
Arriviamo in uno spiazzale grande e luminoso un pomeriggio soleggiato di primavera … che quiete …
Si avvicina con fare frettoloso suor Federica : ”fra poco inizia la messa, su su andiamo” … entriamo nella piccola chiesetta, qualche “ospite”ad assistere e tante suore giovani e sorridenti …
Con la mia amica Eleonora, avevamo portato un po’ di frutta, pasta, biscotti e salsa, anche se non mancavano cose da mangiare nella mensa, anzi proprio quel giorno c’erano le pizzette al pomodoro e le zeppoline di cocco …
La mia amica, conosceva già quel posto ed alcune delle ospiti perché avevano condiviso il periodo della malattia della madre … doveva tanto a suor Federica per l’aiuto che le aveva dato e le erano rimaste nel cuore quelle “nonnine” che appena l’hanno vista si sono avvicinate, in attesa di una parola, di una carezza …
La mamma di Eleonora, nella sfortuna della malattia, aveva comunque avuto la fortuna di avere la presenza di un familiare, ma non per tutte era così … tante donne anziane, chi altero sclerotica, chi mal deambulante, erano lì in quella casa che seppur accogliente e gioiosa, sapeva di estraneo … sapeva di solitudine …
Qualche vecchietta era seduta nel salone a guardare la televisione, qualche altra lavorava con i ferri, qualche altra ci gironzolava intorno incuriosita dalla nostra presenza ed Eleonora, un paio di loro le conosceva bene … erano quelle allettate, che non potevano alzarsi e mangiare autonomamente, ha chiesto loro come si sentivano, ha dato qualcosa da magiare di quello che desideravano, era così amorevole e mi ha detto:“per me loro sono tutte la mia mamma, che ora non c’è più”...
Suor Federica ci aspettava nella mensa per offrirci un caffè e farci assaggiare le sue zeppoline al cocco … ci parlava del suo paese, il Vietnam … mi son chiesta come mai si è trovata a diventare suora e restare in un paese straniero, non parlava perfettamente italiano, ma si faceva capire … aveva detto che le avrebbe fatto piacere poter chiamare con più frequenza Eleonora, ma che non le era consentito avere cellulari, ogni tanto si sentiva sola e avrebbe voluto staccare un po’ dalla routine quotidiana, poter dialogare con persone a cui teneva ed anche contattare la sua famiglia che viveva così lontano da lei …
Aveva questo in comune suor Federica con le ospiti della casa di riposo, la lontananza dai suoi affetti ed il sentirsi a volte un po’spaesata … mi son detta che non deve essere facile, ogni giorno avere a che fare con problemi fisici e mentali, prendersi cura delle persone che vengono affidate e far passare il tempo, come per quelle nonnine, non doveva essere facile affidarsi alle cure di qualcuno che non conosci, vivere il distacco dalla famiglia, condividere una casa con altre con problemi come i tuoi se non peggio …
..mi son chiesta anche se a volte, suor Federica se lo sia mai chiesto, come sarà la sua vecchiaia, se qualcuno si prenderà cura delle sue esigenze con lo stesso amore che cerca di dare lei alle sue ospiti, se si sentirà voluta bene da qualcuno o tremendamente sola ed abbandonata …Ros :cuore