Per chi ho pianto le lacrime che ho pianto, quelle calde, irrefrenabili e amare? Per chi ho pianto le lacrime che ho pianto, copiose, silenziose e senza sosta? Quelle care, mia sola compagnia, quando uscivo correndo o rincasavo, quando dormivo (o forse no, vegliavo). Ricordando, o forse disperando, lacrime amare, rivolte verso il nulla, come un fiume con delta e senza fonte, lacrime senza voce, ma con lo stesso identico dolore delle lagrime cui un nome rende onore.