
Poco prima dell'alba finalmente è arrivato. Atmosfera tranquilla, pioggia leggera come parole sussurrate cadono insistenti sull'erba dei prati, sulle tende estive dei miei terrazzi rimaste aperte. L'aria si sta purificando dal caldo torrido dell'Estate ormai andata mentre un'onda di profumi sale insistente a inebriare le miei nari. Attendevo ormai da troppo tempo questa stagione che contribuisce a scacciare quei pensieri di una stagione appena passata che nulla di bello ha lasciato, nemmeno la nostalgia.
Modesto è l'Autunno, come i taglialegna
Costa molto togliere tutte le foglie
da tutti gli alberi di tutti i paesi.
La primavera le cucì in volo
e ora bisogna lasciarle cadere
come se fossero uccelli gialli:
Non è facile.
Serve tempo.
Bisogna correre per le strade,
parlare lingue,
svedese, portoghese,
parlare la lingua rossa,
quella verde.
Bisogna sapere
tacere in tutte le lingue
e dappertutto, sempre,
lasciare cadere,
cadere,
lasciare cadere,
cadere le foglie.
Difficile è essere autunno,
facile essere primavera.
Accendere tutto quel che è nato
per essere acceso.
Spegnere il mondo, invece,
facendolo scivolare via
come se fosse un cerchio di cose gialle,
fino a fondere odori, luce, radici,
ed a far salire il vino all'uva,
coniare con pazienza l'irregolare moneta
della cima dell'albero
e spargerla dopo
per disinteressate strade deserte,
è compito di mani virili.
Pablo Neruda