Forse perché della fatal quiete
Tu sei l'immago a me sì cara vieni
0 sera! (U. Foscolo)

Adoro la sera, il suo silenzio, il suo fascino, il suo mistero. L’attendo con ansia, per riposare, rilassarmi, leggere, scrivere e dare  libertà alla mia fantasia di sfogarsi. La mia anima ha bisogno di quella pace, quella quiete per ascoltare così la voce che ha dentro. Mi libero  da ogni triste pensiero e torno a vivere, a rigenerarmi minuto dopo minuto, fino a quando da sera raggiunge la massima oscurità. Più è notte fonda e più dentro di me sento un bisogno che nasce dal cuore per morire poi su questi fogli. Voglio respirare i tuoi profumi o sera, sorella della notte a me sì cara. Note rilassanti m’ispirano dolci pensieri, profondi sentimenti, forti emozioni e mi lasciano vivere. Per un attimo sono quella che sono realmente: un angelo sulla terra di nessuno… Un giorno tornerò nel mio mondo, da dove sono venuta. Arrivai qui come una piuma spinta dal vento e un alito di vita mi venne soffiato dentro, come in una bolla di sapone. Cominciai così a vagare in questi luoghi alla ricerca di chissà cosa, chissà chi… alla ricerca di un qualcosa che non ho ancora trovato, che non so dove cercare. Qualcosa che non so se esiste e dove… ma esiste? E io chi sono ora? A volte mi sento come il nulla, in nessun luogo, ma il nulla regna dentro di me. Lo cerco fuori, lontano, cerco esternamente ciò che ho interiormente. Un giorno tutto ciò finirà e io morirò per rinascere, tornare a vivere ma questa volta saprò qual è la strada da seguire. La consapevolezza mi aiuta, mi guida, mi porterà lontano, lontano da qui, da questa desolazione verso l’assoluto, verso un infinito che nessuno di noi immagina. Arrivai dalla luce e alla luce tornai… e sarò di nuovo qui… angelo tra gli angeli terrestri, tra gli uomini e le genti d’ogni dove. ‘Guiderò i vostri pensieri come ora guido i tuoi’, così mi disse quella voce ed in essa sono cresciuta. Sono giunta fino ad oggi ma non la sento più, la cerco ovunque ma non la trovo, voce mia guida… Grida più forte, ch’io sia diventata sorda? Grida, grida al vento com’io feci con la disperazione. Il vento mi riportò un pensiero che non mi apparteneva e mi disse di custodirlo in fondo al  cuore. Obiettai che non era mio ed esso rispose: ‘non ora, ma un giorno sarà tuo e mai più t’abbandonerà…’. Credendo alle sue ingannevoli parole lo portai con me, vicino al petto e ancora oggi è lì. Mi stringe, non mi fa respirare e tanta tristezza dona al mio animo. Non sei mio, non ti voglio con me pensiero… vai via, fuggi, fuggi lontano da me, più lontano che puoi. Solo dopo ore di pianto m’accorsi che il pensiero era sordo. E infatti è ancora qui con me, nel cuore.   

Che i tuoi occhi possano vedere

Ciò che i miei hanno già visto.

Che il tuo sguardo possa giungere lontano,

oltre il confine della mente, oltre

il confine del mare, oltre il confine di terra

che vedi all’orizzonte.

Che le tue labbra possano assaporare

il sale di quest’acqua limpida e inodore,

che possano assaporare il sale della vita,

ma non l’amaro delle lacrime che dalla fonte

di questo mondo sgorgano.

Che le tue mani possano accarezzare

la pelle di membra fresche e anelanti di vita,

che possano sentire il calore del sole,

il tepore delle mie.

Che tutto ti possa essere svelato

dall’alba al tramonto di ciò che

di bello può esservi su questo pianeta,

di ciò che la tua fantasia

può creare se inesistente.

Che tu possa godere di vita eterna

ovunque sarai un giorno.

Che tu possa ricordare per sempre il suono

delle mie risate e la luce dei miei sorrisi,

i miei respiri malinconici e affannosi,

stanchi di vita ma insaziabili di eternità.

Mare in tempesta, spuma bianca in superficie,

sabbia e pietre sul fondale profondo;

vita che a fatica tenta di riemergere

aggrappandosi ad un legno galleggiante.

L’albero maestro si è spezzato, la nave piano

piano affonda, come le speranze di salvezza

dell’equipaggio alla deriva.

Se gli angeli sono quelli che ti alzano

dopo essere caduto, Tu lo sei.

Se gli amici sono quelli su cui contare

in ogni momento, Tu lo sei.

Se la dolcezza è quella che vedo in due

bellissimi occhi verdi, Tu lo sei.

Se la bellezza è quella che vedo sul viso

ritratto in una foto, Tu lo sei.

Se i pensieri sono quei momenti di gioia

che attraversano la mente durante il giorno,

Tu lo sei.

Nel sogno di un tramonto senza fine, stringo a me il cuscino.

 Morbida stoffa di piume ricolma con petali di fiore rosa.

Un vuoto mi ha lasciato il tuo addio silenzioso.

Non tornerai più e malinconia c’è nel mio cuore.

Tristezza, come in questa notte buia, dove odo solo le note di Oblivion…

Un ricordo sei che per me non tramonterà mai.

Intingi il tuo pennello nel rosso della passione,

rosso fuoco che dipinge un cuore spento,

dandogli nuovamente vita.

Rubi il colore del sole, imprigionando

i suoi caldi raggi in una tela tinta di blu oltremare,

blu che copre in parte uno sfondo nero,

nero come questa notte senza fine in cui

solo il verde dei tuoi occhi dà risalto a un cielo

ormai cupo e triste da tempo.  

Col tuo veliero solchi le onde di un mare leggermente increspato.

col pennello disegni paesaggi coi colori della tua fantasia.

Imprimi ricordi su tela che assorbe i tuoi pensieri

e cattura le emozioni e i sentimenti che dal

tuo dolce cuore sgorgano.

Come un pirata del mare fai razzia di immagini intorno a te

per perderle nell’abisso della tua anima, anima profonda,

nobile e sublime.

Il mare lo vedo dal balcone e vado a trovarlo di sera. La mia anima adora dialogare in silenzio con lui, con la luna che si riflette in superficie come un disco d’argento o di fuoco, rendendo la sua acqua simile a un firmamento illuminato di piccole stelle. Allungo la mia mano e ho l’impressione di poter sfiorare la tua acqua. La afferro ma scivola via e si perde di nuovo in te. Sento il bisogno d’immergermi, di sentire le tue onde che accarezzano la mia anima, rinfrescano il mio viso, svegliano i miei pensieri. Voglio sentire il tuo sale sulla mia pelle, il solletico che si avverte sotto il sole quando si asciuga, lasciando quel velo, che copre le mie nude membra. In uno sguardo catturo la tua immensità e avverto una splendida sensazione. Voglio perdermi in te, come un veliero che affonda in una notte burrascosa. Voglio sentire le tue onde infrangersi con forza contro il mio cuore assetato d’amore, voglio donarti tutto di me, ogni mio più recondito segreto, liberarmi in te e uscire purificata nella mente e nello spirito. Mare…mare, tu hai questo potere su di me. Sai leggermi come un libro aperto, sai parlarmi come niente e nessuno sa fare, sai dirigermi verso il porto della quiete, con pazienza e dolcezza.

Viso d’angelo imbronciato, muovi le tue ali nel cielo di una notte senza fine e delinei col tuo volo un percorso di stelle lucenti che brillano in lontananza. Tra colori e pennelli, immerso, ti abbandoni e dipingi un mare stupendo, infinito. Su di un foglio bianco disegni un prato verde come i tuoi occhi. Le tue dita accarezzano un corpo di donna che, simile a una fata, mossa da un brivido stringe tra le sue braccia un elfo. Dolce è il tuo sguardo mentre ti perdi nel suo. L’alba spunta e il sogno svanisce, come l’ultima stella del mattino…

Nel silenzio della notte, mentre la luna è coperta da un manto di stelle, sento che il mio cuore ha freddo. Non c’è più il tuo amore a riscaldarlo, è una tundra deserta. Solo il fruscio del sangue che pompa nelle vene, un tentativo di riscaldare questo fiume che si riversa nelle membra che anelano al tuo calore. Il tuo corpo è ormai lontano, come i tuoi pensieri che fuggono dalla mente e dal cuore. Non vuoi più ricordare, beato te che ne hai la forza.

Io sono qui stasera, come un tempo. Ma sono sola. Deserto intorno a me e in quest’anima, paesaggio desolato e frastagliato di coste che infrangono come onde i miei pensieri turbolenti. 

Le cose che non ti ho detto… quanto avrei voluto stare ancora con te, quanto avrei voluto amarti ancora ma…a che serve? Avevi già fatto la tua scelta dall’inizio. Una scelta silenziosa, ponderata non certo dai sentimenti, altrimenti saresti ancora qui con me a lottare oggi.

Il nostro amore è stato vittima di un destino deciso dagli altri, da chi a distanza di mesi è felice. Felice di aver vinto su un’anima fragile, indifesa e costretta a soccombere. I sentimenti sono silenziosi, soprattutto quando vengono cancellati con un colpo di spugna o lasciati soffocare con il ricatto, l’ingiuistizia, la razionalità. Maledetto sia il destino che non mi ha permesso di lottare oltre. Io ce l’ho messa tutta ma mi sono ritrovata sola in una battaglia senza fine, se non quella di quest’amore. Hanno vinto i mulini a vento.

Oggi sono qui a rimpiangere di non aver avuto la possibilità di arrivare fino in fondo. Ma forse mi sto facendo del male, rimproverandomi di non aver resistito ancora, già...ma per cosa? Tu mi hai lasciato sola, sola in balìa di questa sofferenza, di una battaglia persa in partenza.

A distanza di un anno un dubbio mi assale, logorandomi il cuore e la mente… forse non sei mai stato mio… con tutto l’amore che non posso più darti… ancora tua.

Fiamma