
tutto cambia nello scorrere del tempo, oggi li chiamiamo Rom un tempo li chiamavamo zingari. Alcune volte quando ne sento parlare in TV mi tornano in mente i ricordi della mia fanciullezza e proprio di questi tempi io e mio cugino che abitavamo nella stessa casa di paese quando li vedevamo arrivare correvamo in casa avvertendo mamme e nonna che stavano arrivando gli zingari. Come erano diversi da quelli di oggi, arrivavano con un carro coperto come quelli che vediamo nei film del Vecchio West trainato da un paio di cavalli. Per noi ragazzi era un momento di curiosità e anche di un certo timore, c'è sempre stata infatti la paura dei furti perpetrati ai danni della gente ma, a quel tempo la paura era del furto di polli o galline, non si era mai sentito che entrassero nelle case, e allora la nonna la notte chiudeva gli animali dentro al pollaio, di giorno poi pensava lei a far da guardia ai suoi animali.
Da quanto ricordo erano famiglie composte da padre madre e tre o quattro figli, si insediavano in alcuni spazi abbastanza vicini alle case ma non ricordo di furti, loro chiedevano viveri oppure cercavano oggetti da riparare come pentolame ombrelli, affilature di coltelli o frullane visto che in paese vi erano parecchi contadini e vivevano con quello che veniva loro dato in cambio dei lavori svolti. Chiedevano acqua e a quel tempo ne potevamo dare in abbondanza visto che avevamo un grande pozzo. Di solito erano sempre i soliti che tornavano ogni anno e così vedevamo i figli che crescevano. Qualcuno si avvicinava a me e mio cugino quando ci vedevano giocare all'aperto ma mia mamma non voleva che ci avvicinassimo a loro per la paura che ci trasmettessero i pidocchi ma a parte questo e da quanto ricordo non fecero mai del male a nessuno, almeno dalle mie parti. E a quel tempo potevamo davvero chiamarli nomadi o zingari, non si fermavano più di tanto, una mattina ci svegliavamo e non c'erano più.
Oggi è tutto diverso, hanno roulotte o camper e si riuniscono in gruppi in campi definiti Rom appunto. E rubano, chiedono elemosine e rubano, rubano nelle case, rubano nei cimiteri ciò che è rame e anche le docce delle case costringendo i proprietari a rimetterle in plastica invece che in rame, rubano perfino nelle Chiese. Addestrano bambini e ragazzi minorenni nel portare a termine i furti in quanto non punibili dalla Legge. E la Sindaca di un paese vicino a me ha anche dato loro soldi per sgomberare un campo, hanno preso i soldi e sono andati 4 o 5 km più avanti, fuori da quel Comune e si sono di nuovo installati come prima. Ci sono persone che li difendono, logicamente anche tra di loro ci saranno lavoratori, bambini che frequentano le scuole ma, credo siano una minoranza, è proprio il loro modo di concepire la vita di nomadi sentendosi nel contempo in diritto di vivere alle spalle degli altri ignorando le Leggi di chi li ospita e non possiamo più chiamarli nomadi, qui si sono installati e qui restano.