Felici e Persuase
07 maggio 2011 ore 01:38 segnalapunte decorate da smalti e vernici perlate.
Donne Felici per pochi spiccioli in tasche bucate dal fango e dall'orrore delle loro vite.
Donne Persuase e capaci di persuadere per farti conoscere la loro allegria dal gioco dei sensi.
Donne, donne bambine o adulte,
e adultere d'orgoglio.
Pensieri di capolinea.

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Devo tornare a scrivere.
08 aprile 2011 ore 23:48 segnalaHo le dita stanche per tanti pensieri doloranti.
Ho le dita un pò indurite per i mesi passati a farle riposare.
Ho le dita riposate e stanche per i pensieri pensati che non ho scritto mai.
Devo tornare a scrivere e questo è il mio primo appunto.

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Eh già!
03 aprile 2011 ore 16:26 segnalaA volte se spariscono ti mancano, ma se ritornano fanno solletichi e pizzichini qui e li più o meno dolorosi.
Quando restano invece, vorresti non averli tra i piedi.. ma se non vannno ne avanti e indietro ti snervano e vorresti poterli spostare a piacimento..ma a piacimento certi scatoli da solo non li puoi spostare. Servono rinforzi, ma rinforzi sani.
Ma la vita poi cos'è.. se non è fatta anche di questo?
Si ma la vita poi.. che ti sorprende a fare se quando ti sorprende non ti cala giù il modo in cui ti ha sorpreso? Che poi.. Certi scatoli negli armadi non dovrebbero nemmeno entrare.

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Reality show
15 gennaio 2011 ore 10:45 segnalaStanno li, cartaccie, cicche, erbacce e fiori, varie plastiche, pezzi di carrozzerie, specchietti, resti di cibo.. di tutto proprio. Stanno li e non si ribellano per il fastidio che arrecano l'un l'altro.
Mi chiedevo come sarebbe mettersi nei loro panni.. Immagino allora di essere magicamente un oggetto qualunque, e forse non sopporterei per niente lo stare li, tutti insieme appassionatamente e spassionatamente. La gente corre, viaggia e spazza via dai finestrini di tutto.. per non parlare dei resti di ogni singolo incidente e della naturale crescita di erbacce e fiori vari sui bordi. Non mi piacerebbe essere una strada, ma a questo punto..nemmeno un viaggiatore! ..come non mi piacerebbe essere un oggetto, un resto qualunque, e nemmeno un fiore. ..e allora, non mi immagino più,
che Amarezza.

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ultimod'agosto
05 novembre 2010 ore 09:17 segnalaQuando qualcosa stringe al petto e fuori piove, le piogge regalate s'incontrano, non c'è un perchè, non c'è un come, e nemmeno la libertà dell'essere qualcosa ce l'ha, figuriamoci.. la libertà, in senso lato. Dico, dico e non dico niente fino in fondo..perchè il flusso delle parole si perde nel fruscio del pronunciarle... e come va il vento vanno le cose, se svoltan dietro l'angolo e li si perdono, io non so.
Amo le parole..sono prigioniera di esse anche dentro libri mai letti, dentro poesie mai scritte e note mai sussurrate.
Amo il silenzio e l'essenza della sua parola, ma non amo la persona che sta in silenzio e ti dona il tutto e il nulla senza mai far cenno, cosi.. si ama solo con la paura di amare dentro, che scoppia e rimbomba. Amo e non amo, mi perdo e mi trovo, ti perdo e non so dove sei, fai troppo silenzio dentro l'ebrezza del flusso.

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Sul colmo di un libro.
10 agosto 2010 ore 19:36 segnalaMi sono stancata di stare chiusa qui tra libri e pensieri mai trascritti. Leggo, leggo, leggo ancora e poi ancora.. e vorrei che tra i nodi di due pagine io non fossi legata.
Slegami.
Desidero avere polsi e caviglie liberi per volare a fine estate su questo libro di fruscii, canti, silenzi e fogli chiamati a dir la sua.
Slegami.
Slegami perchè tra i nodi di due pagine legate assieme a me mi sento morire.
Slegami.
Slegami perchè la libertà è sacra come il pane e ho pieno diritto di sentirla scorrere tra le mie fibre.
E se non vuoi slegarmi ancora.. tienimi pure, ma attenta a dove giri gli occhietti perchè svanirò.

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La cronaca di Carmelo Caruso da LiveSicilia.it
03 agosto 2010 ore 22:05 segnala
E non importa nulla se si è esagerato, se più che
un ragazzo Matteo sembra una distilleria di ciclamini e ibiscus, non è
mai abbastanza. Piacere è materia di Narcisi, da fanciulli. E ad
agosto, Bronte è una città cosmopolita, non vuole dormire perché la
notte di domenica è un tranello per chi ama, bisogna difendersi, la
gelosia è la cattiveria di Iago e anche se tredici anni sono pochi si
possiede l’audacia dei generali.
Bronte è fatta di insidie, è paese che vive di passione, è uno scalo di
ricchezza, ma è anche un paese che ha il piombo e il ferro facile dove
neppure la carta d’identità è un deterrente alla violenza e i conti si
regolano a giorni fissi – ci sono stati mesi in cui di mercoledì
sembrava di girare i film di Tarantino e qualsiasi giornalista poteva
scrivere un capitolo di Gomorra- i ragazzi soldatini di latta che si
sciolgono nel fuoco. Ma agosto per lo meno è la tregua del tempo, è la
canicola che fa ciondolare le braccia e godersi il fresco dei vicoli,
budelli dove le case sembrano dammusi e le pietre delle abitazioni il
tufo di Matera. Anche ad agosto ci vuole coraggio per morire ed un
verso di un cantautore non restituisce Matteo-Piero, va bene la guerra,
ma le donne non sono linee da conquistare con le armi e con la forza,
sono la loro antitesi. Una donna è un palio di belle maniere, è il
pastello azzurro delle tele e non può essere inquinato da scariche di
violenza, da duelli a colpi di coltelli.
Matteo Galati muore a tredici anni pugnalato da un
ragazzo di sedici come se fosse un adultero dei delitti d’onore, come
Prometeo che voleva rubare il fuoco e invece voleva solo corteggiare la
vampa innocente dei baci o delle mani sulle gambe di quella ragazza che
aveva capelli che sembravano trine di miele al vento. Senza la musica
di Pierluigi da Palestrina che è la via in cui ieri notte si sono
portati via dal suo addome la vendemmia della giovinezza che non sarà
più.
Insieme a lui pure il suo amico rimane ferito alle mani; quell’amico
che gli è rimasto vicino perché da sempre l’amore ha bisogno di
confidenti, di aiutanti, di vassalli a cui confidarsi. Quando si è
innamorati si vuole il bene anche degli amici, si vuole essere una
compagnia di innamorati in giro per i mari. Le prime avvisaglie
dell’amore sono belle per questo, sono ancora vetri limpidi non
scheggiati dall’esperienza, sembra che quello che accade debba durare
come protetta da una campana di vetro.
“Su quella guancia, sopra quella fronte/Così dolci, serene ma eloquenti/ i sorrisi avvincenti, i colori accesi/ Parlano di giorni volti al bene/ Di un animo che qui con tutto è in pace…” E invece non sono giorni volti al bene questi ma selvaggi. Matteo rimane come l’ennesimo panno macchiato a Bronte. Ancora poco, quanto bastava per avere quattordici anni, per sentirsi adulti e vedere la strada dietro la visiera di un casco: e le mani di lei che ti stringono alla vita, la carezza sul tuo addome. Questa era la pace dell’amore.
Matteo, invece, rimane il seme che non sboccia. Troppo tenero per sopportare la stagione delle piogge.
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Senza Parole??? IO LE TROVO!!!!
02 agosto 2010 ore 11:32 segnalaGente, che siate donne, uomini o bambini..avete bisogno di scoprire il senso della vita e dell'essere "Persone", non "persone"...ne sarete mai in grado da soli?
Ogni uomo alla sua nascita regala al mondo la gioia di un'altra esistenza, la gioia di una nuova vita da sfamare e istruire, ma Cosa Siete voi per Decidere Chi vive e Chi muore? cosa vive, e cosa muore?
Ogni forma di vita ha il diritto di vivere fino all'esaurimento delle batterie del cuore dignitosamente & civilmente!
Mondo svegliati, l'alba è già arrivata da un pò!!!! Concludo.

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_La teiera di Russell_
25 giugno 2010 ore 11:44 segnala«Se io sostenessi che tra la Terra e Marte c'è una teiera di porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un'orbita ellittica, nessuno potrebbe contraddire la mia ipotesi, purché mi assicuri di aggiungere che la teiera è troppo piccola per essere rivelata, sia pure dal più potente dei nostri telescopi. Ma se io dicessi che - posto che la mia asserzione non può essere confutata - dubitarne sarebbe un'intollerabile presunzione da parte della ragione umana, si penserebbe con tutta ragione che sto dicendo fesserie.
Se, invece, l'esistenza di una tale teiera venisse affermata in libri antichi, insegnata ogni domenica come la sacra verità, ed instillata nelle... menti dei bambini a scuola, l'esitazione nel credere alla sua esistenza diverrebbe un segno di eccentricità e porterebbe il dubbioso all'attenzione dello psichiatra in un'età illuminata o dell'Inquisitore in un tempo antecedente.»
Bertrand Russell
E adesso parlo io a te: Russel non sono d'accordo, spero mi stai ascoltando; Ogni uomo è libero di credere o non credere a ciò che ritiene più giusto. Nulla è massa eccetto che vuoi esserlo. Secondo Einstein, e anche secono me.. Tutto E' Relativo. Credo proprio che dovevi esserci quando Fabrizio Moro ha scritto e cantato la canzone.. Libero..chissà come avresti reagito. Ti calza a pennello proprio.
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..dalla pelle all'anima..
14 giugno 2010 ore 00:19 segnala
E sai, qui manchi a molti.
L. stasera mi ha parlato dei tuoi posti vuoti dove vagavi quando la morfina ti scendeva nelle vene. Da quando non ci sei son cambiate un sacco di cose, ma forse tu questo già lo sai, in molti ti parlano ancora, vengono a parlarti con i fiori in mano e le lacrime dentro, a me non rispondi se ti chiamo..e non rispondi se ti chiedo qualunque cosa, chissà com'è la vita lì dove sei adesso, chissà dove sei e come stai, chissà se rispondi agli altri.
Qui manchi a molti.
L. ti vuole un gran bene che alle volte si perde nei vuoti come ti perdevi tu, solo che lui di morfina non ne fa uso, si perde nei vuoti forse per trovarti, per vedere se sei lì, mi sento impotente se si parla di te. Mi sento impotente se si accenna il tuo nome.
Qui manchi a molti.
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