...maledetta anoressia...

15 novembre 2014 ore 21:32 segnala
Come un uccellino muovevi il capo, con dei piccoli scatti per guardarti intorno. Nel tuo involucro di carne ormai appassita, fermavi il tempo sul piattino dell'insalata. Piccoli morsi presi svogliatamente, come per assumere del becchime insapore. Guardavi il piatto sperando che il verde contenuto si consumasse all'aria, mentre la foglia di insalata veniva ferita dai tuoi denti aguzzi. Tu ancora chiusa nel tuo involucro, contavi le ossa sotto la maglietta....

Un assurdo convincimento di autopunizione, rende la mente labile al punto di annullarsi. Togliere nutrimento equivale a togliere forza, tanto da non averne piu' per potersi difendere da se stessi. Un processo mentale di distruzione, quando neghi a te stessa di poter stare bene. Aiutarti significherebbe venire punita da altri, ma cio' che vuoi tu è punirti da te. Per questo motivo nascondi il cibo, in modo che nessuno possa decidere per te. Hai la mente ormai in un'unica direzione, che è quella di diventare trasparente nei confronti del mondo. Nel momento in cui riesci ad annullare il dolore che provochi, sei arrivata alla fine del tuo percorso. Non ti resta che contare le ossa, le tue, sotto la maglietta e le altre, quelle dei cadaveri di cuori che volevano solo aiutarti.
L'hai punita abbastanza, ora puoi dare sepoltura ai suoi fantasmi, con i quali le hai riempito la vita e la mente....MALEDETTA ANORESSIA!!!
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Come un uccellino muovevi il capo, con dei piccoli scatti per guardarti intorno. Nel tuo involucro di carne ormai appassita, fermavi il tempo sul piattino dell'insalata. Piccoli morsi presi svogliatamente, come per assumere del becchime insapore. Guardavi il piatto sperando che il verde contenuto...
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15/11/2014 21:32:40
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Commenti

  1. antioco1 16 novembre 2014 ore 10:40
    sai Evelin ti dico la mia . almeno per quello che ho letto , ci sono sempre problemi in famiglia tra i genitori e i figli , e poi alla ragazza che incomincia , con questo atteggiamento vuole arrivare : a sparire specchiandosi; buona domenica cara Evelin un abbraccio Ale
  2. 18otto18 16 novembre 2014 ore 10:43
    Credo in estrema sintesi che l'avere tutto senza difficoltà..porti a rifiutare il tutto..
    grazie per l'ennesimo stupendo post...
  3. patty1953 16 novembre 2014 ore 12:21
    A volte mi chiedo perchè vengo sempre a commentare questo blog, la risposta è sempre la stessa, gli argomenti che tratta mi colpiscono nel profondo. Credo che tutti noi, bene o male lo facciamo, commentiamo quei post che ci colpiscono che ci trasmettono qualcosa, credo che quel qualcosa si chiami "emozione". Premesso questo ritengo che l'anoressia sia uno di quei disturbi che investe più sfere, fisica ( mancanza di alcune sostanze), psichica ( problemi relazionali e visione del sè), sociale ( modelli che vengono proposti dalla nostra società e dalla famiglia). Ora credo che tutte queste notizie siano reperibili anche in internet, per cui non mi addentro nel loro specifico. Quello che più mi interessa rimarcare sono le conseguenze di sofferenza che provoca su chi ne soffre ( spesso arrivando alla morte che fondamentalmente è quello che desiderano), le conseguenze sempre dolorose di chi gli sta accanto e gli aiuti che si possono dare tramite persone specializzate. Viste le cause di tipo fisico e la carenza di alcune sostanze chiaramente occorre un trattamento terapeutico che solo un medico può dare, quelle di natura psichica possono essere affrontate solo da uno psicoterapeuta che affianchi il malato e le persone che gli stanno accanto, quello di natura sociale invece è un problema che ci coinvolge tutti. Spesso il primo messaggio proviene proprio dalla famiglia, credo che non sia il messaggio sbagliato ma le motivazioni che sono sbagliate. mi spiego, un conto dire che se ingrassi troppo può essere nocivo alla salute e portare le ragioni di questa affermazione, senza però essere fiscali, ma eccettuando che si possa "sgarrare", un conto è mandare un messaggio che coinvolga solo l'apparire, tipo le persone magre sono belle, socialmente più accettate, hanno più successo ecc ecc . Se poi questo si riscontra anche nei messaggi che ci arrivano dai media, questo concetto viene rafforzato e in una mente giovane e che è già sottoposta a dover trovare un immagine del se, a doversi accettare e sentirsi accettata, può produrre gravi danni. Quindi come sempre attenzione ai messaggi che mandiamo ai nostri giovani, vale sempre il detto latino "mente sano in corpore sano". L'anoressia è una grande sofferenza, mi ricordano due film sull'argomento "Briciole" e " Quel che resta del corpo" e il documentario " Quel che mi nutre mi distrugge". Si Evelin maledetta anoressia...... :-( :rosa
  4. cignonero999 16 novembre 2014 ore 14:08
    Maledetta sì...il cibo che diventa merce di scambio per l'odio e la rabbia verso se stessi... Un corpo sottile elegante asessuato... un corpo che non c'è ma contemporaneamente sta gridando aiuto. Lo so. Un abbraccio. Aiutare chi si sta odiando è tra le cose più diffili al mondo ma non è impossibile...
  5. Cicala.SRsiciliana 16 novembre 2014 ore 15:57
    I medici constatano spesso che le giovani ragazze anoressiche si rifiutano di diventare donne: di avere un seno e dei fianchi prosperosi. Privato di cibo, il loro corpo assomiglia a quello di una ragazzina. Le giovani donne si vantano di mangiare una mela al giorno e pubblicano frasi come "la magrezza è la base della bellezza". Sbagliato! Una donna è bella, quando mostra un corpo ben fatto, ben strutturato. Questo è quello che penso io a riguardo all'apparire.

    Ma l’anoressia, “sempre a mio parere”,
    è da ricollegarsi ad un problema psicologico di notevole entità, come la separazione dei genitori che viene rifiutata, e di rimando le giovani donne rifiutano questa realtà, rifiutando il cibo. Soffrono di grandi sensi di colpa e ritengono di non di aver diritto al piacere: e visto che il piacere più facilmente accessibile è quello dato dal cibo, si rifiutano di mangiare. Ciò che più mi rattrista è la caparbietà delle giovani anoressiche, che rifiutano ogni sorta di aiuto e gli psicologi, hanno enormi difficoltà ad aiutarle. Anche l’amore genitoriale, disperato, di fronte a chi ha deciso di porre fine alla propria vita, non ottiene i risultati sperati. Conosco una sola medicina che può guarire, si chiama “AMORE” ma l’ostinatezza dell’anoressica è più forte della sua fragilità, più forte dell’”amore” che a volte opera miracoli.
    Rita :fiore
  6. patty1953 16 novembre 2014 ore 21:01
    Vorrei aggiungere solo una cosa dopo aver letto il commento di Cignonero, vero è difficile ma non impossibile, ma i famigliari devono farsi il cuore duro, superare la barriera della loro personale sofferenza per entrare in empatia con la sofferenza dell'altro senza lasciarsene coinvolgere e quindi essere trasportati a loro volta in un vortice senza fine che li distruggerebbe senza poter essere di alcun aiuto alla persona in difficoltà. Quindi anche loro necessitano di un sostegno psicologico non indifferente, essere aiutati x poter aiutare, questa credo sia la più alta forma d'amore che un genitore possa dimostrare verso un figlio.
  7. crenabog 17 novembre 2014 ore 00:29
    io ci sono passato con una mia parente, e tutto il bordello di mettersi a fare la pazza lo fece perchè voleva costringere i parenti a fargli fare quel che gli pareva, uscire senza orari, andare dove e con chi gli pareva. grandi motivi di vita, indubbiamente. ne abbiamo viste di tutti i colori fino a che non è entrata nella spirale, ricoveri in clinica con altre fuori di testa, che pareva una massa di carcerati, sempre a mangiare mele, bicchieri di carta con cinquemila cicche dentro, tentativi di suicidio con sonniferi e roba del genere. be', sono passati anni e sono ancora inkazzato. resto dell'idea che l'unica cura è questa di Peppone:
    https://www.youtube.com/watch?v=J52xdXAgKzE
  8. Youarethesea 17 novembre 2014 ore 08:11
    Una volta scrissi che quando la grande gru (cervello) prende il sopravvento sulla piccola gru(stomaco) è la fine...
    Il resto della storia è noto....
    :-(
  9. aliceadsl48 17 novembre 2014 ore 08:25
    la cura per dette persone c'è basta un pò buona volontà, dico buona volontà da parte del soggetto interessato. Perchè poi dette persone ricorrono a cliniche a cure varie. Perchè il soggetto non viene interessato dalla famiglia, circondato dall'amore della famiglia. Uscire anche ma con persone adatte. Insomma un pò di buona volontà da parte del soggetto. Non nascondere il cibo anzi metterlo ben in vista cui il soggetto può vederlo ma on toccare, se l'orario acconsente di mangiare qualcosa si perchè no. Ma non fuori orario. Questa e la mia cura per detti soggetti.
  10. amico62a 17 novembre 2014 ore 17:39
    Credo che ci sia molta sofferenza nella mente di questi soggetti, credo che manchi in primis l'amore della famiglia
  11. lioninlove 18 novembre 2014 ore 18:41
    Buona sera Evelin, NON saprei cosa dire e come poter Aiutare persone che hanno un tale, Gravissimo problema
  12. diogeneilcinico 19 novembre 2014 ore 11:14
    assolutamente poco adatto a parlarne, perché le motivazioni possono essere tantissime ed evidenziano tutte le mie lacune. Ma credo che sia comunque un malessere individuale e che così debba essere trattato, cercando di capire le cause scatenanti caso per caso. Credo però che potrebbe essere controproducente un atteggiamento indulgente, perchè asseconderebbe e giustificherebbe quasi degli atteggiamenti assolutamente fuorvianti
  13. giusi62 19 novembre 2014 ore 16:42
    l'anoressia puo venire a tutti credo,
    io ho avuto un caso in famiglia,e non
    credo dipenda sempre da situazioni familiari,
    ma da eventi che creano un disagio psichico
  14. Soloxte2015 10 ottobre 2015 ore 10:46
    Anoressia, bruttissima malattia dove l'impotenza fa da padrone. A nessuno è permesso di stargli vicino perché è il "ammalato" stesso a rifiutarlo e non c'è molto da fare se non restargli vicino in silenzio.
  15. kremkaramel 13 gennaio 2016 ore 21:20
    Evelin la tua lettura del problema anoressia è strabiliante ... mi illumina sempre di più sull'orribile binomio ... amore - morte e l'urlo di vita ed alla vita che esso racchiude ... si ... maledetta anoressia!
  16. fiav 17 giugno 2016 ore 13:13
    In poche parole hai focalizzato il dramma che coinvolge intere famiglie!!
  17. backinback 31 maggio 2018 ore 12:52
    maledetta anoressia..in compenso che tu SIA BENEDETTA
  18. Vorreiimparare 21 settembre 2018 ore 14:19
    Hai voglia di parlare con me, per piacere?
  19. filosofo69 16 ottobre 2018 ore 23:01
    Lo provata , nella mia casa è entrata, subdola, piano piano , senza farsi notare, poi è esplosa, e tu genitore ti trovi impreparato, la vedi consumarsi piano piano, come una candela, vedi che è arrivata alla fine, la fiammella tremula sta per spegnersi, allora ho reagito, con la mia forza , con un grido di rabbia che fatto tremare le fondamenta della casa, spaccato bilance, le mie mani si sono avvicinate a quel visino che non era mai stato toccato e il miracolo si è avverato, abbiamo parlato a lungo, per ore , giorni, abbiamo stabilito delle regole che per nessuna maniera andavano violate, anche il cagnolino ha avuto il suo ruolo, io le sono stato vicino giorno e notte, facendola ritornare bambina tenendola tra le mie braccia mentre riposava, facendogli sentire il calore del padre, oggi compie 30anni e una splendida donna ,che mi ha dato grandi soddisfazioni, ti amo piccola mia, mia dolce Sara.
  20. Carter6722 09 febbraio 2019 ore 12:51
    ....sei sempre attenta e precisa nel descrivere ciò che ti colpisce....io vivo accanto a questo problema e la tua riflessione mi sarà molto di aiuto....
  21. cigno.nero2015 16 giugno 2020 ore 19:38
    Evelin come sempre superlativa!!! :cuore :cuore :cuore
  22. Pino21dc 21 dicembre 2020 ore 11:26
    Brava dottoressa Evelin
  23. Hamsho 20 giugno 2021 ore 15:13
    Mangiare tutto, subito, sbriciolando il presente. Vomitare tutto, subito, annullando il passato. Non più controllo, ma paralisi. Il fascino discreto della morte. Del nulla... Per punirsi di qualcosa. Vendicarsi. Ingoiare le proprie incertezze. Vomitare rabbia a fiotti. Finché il corpo, esausto, non ne può più.
    Michela Marzano, Volevo essere una farfalla, 2011
  24. Evelin64 20 giugno 2021 ore 15:16
    @Hamsho grazie, contributo preziosissimo ... ti spiace copiarlo anche nel post in bacheca? :-)
  25. HecateOnTheMoon 20 giugno 2021 ore 16:02
    Pensi che punendoti ti liberi in qualche modo dal peso. Non ti accorgi del come, quando o perché capita,o forse lo sai ma la testa non vuole recepirlo ne spiegarlo. Però lo fai, e ti ci culli li per li, la punizione ti coccola, pensi di farti del bene, o comunque, non succede niente hai tutto sotto controllo, pensi. Eppure, passi i giorni dicendoti "si ma domani cambia", "non lo faccio",che è sbagliato, ma continui, però ti sussurri che se non ti vuoi bene tu nessuno può farlo per te,che domani potresti non risvegliarti perché il cuore magari ti è scoppiato nel sonno, altre volte, parecchie, fa comodo urlare tacitamente la colpa agli altri considerandoli artefici del tuo malessere. La verità è che in un circolo vizioso di autocommiserazione-autopunizione diventa difficile rientrare in se stessi e riprendere le redini della propria esistenza, affidarsi e volersi bene.Riesaminare le profondità crea sempre disagio, se ti rassicura solo la superficie. Quella che vuoi vedere solo tu, e che ti ostini a considerare perfetta, TUA. Ci vuole coraggio di riconoscersi fragili,che la fame che pensi di avere è fame di vita che mancando annienta, ti sfianca e ti divora a sua volta, sebbene cerchi di rigettarla fuori come un veleno, e nonostante fuori la tua immagine esteriore non ne risenta, nella forma. Pesi uguale, sorridi uguale, è tutto perfetto.
    A volte ci vuole una vita per ammetterlo, per altri non succede mai, e soccombono.
    Quando -e se ci arrivi però, che sia per una scossa improvvisa e quasi violenta, o perché ti ci portano brutalmente,tu ragazzina hai l opportunità se vuoi di nascere per la seconda volta,Ma resta il mistero,in parte, del perché hai dovuto passare per tutto questo, se era necessario.
  26. Evelin64 20 giugno 2021 ore 16:07
    @HecateOnTheMoon grazie, preziosissima :rosa
  27. nuccio958 20 giugno 2021 ore 16:18
    Non mi ha mai destato quanto è lungo il Po ma il punto da dove nasce, quel punto che gli permette di essere fiume e di poter attraversare colline e pianure fino a raggiungere il mare.
    Ogni racconto è come un fiume ove, però, si tralascia sempre il "punto d'origine" anche se, si viene sempre inondati dalle emozioni che suscita.
    L'anoressia, come la bulimia, hanno lo stesso punto d'origine: carenza di modalità d'affetto. L'individuo affetto non riconosce più il mondo intorno ed adopera il "ricatto" per evidenziarsi senza accorgersi di entrare in un tunnel senza sbocco, riuscendo a vincere, inconsapevolmente, l'apologia dettata dal dolore. Molti credono, come genitori, di "educare" i propri figli e non si accorgono che sono proprio i figli, a partire dal momento che vengono concepiti, ad educarli a fare i genitori. Un genitore sa trovare il tempo, il modo, le circostanze per una carezza, un bacio...un momento da condividere insieme ove si può far capire il valore di un sorriso o di una mano che si stringe a se. Non voglio colpevolizzare nessuno ma vedo troppi bimbi assorti davanti alle "scatole magiche": televisori, cellulari...
    Forse bisogna arrivare al punto di capire che si sta perdendo qualcuno: un fiume impantanato in una palude fatto solo di lacrime, la cui ansa è fatta di un troppo poco amore.
  28. Evelin64 20 giugno 2021 ore 16:23
    @nuccio958 ,i piace molto il passaggio che sono i figli a fare i genitori... quanto hai ragione... grazie tantissime :rosa
  29. soleacciaio2.0 31 agosto 2022 ore 21:04
    Bella analisi...messa in forma di poesia. Brava Evelin. Grazie

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