così lei è costretta a chiudere gli occhi, si aggrappa a lui e poi anche lui chiude gli occhi (ma, diavolo, ci ha dovuto pensare?) e si baciano, un bel bacio pieno di trasporto e paura, d’altronde è un primo bacio e non c’è niente di male (tutti e due lo sanno), ma Jimmy al solito ci mette qualcosa di più perché sa che sarà anche l’ultimo (purtroppo questo lo sa solo lui).
Il taxi in folle è ormai la stonata colonna sonora di questo contatto, gli scoppiettii del motore rimbalzano come un singhiozzo imbarazzato nei loro petti, appiccicati in un modo che neanche vi immaginate, lo giuro.
“Allora, io vado...”
“Ciao Simona...”
Lei lo accarezza.
“Sono stata...”
Lui fa cadere un paio di avverbi (rimbalzano un paio di volte prima di fermarsi), lei si china per raccoglierli ma quando si rialza Jimmy non c’è più. Adesso la sta guardando da dietro qualcosa mentre si volta incredula e smarrita con in mano i suoi avverbi sporchi di asfalto e mozziconi di sigaretta e lentamente si aggrappa al sedile del taxi. La vede far uscire la testa dal finestrino per guardarsi in giro un’ultima volta, poi un’ultima volta ancora. Adesso è partita.
Jimmy guarda il taxi allontanarsi, sempre più piccolo, adesso solo una piccola e stupida virgola rumorosa in mezzo a un milione di virgole rumorose e ridicole e bellissime.
Il sole è quasi sparito del tutto ormai. Un bambino tira piangendo la gonna di sua madre. I cani pisciano.
Poi Jimmy prende un po’ di belle rime alternate, si costruisce un deltaplano e vola così lontano che sembra un punto.
8791252
Jimmy è bravo con le parole. Ne ha un sacco dentro e non si fa scrupoli a buttarne fuori qualcuna quando serve. Che poi a ben vedere non è che sia così vero. Perché in fondo Jimmy non è così bravo, nel senso che per quanto le usi bene ha costantemente la sensazione di non riuscire mai a dire quello...
Post
08/02/2008 01:19:59
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote

Commenti

  1. Lunamoon 08 febbraio 2008 ore 19:31
    Complimenti, mi è piaciuto ciò che hai scritto;-). L.
  2. ct06 08 febbraio 2008 ore 20:07
    Jimmy, non credi che possiamo offrici un pranzo da pascià, a questo punto della nostra vita, vento d’autunno… quindi entriamo qua… Jimmy, non so se sei d’accordo, abbiam mangiato una bontà, e caso mai possiamo farci anche un bel giro con quelle due, ma ci vedi tu fin là? Jimmy, ballando, ballando con due cinesi io e te, gente diversa da noi e strano, sai,guardare in faccia Shangaj… Jimmy, è sembrato educato il nostro invito, chissà, ma la miopia è così, è così, e così con due cinesi siam qui… Jimmy, non pensare… zitto, che il nemico ci ascolta… Jimmy, non giurare con te stesso: è l’ultima volta… ne abbiam viste tante di regine andare sull’altro marciapiedi al sole e noi nell’ombra… ombra e sole, è sempre così… Jimmy, ridendo e scherzando, non vorrei dire, però… ci meritiamo, di più, di più, di più, ah Jimmy, di più…
  3. chiaraoscura 08 febbraio 2008 ore 20:45
    Jimmy sa che sarà l'ultimo? I puntini di sospensione no?
  4. Durden 08 febbraio 2008 ore 20:56
    Grazie Luna, troppo buona. Ct, sai che non avevo pensato proprio alla canzone? Tra l'altro come esortazione per il personaggio ci azzecca proprio, almeno per come mi immagino io 'sto povero ragazzo... Ciao Chiara, purtroppo temo che il nostro sia in qualche modo rassegnato, quindi niente puntini di sospensione (mannaggia). Forse ho descritto un perdente.
  5. Ack13 10 febbraio 2008 ore 17:16
    Molto bello, pregno di quel senso di malinconico incompiuto che anch'io sento continuamente gravare sulla mia vita, e che non dipende dal fatto che sto ristrutturando la mia casa da quindici anni. Anche perché non ho una casa in ristrutturazione. Non ho nemmeno una casa a dire il vero. Luca
  6. Durden 10 febbraio 2008 ore 21:48
    ... e io in effetti l’8 febbraio non ho neppure pubblicato un racconto. A presto Luca...
  7. Sognidifata3 11 febbraio 2008 ore 16:11
    LO SAPEVA, lo sapeva solamente lui che loro due nn si sarebbero rivisti più. Egli, jimmy, è talmente paranoico... e lei talmente bella, e così positiva!!. meglio sparire nel momento migliore che rischiare di ROVINARE TUTTO! chissà xchè mi ricorda tanti maschietti hihihiihihihi :hihi :-))):ditov:dito :dito
  8. Sognidifata3 11 febbraio 2008 ore 16:13
    OVVIAMENTE LUI è MOLTO BRAVO. MA SOLO CON LE PAROLE................................ :ok 0:-)
  9. Durden 11 febbraio 2008 ore 16:25
    ... se gli dici che è bravo SOLO con le parole allora è ovvio che mi diventa paranoico pòra stela...
  10. lamadiluna 11 febbraio 2008 ore 17:02
    e' la prima volta credo da quando ti leggo che ti vedo senza la consueta armatura di sarcastica ironia dei tuoi personaggi...che c'è Battista non l'ha lucidata? Oppure deve essere proprio il periodo mi sa, tra te me e ack sembriamo i ricchi e poveri ultimamente...:-))) Che dici attacchiamo adesso nostalgia canaglia di Romina e Al Bano ? Smetto di fare la deficente... molto poetico il tuo racconto e delicato. Un bacio da Consuelo..:-)))
  11. Durden 11 febbraio 2008 ore 18:12
    In effetti - a parte un paio di cosette agli inizi - stavolta ho lasciato nella casa al mare il buon vecchio dottor Sarcasmo: gli voglio bene, ma sentivo l'esigenza di una "cura" alternativa, era un po' che ci pensavo e il bravo Jimmy me ne ha dato l'opportunità. Per l'esecuzione di "Nostalgia canaglia" dovremmo metterci d'accordo con Ack, dopodichè per me va bene, ho anche un paio di baffi finti percui "il baffo" lo posso fare io (apprezzate il sacrificio...) Mi fa piacere che sei passata, e grazie degli aggettivi che hai usato. P.S. Riporterò i saluti di Consuelo a Battista (si è preso una settimana di ferie relax per accompagnare un suo amico esorcista in una vacanza-studio), tanto lo so che è lui che vuole (questioni di "cosce"... ma che memoria ho?!!). Un abbraccio...
  12. sclerotica 13 febbraio 2008 ore 18:45
    mica male! A volte che siano gli ultimi è un bene, i secondi sono sempre troppo diversi!
  13. LAMIAFAVOLA 07 aprile 2008 ore 20:43
    hai lasciato i tuoi lettori orfani delle tue parole...
  14. LAMIAFAVOLA 27 aprile 2008 ore 12:20
    ho dovuto cambiare un pò aria...sai, iniziavo a stonarmi per il troppo profumo lì da me...torna presto stò blog aspetta a tte!
  15. silently 15 maggio 2009 ore 15:15
    Leggere questo scritto in questa giornata piovosa non mi fa decisamente bene.
    Ma a pensarci, nemmeno male.
    Che malinconia però.

    yes, you have to go back
  16. Durden 15 maggio 2009 ore 18:26

    Non fa male perché non fa bene, paradossalmente perfetto, eh eh...

    Se sapessi che diavolo scrivere lo farei al volo, ma... nisba!!
    Per ora continuerò a "spiare" i blog altrui; e a colpire con la mia cerbottana quel tizio strano con il doppio mento che sta sotto la mia finestra, dovresti provare, è fantastico (non il doppio mento)...

    D.



  17. luomodelponte 30 maggio 2009 ore 13:47

    sei appena appena bravino...........hahahahah...rido ma è vero.....

    cosa ne farò di te???......spero un amico...!!!

    a presto......

  18. Durden 30 maggio 2009 ore 17:55

    Quindi, se ho capito bene, l’uomodelponte ha detto sì? Allora va benissimo!!

    A presto

  19. luomodelponte 30 maggio 2009 ore 23:08

    mi hai fatto ridere......di cuore!!!!!

    ma quello è luomodelmonte..........!!!

    :ok :many

  20. Durden 31 maggio 2009 ore 00:42
    Ma dai?
  21. Moscan 10 agosto 2009 ore 13:29

    CAPACITA' NARRATIVA DI INDUBBIA QUALITA...

     

    UN CARO SALUTO...

    MOSCAN

Scrivi commento

Fai la login per commentare

Accedi al sito per lasciare un commento a questo post.