
Questo il titolo di una serie televisiva che sto seguendo, serie non recente che non avevo mai visto prima. Va in onda all'ora di cena (a casa mia) e visto che quando si mangia non si parla, si guarda e si ascolta. A prescindere dalle trame dei diversi episodi, piuttosto leggere, quello che mi dona il desiderio di seguire questa serie sono i paesaggi e le zone meravigliose delle Alpi-Dolomiti dove si svolgono e si intrecciano vicende di vario genere.
Immensi prati verdi, boschi di abeti, le cime delle Alpi-Dolomiti nude che si stagliano verso il cielo azzurro, di notte le stelle sembrano più grandi e luminose, nebbie e temporali occasionali, albe e tramonti invidiabili, acque limpide color smeraldo dei fiumi e del laghi. Tutto questo anche solo guardando certe inquadrature riesce a mitigare un poco il caldo di questa estate piuttosto torrida, almeno qui.
Ma la cosa che più mi piace è la palafitta sul Lago di Braies con la scala che scende diretta nel lago.
Ecco in quei momenti la fantasia mi porta ad essere non più spettatrice ma protagonista con nessun ruolo specifico se non il mio personale.
Allora immagino di abitare quella palafitta, sola, con lo stretto necessario per poter vivere, senza luci artificiali, una sola candela per quando fa notte, nessun telefono, nessun televisore, sedermi sull'ultimo scalino immergendo i piedi nell'acqua limpida e solo pace e silenzio intorno.
Una settimana, solo una settimana forse basterebbe per cercare di nuovo vivere la vita, quella vera, quella che di questi tempi credo un po' tutti noi avremmo desiderio di vivere.
Il desiderio non basta, quando non si può essere indipendenti i desideri rimangono tali e i sogni di ciò che vorremmo rimangono solo nella nostra mente. Come leggere una favola senza un lieto fine.