Er Paesello De Noantri

05 settembre 2018 ore 23:19 segnala


Era un paesello con un numero limitato di abitanti chessò un par di mila poco più poco meno, era recintato da alte mura, per entravi dentro dovevi presentarti alla porta principale e chiedere il permesso e questo veniva sempre accordato, che tu fossi ragazza o sposata ,una santa o donna di malaffare, un ladro o un uomo per bene, non venivan fatte distinzioni, potevi n'ventarti ch'eri dottore o muratore, poeta o saltimbanco, circense o architetta, non stavano a guardar certe sottigliezze. Eri di Milano e ti spacciavi per napoletano? Eri siciliano e ti spacciavi per Piemontese? Fregava nulla a nessuno. Entravi e potevi cominciare subito a fare il drammaturgo o il comico, tutti attori e ognuno si scriveva e calava nella sua parte, chi rappresentava sempre lo stesso ruolo e chi ne aveva più di uno.
C'eran mille strade diverse da percorrere , qualcuna stretta, altre larghe o solamente piccoli sentieri fioriti, alcune con tante finestrelle da dove provenivano luci soffuse, altre completamente buie, chi s'affacciava e si mostrava e chi si nascondeva per non farsi vedere. C'erano persone che andavano altre che venivano, altre semplicemente tornavano con altre vesti, ad ognuna il colore che le s'addiceva di più a seconda del proprio stato d'animo o semplicemente per essere riconosciute sol da qualcuno in modo istantaneo.
Gli avventori erano disomogenei per età, si partiva di regola dai 18 fino ad arrivare agli 80 ed oltre. La maggior parte dichiaravano età fasulle per eccesso o per difetto, si usava così e per coloro che si mostravano agli altri avventori si poteva capire se dichiaravano la vera età , cosa non fattibile per chi, per motivazioni diverse decidevano di restare anonime come statuine costruite in serie, stesse facce mentre i colori che differivano tra uomini e donne andavano dal rosa al celeste pallido a seconda del sesso dichiarato.
Poi, c'erano quelli che si spacciavano per donne mentre in realtà erano uomini e donne che si spacciavano per uomini, queste persone erano una razza a parte, quelle per cui la Legge Basaglia dovrebbe essere ripristinata, chiuse dentro i manicomi e gettar via le chiavi.

I soprannomi degli abitanti erano i più svariati, tra fate, streghe, soli, lune, stelle, cieli, fiori, acque, girasoli, viole, gatti, scimmie, lupi, foglie, miss, mister, nomi vari di donne o uomini. In alcuni casi le stesse persone ne usavano più di uno, più di due, più di dieci, ognuno per le diverse occasioni o
conoscenze.

C'èra chi piangea per amor lagrime amare, attenzione dissi loro se continuerete la mia casa allagherete, c'eran uomini fatti, robusti e belli che si comportavan come bembinelli, ah che delusione per chi cercava l'uomo forte e consolatore di cuori infranti, l'era lui a dover essere consolato, povere donnette innamorate quante pene han sopportate.
Qualcuna ancora more co' la paura d'esse scordata, ehmm niente a che fa co' la chitara, s'offre e soffre perchè nun è considerata.

Concludendo, questo paesello c'era na vorta e c'è ancora, sono cambiati solo quasi tutti gli abitanti, oppure come sopra detto, parecchi ve ne sono ancora ma sotto mentite e sentite spoglie.
Sembra quasi una favola ma vi assicuro che non la è !

E tu che leggi ti riconosci in qualcuno dei residenti ??? Io dico di si e allora, buona permanenza e continua a divertirti :-)))

Scusate la scrittura se non sempre l'è omogenea, quanno che scrivo de getto nun so mai quale che sia er mi' dialetto, scrivo accussì, come me viene e come me detta d'impeto la raggione.

Aho co' tutto questo un vi scordate che so' Livornese ed è la lingua de Dante quella der mi' cuore.

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05/09/2018 23:19:15
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Commenti

  1. klimo05 06 settembre 2018 ore 11:09
    Bellissimo acquarello,come solo tu sai fare.
    Buona giornata,Anna:)
  2. s.hela 07 settembre 2018 ore 09:28
    Un paesello che calza a pennello nella vita reale , ma soprattutto in quella virtuale .
    L'hai scritto talmente bene che davvero sembra una favola , ma è la realtà' .
    E forse sai cara Anna essendo variegato e multi colore è bello anche per questo .
    Mi ricorda tanto una canzone di Renato Zero " Matti " infondo non e' un dispregiativo , bisogna vederlo dalla parte gioiosa :many

    https://youtu.be/-jSiYryXaoU

    Buon fine settimana , un abbraccio .

    Giulia :bye :clap :ok
  3. EtruscanLady 07 settembre 2018 ore 17:40
    Klimo05, grazie Enrico, sempre gentile.
    Buona serata a te :-))
  4. EtruscanLady 07 settembre 2018 ore 17:55
    s.hela, vero, siamo tutti matti, qui e fuori di qui, chi più chi meno non scappa nessuno. Comunque il mio scritto voleva essere ironico anche se nello stesso tempo assolutamente veritiero.
    Non conoscevo questa canzone di Renato e riconosco che rispecchia proprio questo nostro mondo, forse non in modo dispregiativo ma pesantuccio soprattutto nelle immagini direi proprio di si.
    Forse avrei dovuto inserire anche il video di Mina.

    https://youtu.be/w0QkwSHSY9w

    Buon fine settimana anche a te Giulia :-)) :rosa :staff

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