Tu lo sai, capita di sentirci soli, persi, e allora diventiamo fragili, e allora ci rannicchiamo in un angolo per capire se nel cielo, nel nostro cielo, c’è una stella, anche una sola, piccola ma meravigliosa stella che possa illuminare i contorni delle nostre mani mentre tremano di notte e cercano le sue mani, senza trovarle... Ed è assurdo, tu lo sai, perché in quei momenti abbiamo paura sia del buio, che ci disorienta, ci annulla, e ci immobilizza, sia di accendere la luce e guardare l’immagine riflessa nello specchio. Perché la nostra faccia non ci piace, ed è rigata da lacrime che scavano prima di essere risucchiate nel nostro stesso vuoto. E poi lo sai, di giorno, quando ci chiedono: «Come stai?» e noi rispondiamo «Bene», e sfoderiamo il nostro sorriso più bello, quello più convincente, quello che nasconde tutto meno che gli occhi, quelli no, se li guardi bene, se hai voglia di guardarli bene, lì ci trovi tutto... Perché siamo fatti così, ci innamoriamo, voliamo, mettiamo sul piatto tutto quello che abbiamo, il cuore, gli sguardi, la rabbia, l’ingenuità, l’amore, tutta la nostra vita... E poi perdiamo tutto quello che possiamo perdere, e poi no, ecco, poi no, non lasciamo andare niente di quello che ci ha fatto vibrare l’anima, non lasciamo mai andare quello che abbiamo protetto nel cuore, anche se quello che abbiamo protetto nel cuore ci ha bucato il petto, ci ha tradito, ci ha colpito alle spalle, mandandoci in mille pezzi. E non c’è un modo semplice per rispondere alla domanda: «Perché? Nonostante quello che ti ha fatto... Perché, perché? Nonostante tutto questo dolore...» Ché le cose importanti per il nostro cuore non possono essere spiegate con quattro parole, perché sono rare, e solo nostre, e hanno il sapore delle cose infinite, della magia, di quei voli che parti, stacchi i piedi, e non sai quando torni. Perché forse non torni. E tu lo sai...
E niente, tutto questo ha a che fare con la mia vita, con il mio passato, con i segni sul mio viso, col freddo che sento adesso, con quelle mani che cerco e non sento addosso, con le stelle e la poesia, con una canzone che mi emoziona e con la malinconia, con i miei sbagli con le parole che non ho mai detto, con tutte le mie imperfezioni e con gli abbracci che ci fanno credere che alla fine andrà tutto bene, ecco, tutto questo ha a che fare con la paura che a volte ci rende fragili, con tutte le volte che siamo caduti e ci siamo rialzati più belli di prima.
(Roberto Emanuelli)