
Gli esseri umani son sempre tesi come corde di violino tra le dualità della vita.
Il bene ed il male, il giorno e la notte, la luce ed il buio, egoismo ed altruismo, amore ed odio.
Eros e Thanatos rappresentano il primo l'impulso al piacere ed alla procreazione, quindi il sesso e la vita, mentre il secondo l' opposto, ovvero il desiderio di morte.
L'animo umano tende naturalmente al raggiungimento del piacere e della felicità e quando questi non sono raggiungibili per avverse vicissitudini l'ago della bilancia si sposta talvolta verso Thanatos ovvero il desiderio di farla finita con una vita che non piace più e fa soffrire.
In effetti una persona a cui non manca nulla e vive serena e tranquilla, a volte, capita che si innamori e si accorga di esser più felice di quanto non fosse già ... quando la storia poi finisce, pur tornando nella condizione precedente, tuttavia non è più serena ma sofferente.
Di fatto non ha perso nulla che non avesse già prima di innamorarsi eppure ciò che prima conferiva serenità ora pare non bastare più.
La felicità dovrebbe essere indipendente dal resto, uno stato d'animo permanente nel quale navigare e vivere ma, paradossalmente, son proprio gli alti ed i bassi a determinare quel movimento oscillatorio che rende interessante la vita che altrimenti sarebbe stagnazione ed immobilità!
Il bene ed il male, il giorno e la notte, la luce ed il buio, egoismo ed altruismo, amore ed odio.
Eros e Thanatos rappresentano il primo l'impulso al piacere ed alla procreazione, quindi il sesso e la vita, mentre il secondo l' opposto, ovvero il desiderio di morte.
L'animo umano tende naturalmente al raggiungimento del piacere e della felicità e quando questi non sono raggiungibili per avverse vicissitudini l'ago della bilancia si sposta talvolta verso Thanatos ovvero il desiderio di farla finita con una vita che non piace più e fa soffrire.
In effetti una persona a cui non manca nulla e vive serena e tranquilla, a volte, capita che si innamori e si accorga di esser più felice di quanto non fosse già ... quando la storia poi finisce, pur tornando nella condizione precedente, tuttavia non è più serena ma sofferente.
Di fatto non ha perso nulla che non avesse già prima di innamorarsi eppure ciò che prima conferiva serenità ora pare non bastare più.
La felicità dovrebbe essere indipendente dal resto, uno stato d'animo permanente nel quale navigare e vivere ma, paradossalmente, son proprio gli alti ed i bassi a determinare quel movimento oscillatorio che rende interessante la vita che altrimenti sarebbe stagnazione ed immobilità!