"Aspetti?" "No,grazie"

08 gennaio 2011 ore 12:32 segnala

Odio aspettare!

Aspettare di prendere il treno,aspettare l'ora per potersi prepararsi e non essere in anticipo,aspettare di partire,aspettare un appuntamento,aspettare quell'appuntamento,aspettare che rientri qualcuno,aspettare che l'ascensore arrivi al piano desiderato,aspettare che arrivi qualcuno e ti porti via,aspettare il taxi,aspettare minuti intermiabili un cockteil,aspettare di pagare un conto,aspettare di parlare cn lei,aspettare di scrivere,aspettare domani,aspettare di guardarla in faccia,aspettare quel messaggio,aspettare di fare l'amore,aspettare l'acqua del the che bolle,aspettare il ruggito del caff¨¨,aspettare che sia pronta la pasta,aspettare mia sorella che finisce scuola,aspettare la risposta,aspettare che lui arrivi,aspettare di morire,aspettare di vivere,aspettare il suo bacio.

E poi..

perch¨¨ aspettare?

La vita procede sempre sempre e comunque senza chiedere il permesso,

la vita trascorre in ogni caso come desidera che tu sia felice oppure triste,

che tu sia depresso oppure iperattivo.

¡¡

Quindi...

perch¨¨ aspettare?

¡¡

La vita ¨¨ ora.

La vita non guarda al tempo.scorre.diviene.che tu lo voglia o no.

La vita ¨¨ preziosa non sciupatela con lacrime e lamenti.

La vita,questa vita, ¨¨ una ..vivetela,mangiatela,mordetela,frullatela,scomponetela,ricomponetela,scioglietela come cioccolata calda,assaporatela dolcemente,strizzatela cme un limone,cambiate colore e forma,fatela impazzire questa vita,impazzite in questa vita,in una giornata uggiosa siate voi il sole.Non perdete tempo ad annoiarvi.Non aspettate nemmeno che qualcosa di meraviglioso accada,fai accadere qualcosa di meraviglioso indossando il vostro vestito pi¨´ bello e colorandovi le labbra di rosso.Ballate sotto la pioggia,commettete peccati tanto poi verranno rendenti.

Siate felici.La felicit¨¤ ¨¨ piccola.

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Odio aspettare! Aspettare di prendere il treno,aspettare l'ora per potersi prepararsi e non essere in anticipo,aspettare di partire,aspettare un appuntamento,aspettare quell'appuntamento,aspettare che rientri qualcuno,aspettare che l'ascensore arrivi al piano desiderato,aspettare che arrivi qualcun... (continua)
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Fu un tripudio di baci e santi amplessi.

07 gennaio 2011 ore 19:26 segnala

Mi mancano quelle spassionate ma intense e lunghe chiaccherate che ci facevano dopo aver consumato le lenzuola,strusciato i nostri corpi,sudati,nudi,stanchi...ci buttavano frasi e riflessioni addosso con una facilità assurda ..la meraviglia stava nelle risposte cosi semplicemente giuste e premiate ogni volta con un bacio nel quale riflessi vi erano tutti i desideri del mondo che erano cosi talmente distanti da quei baci da poterli solo immaginare,ci schiaffavamo verità crude senza mai pentircene,senza mai scusarsi,senza mai bisogno di dare un perchè.Liberi.ci svutavamo reciprocamente di tutti i pensieri nei modi e nei tempi giusti.No,non sbagliavamo un colpo,si siamo sempre stati perfetti nelle nostre imperfezioni.La sua stanza era un dolce contorno al nostro essere perfetti nell'imperfezione di un mondo che costantemente andava a puttane e noi anche.Le nostre bocche non sapevano piu di vodka e l'aria non aveva quello odore di sigaretta quando i nostri corpi leggeri si avvicinavano in cerca di calore e morivano lentamente sino al mattino dopo.

Mantello rosso sangue.

31 dicembre 2010 ore 17:12 segnala

Rido.

Mi spiace se l'animo mio è diabolico.fingo.

Mi spiace però,forse un pò se piangi quando mi guardi dalla paura.

Non mi spiace vedere la tua sconfitta in un palco di plebei mentre io rinasco e resuscito dall'inferno gloriosa come la mia risata sadica e blasfema.

Oh tu che chiami stronza il mio essere immortalmente perfetta piangi lacrime rabbiose per cio che non puoi essere che nemmeno il vento si prenderà!

Il mio anmo infernale risorge ad ogni tuoi singhiozzo

risorge ogni qual volta abbia sete di vendetta,odio,rabbia.chiamatelo disumano.

Sappiate che io del vostro dolore godo e del vostro sangue mi nutro.

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Rido. Mi spiace se l'animo mio è diabolico.fingo. Mi spiace però,forse un pò se piangi quando mi guardi dalla paura. Non mi spiace vedere la tua sconfitta in un palco di plebei mentre io rinasco e resuscito dall'inferno gloriosa come la mia risata sadica e blasfema. Oh tu che chiami stronza il mio ... (continua)
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09.53 di un giorno qualunque.

26 dicembre 2010 ore 14:57 segnala

La voce di mio padre improvvisamente interrompe i miei dolci sogni.Apro gli occhi nel buio e guardo l'ora.09.53 di un giorno qualunque datato il 25 dicembre.Si,Natale.

Mi sedetti a letto con i capelli di una casalinga frustrata,le occhiaie di una studentessa accanita,con i dolori di una vecchia di 80 anni,nessuno smalto sulle unghie,nessun trucco disfatto dalla sera prima,nessun mal di testa dalla notte precendente,l'alito non sapeva di alcool,nessun ricordo importante della sera precendente,Mi alzo da un letto disfatto da nessun sogno erotico degno di essere ricordato;Forse per la prima volta.

Il primo pensiero lampante e fulmineo in una mattinata d'inverno,dove la pioggia fa da cornice : ... Lui.

Lui,il mio volo a metà.

20 dicembre 2010 ore 13:38 segnala

Mi addormento lentamente in un letto che non mi appartiene,fra mura fredde e lontane dal mio piccolo mondo rosso.Il pensiero ricade non per caso su lui,quei baci e ancora più le sue mani che toccavano cosi solo me.

Paura.di parole che parlano di un passato ormai sepolto da fiumi di alcool.paura.per dolci baci che ora rimbombano nella mia testa come un sentimento disumano e materno.paura.che sia troppo.che sia tardi.che sia mai.paura.di aver percorso sentieri sbagliati.paura di sorrisi negati.di amori finiti e mai iniziati.paura.

Eppure.sorrido.e la rabbia per le male e insane lingue scompaiono in una voragine di cui io non mi devo occupare.

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Mi addormento lentamente in un letto che non mi appartiene,fra mura fredde e lontane dal mio piccolo mondo rosso.Il pensiero ricade non per caso su lui,quei baci e ancora più le sue mani che toccavano cosi solo me. Paura.di parole che parlano di un passato ormai sepolto da fiumi di alcool.paura.per... (continua)
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Dario.

13 dicembre 2010 ore 16:21 segnala
Riversai su di lui tutto il mondo che mi opprimeva,lanciavo i miei mali contro quel viso che non faceva smorfie,non annuiva ma nemmeno controbbateva,si prendeva i miei pugni,si prendeva i miei pianti,si prendeva le mie angosce,le mie piu crude verità,i piu atroci dei segreti,i cadaveri polverizzati dal tempo ma perennemente presenti.in silenzio accusava ogni mio egoistico colpo.Non un espressione sul suo volto,nemmeno la pena o la compassione lo sfiorava.gelido.freddo.Anche quando il mio sguardo guardava il vuoto lui stava lì inerme seduto sulla sua vecchia poltrona ingoiando.L'orologio scandiva minuti interminabili,tutto quel silenzio non faceva che innervosirmi.Si alzò improvvisamente e si diresse verso quell'enorme cucina che ancora non avevo visitato ma che sapeva ancora di lei,quella lei che però non c'era più.smisi di urlare e anche di piangere.mi preparò il the alla vaniglia.ricordava ancora fosse il mio preferito,io quasi me l'ero scordato.Poco dopo mi pose la tazza pronta e rovente ,accese lo stereo e mentre bach rimbomabva vincitore nell'immenso salotto si sedette nel divano,e stringendosi a me inizò a piangere.toccava a lui.

Vedi,cambiano in fretta:le regole,i tempi,l'umore.

09 dicembre 2010 ore 13:24 segnala

Erano passati anni ormai dall'ultima volta che lo vidi e l'ultima che lo sentii...eppure il modo di guardarmi non cambiò nemmeno di una virgola,fu questo a spaventarmi ...

lontano da cocchi indiscreti si avvicinò mentre io guardavo l'infinito del mare...

"Di me si sapeva sarei finito tra questi smeni...ma tu?" mi ero scrodata le sue strane parole,le usava ancora anche se la sua gang di amici non esisteva piu.l'unico supersiste ad una guerra persa in partenza senza sapere che dietro a tutto c'ero io.

"Mi sono strappata il cuore e ho venduto la mia anima"

Manuel mi chiamò e io come un cane fedele rizzai le orecchie e feci per andarmene ma lui,mi trattenne per il braccio..

"Perchè con lui,ancora?" mi divincolai dalla sua presa,non forte ma tremolante.

Manuel urlava ancora il mio nome.

"E' il padre di mio figlio,lo amerei chiunque fosse"

mentre me ne andai urlò tutte le più brutte parole che potevano uscirgli dalla bocca per un passato a cui avevamo già dato una fine e avevamo già scritto un punto.Non resistetti all'ennesima violazione di un corpo che era ancora mio nonostaante tutto.Tornai indietro e puntai la mia arma sulla sua fronte con la cattiveria e la rabbia di un passato che ancora tornava a galla ..

"Sparisci,prima che ti uccida io"

"Fallo"

"Dimentichi che ho sempre colto le provocazioni ma...non mi sporco le mani con un misero giocatore di poker"

"Non più solo stronza ma bastarda fino al midollo,tu sei pazza."

Sparai un colpoin aria e dissi nuovamente

"sparisci"

Manuel guardò tutto da lassù non mi disse una parola quando salii da lui.

mi  baciò,

facemmo l'amore,

la mattina sussurò parole mai dette.

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Erano passati anni ormai dall'ultima volta che lo vidi e l'ultima che lo sentii...eppure il modo di guardarmi non cambiò nemmeno di una virgola,fu questo a spaventarmi ... lontano da cocchi indiscreti si avvicinò mentre io guardavo l'infinito del mare... "Di me si sapeva sarei finito tra questi sme... (continua)
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l'amore non fa per noi

25 novembre 2010 ore 20:17 segnala

Alla fine è semprel'amore che ci frega.

Ci aggrappiamo costantemente a miseri gesti,a futili parole d'amore senza mai capire che non cè in realta nulla di più di quello che si vede.solo una vana speranza la nostra di essere amate come nessuna mai.

Ripetutamente scivoliamo nel dirupo senza alcun materasso morbido,urliamo il dolore del cuore che ormai straziato sembra battere per l'ultima volta e nulla sembra più bello..la speranza di un sollievo.

Strappatemi il cuore cosi che io non possa amare più.

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Alla fine è semprel'amore che ci frega. Ci aggrappiamo costantemente a miseri gesti,a futili parole d'amore senza mai capire che non cè in realta nulla di più di quello che si vede.solo una vana speranza la nostra di essere amate come nessuna mai. Ripetutamente scivoliamo nel dirupo senza alcun mat... (continua)
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III Giorno

24 novembre 2010 ore 20:11 segnala

La sera del terzo giorno.

Un tremore dentro mentre cerco di svuotare la mente quando questa si riempie invece sempre più.rabbia.lacrime.difese ormai cadute.nuda dinnanzi all ennesimo uomo sbagliato,dinnanzi agli stessi sogni di sempre sgretolati improvvisamente in un gesto e una parola e la vetrina si frantuma in mille pezzi taglienti da far sanguinare anche cicatrici ormai chiuse da tempo.

Con il cuore scalzo ad aspettare ancora mi vedo cadere,leccare le ferite.

In posizione di attesa...attendo di ritornare a sentirmi felice.

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La sera del terzo giorno. Un tremore dentro mentre cerco di svuotare la mente quando questa si riempie invece sempre più.rabbia.lacrime.difese ormai cadute.nuda dinnanzi all ennesimo uomo sbagliato,dinnanzi agli stessi sogni di sempre sgretolati improvvisamente in un gesto e una parola e la vetrina... (continua)
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Capitolo conclusivo.

24 novembre 2010 ore 20:07 segnala

Una marea di fogli bianchi da riempire di parole,L'oroglogio segna le 20.47 del primo giorno lontano dal mondo,cerco di trovare il mio spazio e di rinascere ogni mattina all'alba.Strano.L'inchiostro della penna molesta gravemente questo fogli bianchi che ogni sera imbratto di frasi e lettere di capitoli,questa sera,dopo queste sere trovo ci sia veramente poco da dire e un umile foglio bianco descrive questo stato d'animo in ogni attimo,in ogni misero dettaglio,in ogni agghiacciante particolare.20.56 il silenzio avvolge la stanza,la musica a palla non basta a comprire il rumore che c'è in me.