
Gerusalemme, Teodora una anziana suora di clausura e Tamar, ragazzina sedicenne sveglia e un po' spregiudicata si fronteggiano a parole. La prima affacciata alla finestrella di una chiesa/torre dove è rinchiusa da ben 50 anni senza mai uscire da quel luogo e Tamar, che insieme ad alcuni amici ama oltre al canto, infatti fa parte di un coro, rubare e mangiare la frutta prodotta dai tantissimi alberi inseriti nel grande giardino della torre e di cui solo Teodora ha il diritto di mangiarne.
La discussione dura da diverso tempo mentre Teodora si rende conto di quanti siano i frutti che marcendo cadono a terra senza che nessuno ne goda ed è allora che si sente stupida egoista e meschina. Non poteva sopportare le scorribande di Tamar e di quei ragazzi ma poi pensò che se avesse permesso loro di raccogliere un po' di quella frutta senza litigare forse quella guerra sarebbe finita e così urlò a Tamar che potevano negoziare. Il giorno dopo Tamar e compagni salirono sull'antica torre con un programma ben specificato. Questo conteneva una lista degli alberi e dei nomi dei ragazzi interessati a prendere parte all'accordo, una tabella con i turni, ossia con gli alberi dai quali era possibile raccogliere frutta in una data settimana...e fu così che nel giro di un giorno quella guerra finì.
Piccolo riassunto di un passo tratto dal libro di David Grossman “Qualcuno con cui correre” che parla in primis di amicizia, quella vera, quella che capisce che le guerre portano solamente alla distruzione di sé ma soprattutto degli altri, degli innocenti.
Sono le parole che contano se ben usate molto più delle armi e non saranno mai perdenti coloro che ragionando dovessero cedere per primi.
Un pensiero leggero e ingenuo se paragonato con le vere guerre, una cosa piccola ma se ci pensiamo bene, tutto ciò che diventa grande e spaventoso è sempre iniziato dalla piccolezza di alcune menti.