
Il ranocchio è un animale facente parte della famiglia degli anfibi, di solito la sua pelle è viscida e di colore verde tipo bile umana. Solitamente il ranocchio vive ai bordi di paludi e stagni, grandi pozzanghere di acque ferme stagnanti, talvolta putride e puzzolenti. Queste paludi inoltre, nella stagione autunnale sono ricettacolo di foglie cadute che diventano marcescenti. La puzza del tutto si sente da lontano.
Il ranocchio, dapprima girino, è figlio naturale della rana, meretrice per natura con tanto di lingua biforcuta e per questo esiste il detto e anche una favoletta: “la rana dalla bocca larga”.
Il verso naturale di questo animale è il gracidare, più che un verso gutturale è un vero e proprio disturbo per orecchie sensibili che, schifate, tendono a starne il più lontano possibile.
E' logico che, in queste paludi, è anche difficile, impossibile e sconsigliabile cercare di impararci a nuotare, si rischierebbe, così come quelle poverette delle foglie ingiallite cadutevi incautamente, di andare a finire nel fondo insieme a tutto il putridume che la palude, per antonomasia, contiene.