Che nottata!
06 gennaio 2009 ore 11:29 segnala
Ohi ohi...non riesco a camminare! Che mal di schiena! Tutta la notte in giro per il paese…
Non ci sono più le scope di una volta...:-(
Prima ho dovuto lucidare la canna di metallo cromata, poi ho dovuto far riscaldare il motore e… sorpresa… ho scoperto che il mio non era a norma. Ma come… la scopa l’ho acquistata a ottobre in offerta e già a gennaio c’è una nuova legge sull’inquinamento e i gas di scarico… Ora capisco perché era in offerta… M’è costata la bellezza di 75 euro! Credevo costasse meno perché non era griffata… Accanto ce n’era una bella firmata ‘Smog’. Non l’ho presa perché il nome non m’ispirava. In vetrina ce n’era una rossa scintillante. Prezzo 325 euro!
E va beh… la mia l’ho usata lo stesso.. tanto di notte chi mi vedeva…. Erano tutti seduti al caminetto o indaffarati in casa ad appender calze qua e là.
In alcune case ho trovato appesi dei collant e non vi dico per riempirli quanto c’ho messo! In un’altra ho trovato uno scarpone da sci … mah…!
Stavo per recarmi in una campagna vicina per consegnare i miei dolcetti e piccoli doni quando ho incontrato (o meglio dire scontrato…) una Befana di tutto rispetto: calze a rete e minigonna in pelle nera da cui s’intravvedeva una giarrettiera rossa come il giubbino di pelle. Tutta truccata, con lunghi capelli biondi e taglio all’ultima moda. A momenti m’investiva!
Dopo avermi scrutato con disprezzo mi fa: ma tuuuu…. che scopa usi?! Guarda la mia, è di una nota marca d’automobili tedesca (eh già..modificando l’ortografia al nome..capisco perché l’ha presaJ). Non inquina, è silenziosa, sportiva, comoda… Che dire… era vero… aveva pure un sellino in pelle e il silenziatore al motore… Mica come la mia… Sono passata vicino alla finestra della stanza di un papà e ho sentito che nel sonno gridava: aiuto… i tedeschi..ci bombardano!
Io, indignata..o forse presa da vergogna, non ho risposto. Mi sono limitata ad osservare e ad ascoltare in silenzio. E la Signorina Befana: ma tuuuuu… cosa stai portando ai bambini? Io quest’anno mi sono limitata, niente dolci perché ingrassano e fanno venire la carie ai denti. Ho pensato che fosse meglio essere tecnologici: un computerino portatile, qualche PS3, qualche videogioco, tante ricariche per cellulari e così via… E io… io?! Appunto… io cosa stavo portando? Tanti dolci, qualche macchinina, qualche bambola… Insomma, per la prima volta in 15 anni che faccio questo lavoro (in nero perché si fa di notte e senza contributi), mi sono vergognata. Senza rispondere ho messo in moto la mia carretta e sono scappata via..più veloce della luce in pieno black out.
Beh, se qualcuno di voi oggi non ha trovato doni nella calza, ora sa perché!
La tecnologia ha spazzato via i sogni di molti legati alle tradizioni… anche i miei :-(…
Buona Befana a tutti!
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FILE NUOVO_AMORE.EXE
16 agosto 2008 ore 19:06 segnala
Impaziente di voltare pagina ho deciso d’installare nel mio Heartware un nuovo software. Amante del virtuale ho deciso d’acquistarlo on line. Ho trovato presto, per mia grande sorpresa, un freeware che si chiama NUOVO_AMORE.EXE
Ho effettuato la registrazione come richiesto e ho accettato le condizioni incluse nel contratto:
Non lamentarsi del malfunzionamento del software, esso dipende dal tipo di Heartware in cui è stato installato;
Non avere molte pretese, è sempre un ‘acquisto’ a scatola chiusa e, dal momento che si tratta di un freeware, non sono previsti rimborsi.
La ditta fornitrice non è responsabile di eventuali delusioni, in quanto il risultato del funzionamento dipende sempre dai sistemi con cui il programma interagisce.
Si possono creare dei conflitti dovuti a precedenti file installati e rimossi in modo incompleto o imperfetto tipo: VECCHIO_AMORE.EXE, GELOSIA.EXE, FREGATURA.EXE, DELUSIONE.EXE, SESSO.EXE, CORNA.EXE, LALTRA.EXE, MOGLIE.EXE, FIGLIO.EXE, SUOCERI.EXE, REGALI.EXE, ecc…
Non insistere sull’installazione di eventuali .EXE rifiutati dal vostro Heartware o che il programma NUOVO_AMORE.EXE non vuole installare, tipo: GELOSIA.EXE, MATRIMONIO.EXE, FIGLI.EXE, FIDANZAMENTO_UFFICIALE.EXE, ANELLO_CON_BRILLANTI.EXE, OMEOLAMOTO.EXE, VACANZE_INSIEME.EXE, NONUSCIRECONGLIAMICI.EXE, NIENTE_PARTITE.EXE, REGALI_COSTOSI.EXE, SESSOUNAVOLTAALMESE.EXE, AMICHE.EXE, AMICI.EXE, NONSPIARMIILCELLULARE.EXE, PIPICONTAVOLETTAABBASSATA.EXE
Avete la possibilità di scaricare una versione incompleta come prova per tutto il tempo che volete. Cliccate sul tasto destro e il programma provvederà all’installazione del file SESSO.EXE
Se la versione in prova vi soddisfa potete procedere in un secondo momento a completare l’installazione.
Il nuovo software richiede spazio su disco fisso pari a: 20 ore al giorno di autonomia. Lo spazio richiesto permette l’installazione dei seguenti file: USCITE_CON_GLI_AMICI.exe, GIRI_IN_MOTO.exe, SABATO_IN_DISCOTECA.exe, SESSO_LIBERO.exe.
Se non siete d’accordo con l’installazione di anche uno soltanto dei citati file, allora si consiglia vivamente di non procedere al download.
Nel caso in cui vogliate al momento procedere all’installazione, ricordatevi che è sempre possibile rimuoverla in seguito, considerando però tutti i problemi di funzionamento futuro del vostro Heartware: impossibilità d’installare nuovamente il file FIDUCIA.EXE, AMORE.EXE, STIMA.EXE, RISPETTO.EXE e altri ancora.
Beh, per sicurezza, ho solo scaricato il programma ma preferisco aspettare ancora un po’ di tempo prima di procedere all’installazione completa e definitiva del nuovo software, dal momento che non sono riuscita ancora a rimuovere i componenti del vecchio programma.
Questo file è coperto da Copyright…All right reserved. By Fiamma1974. Guai a voi se lo fate circolare senza citarmi…ehehhe:-)
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Quello che gli uomini dicono e che invece…
08 agosto 2008 ore 18:00 segnalafarebbero bene a tenere per sé;-)
Queste frasi vi sembreranno banali o addirittura folli, eppure vi assicuro di averle udite con le mie orecchie. Fanno parte della mia tragicomica esperienza di vita.
Della serie: Gli uomini non cambiano, prima parlano d’amore e poi ti lasciano da sola…(Mia Martini, da ‘Gli uomini non cambiano’). Io sono sicuro di quello che dico, ormai mi conosco…ti sposerei anche domani! (non ci siamo mai incontrati di persona) Lo dico davvero. Queste frasi dette così mi spaventano ma… Ok, nessun problema: il tipo dopo avermi bloccato su msn e’ sparito del tutto. Per fortuna non avevo ancora ordinato le bomboniere e l’abito da sposa.... Non voglio perderti, per me sei importante…sempre lo stesso… Il mio ex: voglio andare a vivere con te, senza di te non posso stare. Ti amo, ti amo tantissimo, ti amerò per sempre… Morale della favola: dopo un po’ di tempo mi dice che lui non cercava una storia seria. Sempre lui: No… non preoccuparti, non ti sto lasciando… Dopo un periodo di silenzio e quasi latitanza da parte sua (cosa che aveva categoricamente condannato nel comportamento del mio precedente ragazzo), mi dice in msn che dovevo aver capito che mi aveva lasciato… Dovevo aver capito che dall’ultima volta che era stato da me, le cose erano cambiate….infatti, era chiarissimo: mi arrivarono ancora dei regali e…udite, udite…gli auguri a S.Valentino. Gli avevo scritto in questo triste giorno per ricordargli che lui aveva una ragazza e mi rispose che avevo ragione, che era un periodaccio ma mi fece gli auguri e le sue scuse. Ebbene, la discussione in cui venne fuori che lui mi aveva lasciato da mesi, risaliva all’aprile successivo. Anche qui ogni commento è superfluo. Ora passiamo a un’altra analisi di frasi da non dire: Vorrei sposarmi e avere tanti figli….beh, certo. Mica li fai tu… io a una frase del genere scappo inorridita. Non vuoi figli? Non vuoi formarti una famiglia? Ma che donna sei?! Una donna ce l’ha innato lo spirito materno… e va beh, quel giorno di tanti anni fa, per mia grande gioia, dopo un complimento del genere, scoprii di essere ‘uomo’…Vedo, però, che nella nostra società oggi, per un motivo o per un altro, ci sono molti ‘uomini’ come me. Vuoi il mio numero di telefono? Se lo vuoi te lo do… Ma tienitelo! Detto così proprio…il massimo dell’entusiasmo e della spontaneità…vai a fidarti delle amiche, guarda che tipi mi presentano… Una sera questo mi chiama e mi propone di uscire per andare a vedere qualche mostra o altro insieme in centro. Accetto per amor dell’amicizia… ma sì, dai magari è un po’ impacciato… (così l’aveva giustificato la mia amica). E poi, poverino… ha appena dichiarato con tanto entusiasmo di aver acquistato una guida su manifestazioni ed eventi della città (costo: mille lire…). Come non dargli un’altra possibilità… Mi richiama dopo aver consultato attentamente il libricino (circa 40 minuti d’analisi e non 10 come da lui previsto) e mi propone due eventi da sballo: 1) una mostra di quadri di una pittrice locale (e va beh, amo l’arte. Quindi, perché no?); 2) la mostra di cristalli e decorazioni natalizie della Boemia…(ma sì…è una cosa nuova, originale…). Ebbene, la mostra di quadri aveva chiuso un’ora prima che noi arrivassimo. Quella dei cristalli, apriva due giorni dopo… Fortuna che aveva letto l’opuscolo con attenzione… E allora, che si fa? Fu la sua domanda… Io proposi d’immergerci nella piena atmosfera natalizia con una bella ed originale vasca in centro. I discorsi erano molto interessanti. Mi chiese: Ti piace leggere? Ma tu i libri li divori? (lo disse con un tono ed un sorriso che lasciava intendere come la lettura fosse il suo interesse principale). Alla mia risposta affermativa (sperando finalmente di aver trovato almeno un punto in comune) mi sentii dire: Io nooo….! Si mise a parlare di cinema e mi disse di un bellissimo film che aveva visto la sera precedente in centro e del quale non ricordava più il titolo (pensate un po’ che memoria..e gli era anche piaciuto…). Andammo in un bar dove il discorso finì sui suoi ‘possedimenti’… Se vuoi, la prossima volta ti posso portare da qualche parte in macchina. Magari a fare un giro al mare (in pieno inverno…). Sai, ho la macchina (wowwwww..un trentaseienne con la macchina!!!). Una Panda. Poi aggiunse con un grande sorriso: Ho anche il motorino! (il modello l’ho rimosso ma era qualcosa tipo Sì o Ciao). Non fraintendetemi, non sono il tipo che cerca le b elle macchine, ma era ridicolo il modo in cui lui diceva le cose. Dimenticavo, quando ci siamo incontrati quella sera mi ha chiesto l’età (avevo 26 anni) e mi ha detto come complimento: Non li dimostri…te ne davo al massimo 25! Già da lì dovevo capire…me tapina… Dulcis in fundo, non contento forse della splendida conversazione, alla fine, accompagnandomi in direzione di casa mia (erano le 20. A casa sua si cena tutti insieme a quell’ora) aggiunse: Ti sto riaccompagnando a casa perché ho terminato gli argomenti di conversazione e …non saprei più che dire… E tu vorresti pure rivedermi?! Fu la frase che non feci uscire dalla mia boccuccia serrata più per lo shock che per educazione… Per un paio di mesi, la mia cara amica, cercò più volte di convincermi a uscire ancora con lui, perché gli ero piaciuta… Fossi matta!!! Fu la mia risposta…. E quelli che ti dicono: ti chiamo! E sei ancora lì a distanza di mesi ad aspettare?! Beh, cari uomini…come potete vedere, i difetti non li hanno soltanto le donne… forse noi parliamo troppo ma… quelle poche volte che lo fate voi…siete un disastro! Nonostante ciò, io ancora sono convinta che qualche uomo splendido esiste. Con simpatia, la vostra Fiamma:-)9752915
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A te, uomo senza volto
05 agosto 2008 ore 16:01 segnala
Sono qui che penso a te, uomo senza volto. Per me hai il volto dell’amore, un sentimento che spero un giorno di conoscere. Finora ho nutrito il mio cuore di surrogati, anche deleteri. Quant’è dolce il veleno dell’amore, quello che ho bevuto fino a ieri e che mi ha ucciso. Oggi ho capito che molto differente è quello vero, il sentimento che ti unisce per sempre a lui, che ti fa volare, rabbrividire anche al solo pensiero d’incontrarlo. Questo è l’amore che voglio provare. Un amore che credo esista da qualche parte… tutto sta a trovarlo e a riconoscerlo. Non è facile, a volte si fanno incontri sbagliati che colmano soltanto il vuoto del momento ma che non lasciano nulla se non desolazione nell’anima e vuoto nel cuore. Ancora non ti conosco uomo senza volto ma sento già che sono pronta ad amarti, sto solo aspettando di potertelo dire guardandoti negli occhi, ascoltando la tua voce, sentendo il tuo respiro e i battiti del tuo cuore. Dove sei, cosa stai facendo? Quante volte mi sono posta questa domanda la sera al buio, quando ero solo in compagnia di me stessa. Quanto ti ho desiderato… ma ora non più, ho capito che questo mi allontana da te. Allora, non voglio metterti fretta. Starò qui seduta ad aspettare il tuo arrivo. Ti accoglierò a braccia aperte quando sarai lì. Ti riconoscerò da lontano, lo so… saprò che sei tu, me lo diranno i tuoi occhi, gli occhi dell’amore. So che sarai sincero, non come gli uomini che ho incontrato fino a ieri. No, tu no. Sarai mio, sarai il mio amore. Saprai prenderti cura di me, coccolarmi dolcemente, tenermi tra le tue braccia e mi farai sentire finalmente amata, per quello che sono: una fragile creatura che ha bisogno di sostegno e di tanto amore. Saprò prendermi cura di te, facendoti sentire importante, al centro dei miei pensieri, del mio cuore. Saprò trasmetterti tutto il mio amore. Fra un po’ sarò pronta… e anche tu lo capirai, quando mi vedrai seduta lì, da sola con lo sguardo che scruta in lontananza ogni ombra, ogni sagoma, mentre il cuore batte forte quando ti vede all’orizzonte. Sarai lì amore mio e io ti aspetterò…
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Le mete del cucco???
02 agosto 2008 ore 20:41 segnala
Su una rivista maschile hanno pubblicato le 10 mete del cucco, invitando i gentili signori ad annullare le loro prenotazioni se le destinazioni sono differenti da quelle consigliate. Ma pensa se tu, macho interessato e dedito a questo sport da anni, pronto con la valigia sulla porta, a questo punto puoi tirarti indietro...no, non puoi. Ti precipiti a verificare le mete consigliate e a rifare i tuoi bagagli di conseguenza, in base al clima, al luogo ecc. Vi assicuro che ce n’ è per tutti i gusti!
Spero che il mio amico, partito proprio ieri con una comitiva di quattro amici abbia letto in tempo quest’articolo, visto che i suoi accompagnatori volevano appunto darsi al cucco…
Scusate, si parla di acchiappare donne a tutto andare e che meta troviamo? Santiago di Compostela… penso che ogni commento sia superfluo. Basta dire che si tratta di una località conosciuta dal turismo religioso. Kiev, che solo per raggiungerla in aereo vi costa la bellezza di 500 euro (voi che siete abituati a prenotare i voli in anticipo di 3 mesi per assicurarvi un low cost), vedete un po’ se ne vale la pena o non è forse meglio indirizzarsi verso le ormai stranote Rimini e Riccione, da molti sconsigliate per l’elevata concorrenza di cucadores (e non posso che essere d’accordo). Tunisi e Rabat, dove si può tentare un approccio con le musulmane più moderne. Si parla di giochi di sguardi timidi ecc… Vi auguro di trovarne qualcuna da poter guardare negli occhi…magari tra una preghiera e l’altra… Teheran, magari tra una bomba e l’altra… Come se non avessero già abbastanza problemi, devono anche difendersi da turisti alla ricerca di fanciulle da sedurre…. Santander, la Montecarlo spagnola, dove le iberiche straricche sono lì pronte ad attendervi a braccia aperte, magari stanche di mangiare il solito caviale, aragoste, ecc… Sì sì, aspettano proprio voi. Avete capito bene: voi che guadagnate quando va bene 1000 euro al mese, voi che state ancora pagando le rate dell’auto quando ormai tutti viaggiano col teletrasporto, voi che lustrate con orgoglio il vostro primo motorino Ciao come se si trattasse di una Kawasaki ultimo modello. Voi che per esagerare vi concedete una cena alla sagra del maiale con fiumi di birra e rutto libero. Certo, sì… che… siete ancora qui a leggere? Ma siete matti? Correte….!!! Magari ci scappa anche un bel matrimonio con la possibilità di essere mantenuti a vita! E non chiedetevi come mai hanno messo Santander tra i luoghi meno affollati dai vostri paesani cucadores…. Panama, città uscita dagli anni bui, dove dopo un’ondata di americani obesi provenienti da Miami (dice l’articolo), le donne sono pronte ad accogliervi, guardandovi come dei marziani (dice sempre l’autore dell’articolo). Va beh, dai. Mal che vada potete sempre godervi il sole riparando il viso con un Panama originale. Yalta (sperando che il clima vi sia favorevole), località esclusiva da cui vogliono tenervi lontano dirottandovi verso altri Paesi dell’Est. Inghilterra del Nord, dove a quanto pare non è più neppure necessario ammazzarsi mesi prima per frequentare un corso d’inglese che vi costa come due stipendi o rompervi i timpani con cassette, cd per imparare a biascicare qualche frase tipo: My name is… I’m a student o I’m a worker, ecc… Ma no, niente di più semplice: recatevi nei pub della zona il venerdì sera e con qualche litro di birra da tracannare in compagnia, a fine serata avrete raggiunto il vostro fine: il cucco di una fanciulla che non saprà distinguere un inglese da un italiano. Giamaica, e qui dovete ringraziare le donne che, spinte dalla ricerca del big bamboo (n.d.a. io mi dissocio!!!) vi lasciano il campo libero. Le donne del luogo vogliono qualcuno che si comporti da uomo romantico, non come il loro. E noi italiane sappiamo quanto voi sapete essere romantici in certi momenti. Ci prendete per mano, ci indicate la stella più luminosa e intanto come polipi già vi siete avvinghiati al nostro corpo, tipo cozza allo scoglio. Ma siete romantici… ci portate al ristorante e, mentre noi scegliamo cosa ordinare, voi state già facendo mentalmente la somma di quanto vi costerà quella serata prima di arrivare alla camera da letto. Mentre noi gustiamo la cena, illustrando le virtù del cuoco o di quel determinato alimento o pietanza, il vostro cervello, collegato al basso, continua a ripetere la fatidica domanda come un mantra: me la dà, non me la dà? Ma sì, siete tanto romantici, avrete sicuramente una chance in Giamaica. Belgrado, se riuscite ad evitare qualche pallottola da parte degli uomini locali che difendono le loro connazionali, considerate ormai le più belle del pianeta, il gioco è fatto. Non è un problema per voi, tanto siete bravi a sparare… anzi, per dirla tutta, a spararle grosse. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Quindi, che altro aggiungere… niente. Buon cucco! Mal che vada, al ritorno, ci sarà sempre un’italiana pronta a consolarvi quando, bravi come siete con le parole, riuscirete a convincerla che le straniere non sono come lei e che le donne italiane sono le migliori!
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Il bibliotecario (racconto)
29 luglio 2008 ore 14:13 segnala
Era il mese di ottobre. Una sera stavo rientrando a casa, quando vidi un pipistrello che volava basso, davanti a me. Siccome ho sempre avuto il terrore di queste bestiole notturne, scappai in un vicolo e lo persi di vista. Entrai nel primo portone che trovai aperto, proprio di fronte. Era una biblioteca che non avevo mai notato, anzi non sapevo neppure che ci fosse in quella zona. Mi meravigliai anche del fatto che fosse ancora aperta così tardi la sera.
Non c’era nessuno, le luci erano basse e deboli, forse stavano chiudendo. A un certo punto mi accorsi della presenza del bibliotecario dietro al bancone: un uomo alto, magro, con i capelli grigi, gli occhiali e un vestito scuro. Mi avvicinai e gli dissi: «Mi scusi, forse sta chiudendo. C’era un pipistrello fuori e per paura mi sono rifugiata qui, il primo posto che ho trovato. Non sapevo neppure che ci fosse questa biblioteca». Dall’altra parte, le mie parole suscitarono soltanto uno sguardo silenzioso. «Comunque, non voglio disturbare, vado via subito», aggiunsi. Senza parlare l’uomo mi fece cenno di accomodarmi. Mi guardai intorno e mi misi a sfogliare qualche libro. Erano più che altro classici della letteratura, qualche volume di storia, un paio di romanzi lasciati fuori posto sul tavolo da qualcuno.
Il bibliotecario si avviò verso uno stanzino che, in un primo momento, credevo fosse il bagno, poi mi accorsi che si trattava di un ufficio.
Stavo bene lì, mi sentivo al sicuro e, inoltre, potevo sfogliare tutti i libri che volevo, senza dover riempire fogli e fogli con dati personali per il prestito o la consultazione. Quell’uomo non mi aveva chiesto nulla, forse perché ero fuori orario ma non mi fece neppure intendere che la mia presenza lo disturbasse.
Passò circa mezzora ma il bibliotecario non accennava a uscire da lì. Senza preoccuparmi più di tanto, continuai a sfogliare quei libri. Ne trovai addirittura uno sui vampiri ma forse non era il momento di leggerlo, visto che ero fuggita da un pipistrello e che stava calando la notte sulla città. Guardai l’orologio e mi accorsi che mancavano pochi minuti a mezzanotte. Possibile? A quell’ora mi avrebbero mandato via e poi, quando ero entrata in biblioteca erano al massimo le ventuno e trenta. È vero che il tempo vola ma era passato troppo in fretta. E poi, possibile che quell’uomo fosse rimasto lì dentro così a lungo?
Tardi o non tardi, dovevo rientrare a casa. Pensai prima di passare dal bibliotecario per vedere se era tutto apposto e per ringraziarlo dell’ospitalità. Bussai alla porta socchiusa, ma non ricevetti risposta, allora chiedendo permesso entrai ma non vidi nessuno. C’era una scrivania, un piccolo mobile e una finestrella. Mi avvicinai alla scrivania e lì dietro trovai a terra abbandonati gli abiti del bibliotecario. Sentii l‘aria fresca provenire dalla finestra, guardai verso quell’apertura e vidi un pipistrello che volava fuori.
Sconvolta, scappai verso la sala di lettura e raggiunsi l’ingresso col cuore in gola. Uscii in strada e mi girai un’ultima volta a guardare quel portone. Era chiuso.
(Racconto scritto da me segnalato a un concorso alcuni anni fa)
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A un caro amico
27 luglio 2008 ore 16:06 segnala
Caro amico mio,
temo di essere banale nel dirti certe cose ma devo correre questo rischio. Sono comunque parole che vengono dal cuore di una persona che ha avuto modo di conoscere e apprezzare le tue qualità. Sei dolce, gentile, affettuoso, comprensivo e sai ascoltare. Sei un vero amico. Ti sento vicino in questo mio periodo critico e ti ringrazio.
La natura ha creato un ‘elfo’ meraviglioso e il destino l’ha messo sulla mia strada. Sapessi che bello vederti qui e ricevere i tuoi messaggi. Leggerli mi dà forza e sostegno. Per non parlare delle emozioni che le tue belle parole suscitano nella mia anima. Mi colmano il cuore di gioia. Hai uno sguardo deciso ma un cuore tenero, un animo dolce e nobile. Immagino il tuo sorriso come frutto di questo tuo essere.
Con gli occhi catturo in un attimo il mare che ho di fronte e con la mente lo proietto a te, rivedendolo poi nei tuoi occhi verdi come la giada.
Le parole che mi hai detto ieri sera e il tuo sincero augurio mi hanno commosso e fatto capire la fortuna che mi è capitata. È proprio vero, chi trova un amico trova un tesoro e io ho trovato TE: il più prezioso dei tesori.
Ti voglio bene
Tua Bucaneve:rosa
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Compleanno...e oggi sono 34...
26 luglio 2008 ore 00:47 segnala
Poche ore fa come un fulmine a ciel sereno è arrivato il tuo sms di auguri. Un giorno d’anticipo, ma non importa. È già tanto che tu ti sia ricordato e… caspita, hai di nuovo il mio numero. Questa volta non l’hai cancellato, come mai? Vuoi forse tentare un approccio per il motivo che sappiamo? Vuoi indietro quella cosa a cui tieni tanto? No, mi spiace non l’avrai. Questo è il prezzo che devi pagare per il male che mi hai fatto…
E oggi sono 34… fisicamente non li dimostro ma li sento tutti, e anche qualcuno di più… è vero che i problemi invecchiano… se guardo indietro cosa vedo? Trentaquattro gradini e davanti? Un’immensa scala, non riesco a vedere quanti sono ma… è ripida. Questo lo vedo, sì. E se guardo le cose che ho fatto? Trovo qualcosa che mi soddisfi realmente? No… sento che ho ancora molto da fare ma non so in che direzione devo andare. Mi sento come in un labirinto… quale sarà il percorso da seguire? Non c’è nessun filo che mi conduca verso l’uscita, che mi guidi nella giusta direzione.
Sono come un veliero senza comandante, senza timone abbandonato a se stesso, lasciato in balia delle onde. Vele ormai logore lo accompagnano verso una spiaggia su cui arenare il suo legno ormai fradicio e corroso dalla salsedine. Sarà un’isola deserta, piena d’insidie e pericoli o abitata da gente ospitale pronta ad accogliermi? E chi lo sa. Potrebbe sembrare un veliero pirata…ma no, tesori non ha quest’imbarcazione. Nel suo cuore è vuota ormai, ha perso tutto in quel mare in burrasca, a causa della tempesta che l’ha spezzata nell’anima e ha spazzato via ogni ricordo, ogni simbolo, ogni pensiero custodito nel diario del capitano. Ora su quella spiaggia spiccano pagine bianche strappate via dalle onde… nessun segno d’inchiostro si vede su quei fogli. La storia è tutta da riscrivere..si ricomincia…!
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Odi et amo
25 luglio 2008 ore 16:29 segnala
Ti ho sognato ancora una volta… non doveva più accadere ma sei tornato. Sei ancora lì a tormentarmi, a farmi male con la tua indifferenza anche quando dormo… ma dove potrò mai trovare un po’ di pace? È inutile che fuggo, se sei ancora nel mio cuore. Così rischio di portarti sempre con me, ovunque. Non riesco a liberarmi… Domani sarà il mio compleanno e tu mi torni in mente come ieri. Mi manchi, vorrei sentirti, raccontarti di me come un tempo, ma è tutto finito. In questo momento sarai già tra le braccia di un’altra, pronto a illuderla come hai fatto con me. Vorrei poterglielo dire, vorrei dirle di starti lontano più che può. Vorrei dirle che il tuo non è amore ma un dolce veleno che, goccia dopo goccia, distrugge il cuore, logora l’anima e cancella ogni felice pensiero. Mi sono nutrita della tua essenza per lunghissimi mesi e ora ho solo il vuoto intorno a me e dentro di me. Come faccio a dirti che ti odio, se continuo ad amarti? Odi et amo, già…
Cerco in quello che faccio sempre nuovi stimoli per andare avanti, ma quando giunge la sera… mi manchi. Ti vorrei qui al buio… vorrei essere ancora tra le tue forti braccia dove mi sentivo, a torto, amata e protetta. Vorrei ancora guardare i tuoi occhi chiari in cui si rifletteva il mio amore, senza senso. Vorrei poter accarezzare ancora la tua pelle liscia, baciare le tue labbra, sfiorare i tuoi capelli… Vedi, ho paura di addormentarmi, di sognarti e di svegliarmi col forte desiderio di sentirti, di vederti, di stringerti, di amarti… Nessuna medicina è in grado di farmi vivere senza sentire la tua mancanza. È dura sapere che non sarai più mio, se mai lo sei stato…
Gli anni li sento davvero sulle mie spalle, troppe cose negative sono accadute. Tu eri l’unica positiva, o almeno credevo lo fossi… fino a quando non mi sono svegliata da quel sogno d’amore che stavo vivendo con te. Nessuno voleva realmente la mia felicità e me l’ha dimostrato, vincendo alla fine. Dura e inutile lotta è stata la mia… Hanno vinto loro, hai vinto tu. Si sa, i deboli soccombono sempre, soprattutto quando il vento è così impetuoso e disarmante, quando le parole sono come sottili lame taglienti. Bruciano… e come bruciano le ferite inferte alla sprovvista, su di un corpo che non può difendersi, in un cuore inerme...
Quanto male mi avete fatto per un po’ d’amore e di felicità, per briciole di sentimenti lesinate da una tavola mezza vuota…
Avevo pensato di tornare a sorridere da domani; volevo voltare pagina, riprendere in mano i pezzi della mia vita e crearne una nuova, essere una ‘Fiamma’ diversa, splendente con forza ma forse priva di sensibilità. Non amare, non essere più come prima (tanto non lo sono ormai da tempo), credere solo a me stessa, o almeno a quella parte di me che sopravvive giorno dopo giorno. È questo che voglio? Cancellarti per sempre? E che mi rimarrà poi…un buco di quasi due anni nella mia vita… Continuerò a vivere perché nessuno di voi merita questo gesto, soprattutto tu, come non meriti il mio amore (forse mai l’hai meritato). Tornerò a sorridere solo quando avrò cancellato tutti i ricordi, in primis i momenti belli, che a distanza di due anni, non hanno più motivo d’esistere nel mio cuore e nella mia mente. In essi c’è spazio solo per la delusione, la rabbia, il dolore. Il dolore di queste ferite ancora sanguinanti forse è catartico, forse è l’anticamera di una nuova felicità in arrivo un giorno. Ma so che questa felicità non sarà l’amore. Forse sarò libera di vivere ciò che provo come voglio, senza impegno, senza restrizioni e costrizioni. Sarò così, chi mi ama mi seguirà. Non potrò più essere la donna dolce e sensibile di un tempo. La mia corazza sarà un duro scudo. Amerò solo con riserva e detterò io le regole del gioco. Lo prenderò come un gioco perché solo così potrò continuare a vivere e, guardandomi alle spalle, mi biasimerò di non averlo fatto prima… Ma è davvero questo che voglio? Quello che voglio realmente non lo potrò mai avere e allora vivo convincendomi e illudendomi che da qualche parte la felicità esiste. Forse da qualche parte qualcuno mi ama davvero… Ma io? Sarò disposta a farlo? Non so… non so più nulla. Non so chi sono, dove vado, cosa faccio, cosa provo… Forse un giorno troverò una risposta ma ora è presto. Ora non ne ho la forza. Posso solo rimanere qui a pensarti, a odiarti e nonostante tutto… a dirti che se tu tornassi, potrei ancora amarti… Non ho mai smesso… con odio e con amore, tua.
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28 dicembre 2006
24 luglio 2008 ore 14:33 segnala
Vorrei svegliarmi domani mattina con il fisico di un tempo, la forza di un tempo, la voglia di combattere e resistere come un tempo. Vorrei svegliarmi domani con gli impegni di un tempo, gli appuntamenti di un tempo, gli amici di un tempo ma con l'amore di oggi. Già, è lui che forse ne sta soffrendo in silenzio, dal momento che io stasera ho tirato fuori un filo di voce e gli ho detto: 'sono stressata, sono stanca'. Non ho avuto il coraggio di dirgli che non ce la faccio in questo periodo ad essere tranquilla e serena, entusiasta di tutto quello che faccio. Per me, tutto è un peso. Non ne posso più. Vorrei staccare la spina, riposarmi, gettarmi tra pagine e pagine di carta da leggere. Vorrei chiedergli di starmi accanto (anche se abita lontano), di sostenermi, di aiutarmi, ma soprattutto di capirmi. Come posso chiedergli una cosa simile, senza correre il rischio che col tempo si stanchi? La sua precedente e lunga relazione si è spenta proprio per la depressione. Temo di ricaderci. Vorrei essere libera di vivere la mia vita senza troppe privazioni, limitazioni... vorrei alzarmi domani e dire: mare, vengo a trovarti. Sei a pochi metri eppure mi pesa. Viale, voglio percorrerti per intero come un tempo senza mai fermarmi. E invece no, le mie gambe inorridiscono al sol pensiero, non se la sentono, non vogliono reagire, sono stanche...stanche di me forse. O io di loro? Le mie braccia rifiutano i miei costanti movimenti sulla tastiera, le mie mani rallentano la mia corsa di parole, caratteri si fermano lì sul nascere, all'alba di una nuova parola. E la mia anima grida, vuole esprimersi ma non può. Non gli dà voce il mio corpo e coraggio gli nega il mio cuore... Soffro in silenzio, i miei non si sono accorti o forse fingono per non rendere ancora più pesante il mio tentativo di nascondere la stanchezza psicofisica che mi attanaglia da giorni. Sono stanca di lottare. Vorrei sedermi su una pietra ad aspettare che faccia notte e poi di nuovo giorno. Con i miei pensieri che scivolano via inespressi dall'alba al tramonto. Il mio sguardo nel vuoto e la mia voglia di gridare: 'non voglio lottare. Ho anch'io il diritto di cedere'. E invece no, qualcuno ha bisogno di me, del mio amore, dei miei sorrisi, della mia presenza, del mio aiuto. Qualcuno... ed io...?
Da quel giorno, non è cambiato molto, se non il fatto che oggi sono sola a lottare… lui è uscito dalla mia vita per sempre, anche se torna a ‘tormentare’ i miei sogni, come la notte appena trascorsa…
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