
Nello anno 1080 nacque il fondatore dello nostro ordine.
Di umili origini contadine Abelardo Da Norkis (di cui porto indegnamente lo nome) venne alla luce in tardo giorno di fine inverno. Li suoi genitori villici del contado furono felici del lieto evento in quanto era morto da poco tempo lo loro mulo e il loro figlioletto avrebbe potuto sostituirlo degnamente nelli lavori delli campi.
Fino alla tenere età di 16 anni l'Abelardo sostituì degnamente lo compianto animale.
Un giorno però , mentre si trovava sullo fiume che bagna le dolci Toscane terre incontrò uno pellegrino proveniente dalle Sante terre.
"Givane uomo onde posso trovare ristoro alle membra mie stanche dello lungo cammino?" chiese l'anziano. "Nobil vegliardo venga meco la ospiteremo noi" rispose prontamente Abelardo.
Lo vegliardo venne accolto nella casupola della famiglia e con lo tempo prese a ben volere allo giovine in quanto anche a lui era morto lo mulo durante lo pellegrinaggio. "Vieni meco" disse allo giovane ,accompagnami nello mio peregrinare e io ti insegnerò li segreti dello mondo.
L'Abelardo colse al volo tal occasione e per due anni vagò per le terre Italiche portando a cavacecio lo anziano pellegrino.
Oramai giunto alla fine della vita terrena lo vecchio fece avvicinare lo giovane oramai diventato ragazzo e con voce rotta gli disse "Oh Abelardo...mi hai seguito fedelmente e in silenzio...ricordati le mie ultime parole...una legge universale regola la vita dello uomo"
"Quale legge ? Chiese lo ragazzo.
"La legge del Menga" dette queste criptiche parole il vecchio spirò.
Il Nostro padre fondatore viaggio ancora molto fermandosi in molti villaggi e domandando a tutti gli uomini dotti che incontrava cosa foste codesta legge del Menga.
Non trovando risposta allo quesito diresse lo sguardo suo al lontano Oriente.
Forse lì avrebbe trovato la risposta.
Si mise in cammino e giunse nel terre a sud..lì cercò un mercantile diretto a Oriente. "Da dove venite e dove siete diretti " chiese il ragazzo allo capitano dello vascello. "Noi veniam da Sodoma e dirigiamo verso Oriente" gli rispose lo capitano.
"Verrò con Voi " Disse Abelardo "Ma non ho di che pagarvi"
"Non ti preoccupare giovine...troveremo lo modo di farti sdebitare.
Per tutto lo viaggio lo giovane dovette sdebitare tutto lo equipaggio e quando giunse in vista della meta sua ringraziò lo cielo poichè a furia di sdebitarsi gli bruciavan le terga.
Fine primo folio.
Tratto da "La vita dello Fratello Abelardo"