Le mie notti sono per lo più sempre tranquille.Bei sogni frequenti che mi seguono fino al mattino.
La scorsa notte è stata diversa,mi sono svegliato molte volte e ogni volta mi risuonava nella mente un motivetto.
Non mi infastidiva questo fatto anzi,forse perché quel motivetto era gradevole all’ascolto,ma non riuscivo a dargli un nome.Ho provato a canticchiarlo su Google,ma anche li il risultato è stato negativo.Ho chiamato mia figlia e l’ho canticchiato anche a lei ma purtroppo senza risposta anche da parte sua,ho voluto pensare ad altro …ho cercato veramente di farlo…ma tant’è.
Mi son messo ad aiutare mia moglie nelle faccende e nel momento che la mia mente era sgombra dal pensiero della ricerca ecco forse il titolo che mi mancava.
Il fatto strano è che questo canto è un canto Natalizio mentre ora siamo in Quaresima,può esserci qualche attinenza?E se si quale potrebbe essere?
Amiche mie se avete una risposta la aspetto con serena curiosità.
DOBBIAMO SEMPRE DARE UN SENSO AD OGNI COSA?
16 marzo 2025 ore 16:34 segnala992c22c6-cb6b-4415-a599-824d5d843d70
Le mie notti sono per lo più sempre tranquille.Bei sogni frequenti che mi seguono fino al mattino.
La scorsa notte è stata diversa,mi sono svegliato molte volte e ogni volta mi risuonava nella mente un motivetto.
Non mi infastidiva questo fatto anzi,forse perché quel motivetto era gradevole...

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16/03/2025 16:34:21
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PITTORE TI VOGLIO PARLARE
14 marzo 2025 ore 15:53 segnala
Come ogni sera immancabilmente,prima di spegnere la luce
il libro passa dal comodino alle mie mani per donarmi gli ultimi
sprazzi di gioia che ritroverò poi nei miei sogni.
Ieri sera il libro mi ha fatto fare un tuffo nel lontano passato,

ero un bimbetto e una canzone che allora la radio ci donava,fin dalla prima volta che l’ascoltai mi lasciò nel cuore una profonda commozione.MI pare che allora la cantasse il tenore Buti e pensando al testo di quel delicato racconto in musica,i miei occhi di bimbo scapestrato si riempivano di lacrime.
Sono passati più di 75 anni da allora, ma l’emozione ancora oggi
si impadronisce(fortunatamente)di me.
La dolcezza della melodia e la semplice intensità del testo raccontavano allora a me bimbo,quello che raccontano a me oggi bisnonno.
PITTORE TI VOGLIO PARLARE…non era una semplice richiesta ma una supplica,come quella che oggi invocano madri che fuggono dalla violenza dei loro paesi per cercare di vivere la dignità di essere umano.Allora forse il pittore non aveva ascoltato quella supplica preso dalla creazione del suo capolovoro,oggi i pittori cioè i creatori di emozioni appendono banane al muro e per questo vengono osannati e strapagati.Pensate che se una madre riferendosi al suo bimbo perso in mare durante un viaggio della speranza,rivolgesse questa implorazione a quel pittore,lui strapperebbe la banana dal muro per dipingere al suo posto un Angioletto negro?
Pardon un ANGIOLETTO NERO?
PITTORE TI VOGLIO PARLARE…
gandalf-pino
il libro passa dal comodino alle mie mani per donarmi gli ultimi
sprazzi di gioia che ritroverò poi nei miei sogni.
Ieri sera il libro mi ha fatto fare un tuffo nel lontano passato,

ero un bimbetto e una canzone che allora la radio ci donava,fin dalla prima volta che l’ascoltai mi lasciò nel cuore una profonda commozione.MI pare che allora la cantasse il tenore Buti e pensando al testo di quel delicato racconto in musica,i miei occhi di bimbo scapestrato si riempivano di lacrime.
Sono passati più di 75 anni da allora, ma l’emozione ancora oggi
si impadronisce(fortunatamente)di me.
La dolcezza della melodia e la semplice intensità del testo raccontavano allora a me bimbo,quello che raccontano a me oggi bisnonno.
PITTORE TI VOGLIO PARLARE…non era una semplice richiesta ma una supplica,come quella che oggi invocano madri che fuggono dalla violenza dei loro paesi per cercare di vivere la dignità di essere umano.Allora forse il pittore non aveva ascoltato quella supplica preso dalla creazione del suo capolovoro,oggi i pittori cioè i creatori di emozioni appendono banane al muro e per questo vengono osannati e strapagati.Pensate che se una madre riferendosi al suo bimbo perso in mare durante un viaggio della speranza,rivolgesse questa implorazione a quel pittore,lui strapperebbe la banana dal muro per dipingere al suo posto un Angioletto negro?
Pardon un ANGIOLETTO NERO?
PITTORE TI VOGLIO PARLARE…
gandalf-pino
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Come ogni sera immancabilmente,prima di spegnere la luce
il libro passa dal comodino alle mie mani per donarmi gli ultimi
sprazzi di gioia che ritroverò poi nei miei sogni.
Ieri sera il libro mi ha fatto fare un tuffo nel lontano passato,
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14/03/2025 15:53:29
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AREA TROIANA
13 marzo 2025 ore 18:18 segnala
Con un’amico stiamo facendo una passeggiata in un luogo mai visitato prima .C’è una bella piazzetta con antiche case dai colori sgargianti,dalle vecchie persiane aperte si odono voci di bimbi e di mamme che un pò giocano e un po’ litigano.Antiche canzoni invadono lo spazio forse uscite da una radio o da un altrettanto vecchio giradischi.
Proseguiamo in una stradina dove appoggiate ai muri ci sono avvolgibili forse da riparare o da rottamare e dopo tanto si vedono persone sedute su panche di legno che discutono animatamente.Sui loro volti però c’è un radioso sorriso e un ammiccare di occhi al nostro passaggio.Buongiorno diciamo,benvenuti nel nostro mondo di gioia e serenità ci rispondono in coro come se questa loro affermazione fosse stata provata più volte per essere poi scandita in perfetta sincronia.C’è il negozio di macelleria e sulla porta un panciuto signore in perfetta divisa bianca inamidata ci invita a entrare.Assecondiamo la sua richiesta e orgoglioso ci mostra tutti i suoi prodotti accomodati in una splendida vetrina,senza dir nulla prende un petto di pollo lo taglia con maestria lo incarta e ce lo dona dicendo…sentirete che bontà…non vuole essere pagato perché dice…la vostra visita è la più bella ricompensa per il lavoro da me svolto…Proseguiamo e stessa scena con il pescivendolo.Anche lui ci invita a entrare nel suo negozio dove ci sono pesci dai colori vivaci tanto freschi che sembra si stiano ancora muovendo.Anche lui in un dialetto comprensibile ma sconosciuto ci offre una grande quantità di ogni tipo di pescato però aggiunge…il mio amico macellaio vi ha fatto dono di un suo prodotto,io mi alzo che è ancora notte per la pesca cosi’ se voi volete darmi qualcosa ne sarò felice…Consapevoli del suo sacrificio diamo a lui un pò di euro.
Alla vista dei soldi ci guarda con un’espressione stupita e incuriosita dicendoci…ma cosa sono queste carte,da noi si paga con il sorriso che è la moneta più preziosa…Io e l’amico ci guardiamo imbarazzati e rivolgendoci al negoziante gli doniamo il più bel sorriso che il nostro cuore ci mette a disposizione.
Eravamo carichi di sacchetti di carne e pesce il pescivendolo ci lesse nel pensiero dicendoci che se avessimo voluto continuare la nostra passeggiata avremmo potuto lasciare i sacchetti nel bar di fianco,dove sua moglie li avrebbe custoditi e ci avrebbe offerto un’ottimo liquore di loro produzione.Ormai ci trovavamo spiazzati e imbarazzati per questi continui doni e cortesie,chiedemmo cosi’ alla signora oltre al sorriso come avremmo potuto ricambiare tutto quello che avevamo ricevuto.
Ci fece segno di star zitti prese una strana chiave dal cassetto e la inseri’ nel lampadario,e dal lampadario cadde una chiave simile alla sua.Ci disse di proseguire per la strada e quando una porta ci avesse sbarrato il percorso di usare quella chiave per aprirla…trovammo la porta seguimmo le indicazioni della signora e oltre la porta vedemmo molti giovani che stavano eseguendo una danza lenta con movimenti delicati per seguire un’armonia che alle orecchie era come una tenera carezza,si staccò dall gruppo una ragazza,pareva una fata,e ci donò un fiore.A questo punto era però necessario capire dove ci trovavamo perché il tutto era fuori dalla nostra conoscenza.Chiedemmo in qual luogo ci trovassimo e lei disse …ma siete nell’AREA TROIANA,dove vive l’amore la gioia e la serenità…Allora dicemmo alla fata che noi eravamo forse di un’altra dimensione perché nulla di quello che stavamo vivendo in quei luoghi era per noi conosciuto.Chiedemmo se c’era la possibilità di poter tornare al nostro mondo e lei estrasse da una piccola borsa al suo fianco una conchiglia,ci disse di pronunciare il nome del luogo nel quale avremmo voluto andare o tornare,pronunciammo
il nome della nostra città e ci ritrovammo io e il mio amico nella piazza dalla quale eravamo partiti per la passeggiata.
DRINNNNNNNNNNNNNN…ecco la sveglia che mi ha fatto terminare questo bellissimo sogno.
gandalf-pino
Proseguiamo in una stradina dove appoggiate ai muri ci sono avvolgibili forse da riparare o da rottamare e dopo tanto si vedono persone sedute su panche di legno che discutono animatamente.Sui loro volti però c’è un radioso sorriso e un ammiccare di occhi al nostro passaggio.Buongiorno diciamo,benvenuti nel nostro mondo di gioia e serenità ci rispondono in coro come se questa loro affermazione fosse stata provata più volte per essere poi scandita in perfetta sincronia.C’è il negozio di macelleria e sulla porta un panciuto signore in perfetta divisa bianca inamidata ci invita a entrare.Assecondiamo la sua richiesta e orgoglioso ci mostra tutti i suoi prodotti accomodati in una splendida vetrina,senza dir nulla prende un petto di pollo lo taglia con maestria lo incarta e ce lo dona dicendo…sentirete che bontà…non vuole essere pagato perché dice…la vostra visita è la più bella ricompensa per il lavoro da me svolto…Proseguiamo e stessa scena con il pescivendolo.Anche lui ci invita a entrare nel suo negozio dove ci sono pesci dai colori vivaci tanto freschi che sembra si stiano ancora muovendo.Anche lui in un dialetto comprensibile ma sconosciuto ci offre una grande quantità di ogni tipo di pescato però aggiunge…il mio amico macellaio vi ha fatto dono di un suo prodotto,io mi alzo che è ancora notte per la pesca cosi’ se voi volete darmi qualcosa ne sarò felice…Consapevoli del suo sacrificio diamo a lui un pò di euro.
Alla vista dei soldi ci guarda con un’espressione stupita e incuriosita dicendoci…ma cosa sono queste carte,da noi si paga con il sorriso che è la moneta più preziosa…Io e l’amico ci guardiamo imbarazzati e rivolgendoci al negoziante gli doniamo il più bel sorriso che il nostro cuore ci mette a disposizione.
Eravamo carichi di sacchetti di carne e pesce il pescivendolo ci lesse nel pensiero dicendoci che se avessimo voluto continuare la nostra passeggiata avremmo potuto lasciare i sacchetti nel bar di fianco,dove sua moglie li avrebbe custoditi e ci avrebbe offerto un’ottimo liquore di loro produzione.Ormai ci trovavamo spiazzati e imbarazzati per questi continui doni e cortesie,chiedemmo cosi’ alla signora oltre al sorriso come avremmo potuto ricambiare tutto quello che avevamo ricevuto.
Ci fece segno di star zitti prese una strana chiave dal cassetto e la inseri’ nel lampadario,e dal lampadario cadde una chiave simile alla sua.Ci disse di proseguire per la strada e quando una porta ci avesse sbarrato il percorso di usare quella chiave per aprirla…trovammo la porta seguimmo le indicazioni della signora e oltre la porta vedemmo molti giovani che stavano eseguendo una danza lenta con movimenti delicati per seguire un’armonia che alle orecchie era come una tenera carezza,si staccò dall gruppo una ragazza,pareva una fata,e ci donò un fiore.A questo punto era però necessario capire dove ci trovavamo perché il tutto era fuori dalla nostra conoscenza.Chiedemmo in qual luogo ci trovassimo e lei disse …ma siete nell’AREA TROIANA,dove vive l’amore la gioia e la serenità…Allora dicemmo alla fata che noi eravamo forse di un’altra dimensione perché nulla di quello che stavamo vivendo in quei luoghi era per noi conosciuto.Chiedemmo se c’era la possibilità di poter tornare al nostro mondo e lei estrasse da una piccola borsa al suo fianco una conchiglia,ci disse di pronunciare il nome del luogo nel quale avremmo voluto andare o tornare,pronunciammo
il nome della nostra città e ci ritrovammo io e il mio amico nella piazza dalla quale eravamo partiti per la passeggiata.
DRINNNNNNNNNNNNNN…ecco la sveglia che mi ha fatto terminare questo bellissimo sogno.
gandalf-pino
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Con un’amico stiamo facendo una passeggiata in un luogo mai visitato prima .C’è una bella piazzetta con antiche case dai colori sgargianti,dalle vecchie persiane aperte si odono voci di bimbi e di mamme che un pò giocano e un po’ litigano.Antiche canzoni invadono lo spazio forse uscite da una radio...

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13/03/2025 18:18:47
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LA LEGGENDA DELLA MIMOSA
08 marzo 2025 ore 10:52 segnala
C'era una volta, in un paese lontano ed in un tempo remoto, un popolo forte e coraggioso la cui caratteristica peculiare era il colore dei capelli. Esso, a differenza di quello degli abitanti delle altre isole vicine, era del colore del sole. Specialmente le donne, forti e bellissime, erano orgogliose di quelle nuvole d’oro che pettinavano per lungo tempo durante il giorno, inventando elaborate acconciature con trecce e nastri. Le donne, come già detto, erano bellissime, e molto ambite..Tanto che un giorno Mhim, figlia del capo villaggio, venne rapita dai membri di una tribu' nemica, insieme ad altre ragazze, mentre gli uomini del villaggio erano in mare per la pesca. Il fitto dedalo di scogli dell'arcipelago e l'ostilità dei luoghi, fornivano ai rapitori un nascondiglio perfetto. La grotta dove le prigioniere erano state rinchiuse in attesa del loro triste destino era accessibile solo dal mare, e questa aveva un unico condotto d'aria, che sbucava sulla cima di una collinetta, a picco sugli scogli. Tutto intorno il mare, con il continuo soffiare del vento e il rincorrersi di gabbiani gracchianti. La giovane Mimh, forte nella sua agilità, era ben decisa a non arrendersi al suo triste destino e, incurante del pericolo, decise che avrebbe dovuto fare qualcosa per salvare se stessa e le sue compagne. Così chiese alle sue amiche di essere issata sulle loro spalle per potersi infilare nello stretto cunicolo e cercare aiuto dall’alto della collina; era infatti certa che i loro parenti, e soprattutto il suo promesso sposo, stessero cercando il nascondiglio per liberarle. Con grande sforzo la ragazza riuscì a raggiungere l’apertura collegata all’esterno e con abilità e determinazione vi si infilò, incurante dei profondi graffi che la roccia le procurava nel tentativo di raggiungere l’esterno. L’ultimo tratto era anche il più stretto. Il tempo sembrava non passare mai e Mimh sentiva già venir meno la sua resistenza quando, con un ultimo sovrumano sforzo, riuscì a sporgere la testa dalla cavità. Da lontano vide le veloci barche della sua gente ma la sua testa affiorante dalla collinetta non poteva essere notata da così lontano! Allora, consapevole della sua fine ormai prossima, si sciolse le trecce e i suoi lunghi capelli biondi cominciarono a muoversi nel vento come una bandiera.Era il segno, l’indicazione che gli uomini stavano ardentemente cercando!
La fine della storia – racconta la leggenda – non fu lieta.
Le compagne di Mimh furono liberate, ma la coraggiosa ragazza morì soffocata e quello stretto cunicolo divenne la sua tomba. Quando il suo promesso sposo si recò sulla collina per onorare il corpo della sua sfortunata compagna con una degna sepoltura, trovò al posto di Mihm una pianta dalle radici profonde e fortissime, e una grande chioma di fiori d’oro che si muovevano al vento…..Era la mimosa.
WEB
La fine della storia – racconta la leggenda – non fu lieta.
Le compagne di Mimh furono liberate, ma la coraggiosa ragazza morì soffocata e quello stretto cunicolo divenne la sua tomba. Quando il suo promesso sposo si recò sulla collina per onorare il corpo della sua sfortunata compagna con una degna sepoltura, trovò al posto di Mihm una pianta dalle radici profonde e fortissime, e una grande chioma di fiori d’oro che si muovevano al vento…..Era la mimosa.
WEB
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C'era una volta, in un paese lontano ed in un tempo remoto, un popolo forte e coraggioso la cui caratteristica peculiare era il colore dei capelli. Esso, a differenza di quello degli abitanti delle altre isole vicine, era del colore del sole. Specialmente le donne, forti e bellissime, erano...

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08/03/2025 10:52:38
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OLTRE
02 marzo 2025 ore 11:55 segnala
Come ogni mattina faccio la mia passeggiata per le strade del quartiere dove vivo.E’ vicino allo stadio LUIGI FERRARIS e c’è sempre un bel via vai di persone.Oggi c’è un silenzio strano,come accade pochi attimi prima di un temporale ma,il cielo è splendidamente serenro e l’aria è quella di una gradevole giornata primaverile.Proseguo la mia passeggiata salutando tutti i negozianti anche loro sul marciapiede per lasciarsi accarezzare dal sole,e sento una voce sconosciuta che dice…ma buongiorno a te…mi volto e dietro a me non c’è nessuno,
in quel momento sono solo e mentre penso a questo sento ancora…ma buongiorno a te,se vuoi vedermi alza il tuo sguardo verso il cielo…Detto fatto e nel cielo vedo una piccola nuvoletta che mi segue come fosse la mia ombra proiettata nel cielo.Allora io dico a lei-Ma scusa sei tu che comunichi con me?-…Certamente Pino sai noi spaziamo per tutto il cielo e abbiamo la fortuna di incontrare tutte le persone più strane posate simpatiche e anche antipatiche.Tu molto tempo fa ci hai dedicato un video fatto da te con le tue foto,bellissime nuvole accompagnate da due altrettanto belle canzoni.
Ti ho visto passeggiare e mi son detta perché non conoscerlo meglio?...
-Beh credo sarà difficile poterci conoscere meglio io qui su di un marciapiede e tu lassù nello splendido cielo- …Nulla è impossibile sai,vedi quella panchina li vicino a te,siediti e socchiudi gli occhi…Fra me pensai se ne venissi da una cena con amici potrei aver bevuto un bicchiere di vino e vaneggiare ma ho fatto solo una colazione con latte e fette biscottate.Comunque mi siedo sulla panchina socchiudo gli occhi e######mi ritrovo seduto sulla nuletta.In realtà è grandissima e sono seduto su di un nulla che è comodissimo.
…Benvenuto Pino amico nostro visto che tu sei cosi’ attento e rispettoso di tutto quello che ti circonda,io e le mie amiche abbiamo deciso di premiarti con un viaggio che nessun’altro ha mai fatto e mai nessuno farà,tu con la tua fantasia farai viaggiare me nei luoghi che più ti hanno incuriosito o che tu pur non sapendolo immagini che possano esistere.Buon viaggio Pino e tienici sempre nel tuo cuore come tu sarai sempre nel nostro.Ecco un altro segreto che sarà solo tuo,anche noi nuvolette abbiamo un cuore…
Mi sono guardato intorno,sono solo e sento che la nube si muove lentamente per darmi la possibilità di vedere e incamerare quello che vedo.Sotto di me c’è il tutto il mare fiumi montagne alberi e vedo un’infinità di formichine che corrono senza sosta.Allora mi avvicino e vedo che non son formichine ma sono i miei simili indaffarati imbronciati si scontrano come automobiline degli autoscontri senza dirsi nulla e senza fermarsi.Non mi ero mai reso conto di vivere in questo caos senza fine e vorrei gridare e dire a tutti ma datevi una calmata,non è vita questa,ma posso solo vedere senza comunicare.Mi avvicino ancora e la maggior parte di queste persone ha il cell.in mano parla gesticola senza vedere dove va e cosa fa,c’è una donna con un bimbo in braccio seduta sula marciapiede che chiede l’elemosina,quello che gesticola da un calcio al cestino dove c’erano pochi spiccioli lasciati da chi si sente ancora umano,ma prosegue senza nemmeno farci caso.
OLTRE…OLTRE…sento in me questa voce che mi invita ad uscire da questo girone infernale.Come farebbe un’astronauta imprimo alla nuvoletta uno slancio verso l’alto verso una luce qui sconosciuta verso una pace da pochi cercata perché ormai la quasi totalità è parte di questo ingranaggio che stritola umanità sentimenti vita e gioia di viverla.Ora sono OLTRE,dove OLTRE al silenzio e alla pace c’è nell’aria un’armonia che mi avvolge in un abbraccio dolcissimo,quel silenzio è ora un sussurro dei fiori un canto di uccellini che accompagnano il mio viaggio.Sento una voce ancora diversa che mi sussurra “ Pino quello che stai vedendo e vivendo è semplicemente la terra cosi’ come ci è stata donata.I pianeti erano la sua corona la luna accompagnava le notti di chi non riusciva a prender sonno.Ma a noi questo non bastava più e ci siamo tuffati nella tecnologia che ha affossato tutti i sentimenti.Ti faccio Ambasciatore di questo mio pensiero perché è anche il tuo,fra poco questo tuo meraviglioso viaggio sarà compiuto.Ti incarico di diffondere e condividere anche con chi non ti vorrà ascoltare quella che è la realtà nella quale tutti potremmo vivere e quello che è l’inferno creato da chi ha il terrore che i sentimenti possano prevalere sulla schiavitù preparata per noi/voi.Una volta si diceva a tavolino ora si dice con l’IA.
Ciao Pino non abbandanare mai l’OLTRE.
gandaf-pino
in quel momento sono solo e mentre penso a questo sento ancora…ma buongiorno a te,se vuoi vedermi alza il tuo sguardo verso il cielo…Detto fatto e nel cielo vedo una piccola nuvoletta che mi segue come fosse la mia ombra proiettata nel cielo.Allora io dico a lei-Ma scusa sei tu che comunichi con me?-…Certamente Pino sai noi spaziamo per tutto il cielo e abbiamo la fortuna di incontrare tutte le persone più strane posate simpatiche e anche antipatiche.Tu molto tempo fa ci hai dedicato un video fatto da te con le tue foto,bellissime nuvole accompagnate da due altrettanto belle canzoni.
Ti ho visto passeggiare e mi son detta perché non conoscerlo meglio?...
-Beh credo sarà difficile poterci conoscere meglio io qui su di un marciapiede e tu lassù nello splendido cielo- …Nulla è impossibile sai,vedi quella panchina li vicino a te,siediti e socchiudi gli occhi…Fra me pensai se ne venissi da una cena con amici potrei aver bevuto un bicchiere di vino e vaneggiare ma ho fatto solo una colazione con latte e fette biscottate.Comunque mi siedo sulla panchina socchiudo gli occhi e######mi ritrovo seduto sulla nuletta.In realtà è grandissima e sono seduto su di un nulla che è comodissimo.
…Benvenuto Pino amico nostro visto che tu sei cosi’ attento e rispettoso di tutto quello che ti circonda,io e le mie amiche abbiamo deciso di premiarti con un viaggio che nessun’altro ha mai fatto e mai nessuno farà,tu con la tua fantasia farai viaggiare me nei luoghi che più ti hanno incuriosito o che tu pur non sapendolo immagini che possano esistere.Buon viaggio Pino e tienici sempre nel tuo cuore come tu sarai sempre nel nostro.Ecco un altro segreto che sarà solo tuo,anche noi nuvolette abbiamo un cuore…
Mi sono guardato intorno,sono solo e sento che la nube si muove lentamente per darmi la possibilità di vedere e incamerare quello che vedo.Sotto di me c’è il tutto il mare fiumi montagne alberi e vedo un’infinità di formichine che corrono senza sosta.Allora mi avvicino e vedo che non son formichine ma sono i miei simili indaffarati imbronciati si scontrano come automobiline degli autoscontri senza dirsi nulla e senza fermarsi.Non mi ero mai reso conto di vivere in questo caos senza fine e vorrei gridare e dire a tutti ma datevi una calmata,non è vita questa,ma posso solo vedere senza comunicare.Mi avvicino ancora e la maggior parte di queste persone ha il cell.in mano parla gesticola senza vedere dove va e cosa fa,c’è una donna con un bimbo in braccio seduta sula marciapiede che chiede l’elemosina,quello che gesticola da un calcio al cestino dove c’erano pochi spiccioli lasciati da chi si sente ancora umano,ma prosegue senza nemmeno farci caso.
OLTRE…OLTRE…sento in me questa voce che mi invita ad uscire da questo girone infernale.Come farebbe un’astronauta imprimo alla nuvoletta uno slancio verso l’alto verso una luce qui sconosciuta verso una pace da pochi cercata perché ormai la quasi totalità è parte di questo ingranaggio che stritola umanità sentimenti vita e gioia di viverla.Ora sono OLTRE,dove OLTRE al silenzio e alla pace c’è nell’aria un’armonia che mi avvolge in un abbraccio dolcissimo,quel silenzio è ora un sussurro dei fiori un canto di uccellini che accompagnano il mio viaggio.Sento una voce ancora diversa che mi sussurra “ Pino quello che stai vedendo e vivendo è semplicemente la terra cosi’ come ci è stata donata.I pianeti erano la sua corona la luna accompagnava le notti di chi non riusciva a prender sonno.Ma a noi questo non bastava più e ci siamo tuffati nella tecnologia che ha affossato tutti i sentimenti.Ti faccio Ambasciatore di questo mio pensiero perché è anche il tuo,fra poco questo tuo meraviglioso viaggio sarà compiuto.Ti incarico di diffondere e condividere anche con chi non ti vorrà ascoltare quella che è la realtà nella quale tutti potremmo vivere e quello che è l’inferno creato da chi ha il terrore che i sentimenti possano prevalere sulla schiavitù preparata per noi/voi.Una volta si diceva a tavolino ora si dice con l’IA.
Ciao Pino non abbandanare mai l’OLTRE.
gandaf-pino
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Come ogni mattina faccio la mia passeggiata per le strade del quartiere dove vivo.E’ vicino allo stadio LUIGI FERRARIS e c’è sempre un bel via vai di persone.Oggi c’è un silenzio strano,come accade pochi attimi prima di un temporale ma,il cielo è splendidamente serenro e l’aria è quella di una...

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02/03/2025 11:55:42
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IO SONO UN SOGNATORE
27 febbraio 2025 ore 18:42 segnala
Io sono un sognatore,nella vita reale perchè mi perdo a fantasticare in innumerevoli avventure,e quando spengo la luce mi lascio rapire dalla fantasia del sogno.E appunto è il sogno che mi fa vivere bellissime emozioni,come quella di poche notti fa.Nel sogno avevo fra le mani il mio immancabile libro,ma mi si stavano chiudendo gli occhi e allorami son messo per chiuderlo,ma una voce mi ha detto " Nooo non chiudere altrimenti mi schiacci "...Ho guardato meglio e invece del numero della pagina,c'era una piccolissima immagine che mi è venuta vicina sulle nocche della mano e ha continuato a parlare dicendomi " Sai io sono la fatina dei libri,e sono sempre vicina a chi del libro ne fa nutrimento e se tu vuoi,posso accompagnarti in una libreria che esiste solo nella nostra fantasia " .Ancora incredulo l'ho guardata meglio,e ho visto allora piccolissime ali che la aiutavano a saltellarmi attorno e cosi'ha ripetuto " Dai prendimi dolcemente fra le dita e chiudi gli occhi e aprili solo quando te lo dirò " .E' arrivato l'ordine di aprirli e con lei sempre sulla mano mi sono trovato di fronte ad un palazzone enorme e ad un portone impnente.Con un suo leggero soffio,il portone si è aperto e mi sono ritrovato in un mondo incredibile.Un numero inimmaginabile di fatine ognuna con un lampioncino in mano,lucciole,ninfe e altri piccoli esserini illuminavano un immenso salone con una luce mai vista,da questo immenso salone,partivano scale che salivano e scendevano verso altri saloni,tutti altrettanto illuminati.Ma la cosa più straordinaria erano i muri,non erano composti da mattoni e cemento ma da libri di tutte le dimensioni e di
tutti i generi.Allora la fatina saltandomi su di un orecchio mi ha sussurrato
"A te piace leggere libri di fantasia e fiabe vero?...al mio si ha aggiunto...Vedi tutta questa parete e altre e altre ancora,sono piene di tutta la nostra essenza che,purtroppo nessuno vuol più condividere,ma tu sei nei nostri cuori come noi siamo nel tuo e allora ho voluto farti fare questo straordinario viaggio,in un luogo nel quale nessun'altro avrebbe creduto di trovarsi realmente.Prima di riaccompagnarti ti voglio fare ancora un dono,sfiora con un dito uno di questi libri..." Ho alzato un dito e ho toccato un libro che raccontava di piccole fate,davanti ai miei occhi è apparsa una storia incredibilmente meravigliosa.MI pareva fossero passati secoli,secoli di gioia e felicità.Invece ho riaperto gli occhi e mi trovavo nel mio letto,col mio immancabile libro fra le mani.
gandalf-pino
tutti i generi.Allora la fatina saltandomi su di un orecchio mi ha sussurrato
"A te piace leggere libri di fantasia e fiabe vero?...al mio si ha aggiunto...Vedi tutta questa parete e altre e altre ancora,sono piene di tutta la nostra essenza che,purtroppo nessuno vuol più condividere,ma tu sei nei nostri cuori come noi siamo nel tuo e allora ho voluto farti fare questo straordinario viaggio,in un luogo nel quale nessun'altro avrebbe creduto di trovarsi realmente.Prima di riaccompagnarti ti voglio fare ancora un dono,sfiora con un dito uno di questi libri..." Ho alzato un dito e ho toccato un libro che raccontava di piccole fate,davanti ai miei occhi è apparsa una storia incredibilmente meravigliosa.MI pareva fossero passati secoli,secoli di gioia e felicità.Invece ho riaperto gli occhi e mi trovavo nel mio letto,col mio immancabile libro fra le mani.
gandalf-pino
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Io sono un sognatore,nella vita reale perchè mi perdo a fantasticare in innumerevoli avventure,e quando spengo la luce mi lascio rapire dalla fantasia del sogno.E appunto è il sogno che mi fa vivere bellissime emozioni,come quella di poche notti fa.Nel sogno avevo fra le mani il mio immancabile...

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27/02/2025 18:42:31
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ANTOLOGIA DI SPOON RIVER
17 febbraio 2025 ore 14:46 segnala
Ci sono giorno nei quali la quotidianità non riesce a portare uno sprazzo di luce,allora vado a leggere le poesie di Spoon River.Non sono allegre anzi,è il ritratto di un cimitero virtuale,scritto da Edgar Lee Masters e tradotto in italiano da Fernanda Pivano.
" Ma parlare di Spoon River è parlare soprattutto di una giovanissima Fernanda Pivano. Siamo in Italia, negli anni del fascismo. Una “ragazzina” chiede a un importante scrittore di spiegarle la differenza tra letteratura inglese e letteratura americana. Lavorano insieme, per la stessa casa editrice.Il grande scrittore si passa la pipa dall’altra parte della bocca per nascondere un sorriso e non risponde. Una mattina, porta alla ragazza un libro. Si intitola Spoon River Anthology. Lei lo apre, “proprio alla metà”, e resta folgorata da due versi: «mentre la baciavo con l’anima sulle labbra, l’anima d’improvviso mi fuggì». Colta da un impulso irrefrenabile, comincia a tradurlo in italiano.Nel 1943, quello scrittore, Cesare Pavese, e quella ragazzina, Fernanda Pivano, curano la prima edizione italiana del capolavoro di Masters, che esce con il titolo di Antologia di S. River, ammiccamento a un improbabile Santo, al quale la censura fascista concede il lasciapassare. Salvo poi rimangiarselo qualche giorno dopo e sequestrare il libro per “immoralità della copertina” – una copertina bianca orlata di verde .
Fernanda Pivano incontra Fabrizio de André per la prima volta il 13 maggio 1971 proprio per parlare del disco che stava preparando ispirato a Spoon River. «Fabrizio era bellissimo, reso più affascinante da una timidezza di quelle che hanno, solo di rado, i geni». "
Che differenza c'è fra allora e oggi?Nessuna...purtroppo...
Tratto in gran parte da Google e YouTube e con qualche mio commento.
pino-gandalf
" Ma parlare di Spoon River è parlare soprattutto di una giovanissima Fernanda Pivano. Siamo in Italia, negli anni del fascismo. Una “ragazzina” chiede a un importante scrittore di spiegarle la differenza tra letteratura inglese e letteratura americana. Lavorano insieme, per la stessa casa editrice.Il grande scrittore si passa la pipa dall’altra parte della bocca per nascondere un sorriso e non risponde. Una mattina, porta alla ragazza un libro. Si intitola Spoon River Anthology. Lei lo apre, “proprio alla metà”, e resta folgorata da due versi: «mentre la baciavo con l’anima sulle labbra, l’anima d’improvviso mi fuggì». Colta da un impulso irrefrenabile, comincia a tradurlo in italiano.Nel 1943, quello scrittore, Cesare Pavese, e quella ragazzina, Fernanda Pivano, curano la prima edizione italiana del capolavoro di Masters, che esce con il titolo di Antologia di S. River, ammiccamento a un improbabile Santo, al quale la censura fascista concede il lasciapassare. Salvo poi rimangiarselo qualche giorno dopo e sequestrare il libro per “immoralità della copertina” – una copertina bianca orlata di verde .
Fernanda Pivano incontra Fabrizio de André per la prima volta il 13 maggio 1971 proprio per parlare del disco che stava preparando ispirato a Spoon River. «Fabrizio era bellissimo, reso più affascinante da una timidezza di quelle che hanno, solo di rado, i geni». "
Che differenza c'è fra allora e oggi?Nessuna...purtroppo...
Tratto in gran parte da Google e YouTube e con qualche mio commento.
pino-gandalf
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Ci sono giorno nei quali la quotidianità non riesce a portare uno sprazzo di luce,allora vado a leggere le poesie di Spoon River.Non sono allegre anzi,è il ritratto di un cimitero virtuale,scritto da Edgar Lee Masters e tradotto in italiano da Fernanda Pivano.
" Ma parlare di Spoon River è parlare...

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17/02/2025 14:46:26
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PIAZZA DELL'AMOR PERFETTO
14 febbraio 2025 ore 09:55 segnala
Genova. Con la festo di San Valentino, ci immergiamo in una delle storie d’amore più struggenti e affascinanti di Genova, che ha ispirato il nome di una piazza a dir poco unica: Piazza dell’Amor Perfetto. Situata tra via degli Orefici e vico delle Vigne, questo angolo pittoresco del centro storico nasconde una leggenda che affonda le radici nel lontano Cinquecento, un racconto che intreccia amore, passione e un destino tragico. Tutto ebbe inizio agli inizi del 1500, quando Genova si preparava a ricevere Luigi XII, re di Francia, in visita alla città.
L’occasione fu celebrata con numerosi eventi, tra cui una sontuosa festa, alla quale parteciparono nobili e dame dell’alta società genovese. Fu in quella serata che il sovrano, colpito dalla bellezza e dall’eleganza di Tommasina, una giovane nobildonna, incontrò il suo sguardo e una vera e propria scintilla di passione si accese. Tommasina era già sposata con Luca Battista Spinola, uno dei membri più influenti e potenti della nobiltà genovese. Tuttavia, la tradizione dell’epoca permetteva alle donne di intraprendere amori platonici, puri e casti, senza che ciò comprometesse la loro fedeltà coniugale.
Il sentimento che nacque tra la giovane e Luigi XII, quindi, rimase imprigionato nell’intensità di uno sguardo, un amore non consumato ma intenso, che resistette anche al ritorno del re in Francia. La speranza di Tommasina di rivedere il suo amato non svanì, ma il destino aveva in serbo per lei una tragedia. Un giorno giunse la notizia della morte di Luigi XII durante la battaglia di Cerignola, una notizia che, sebbene poi si rivelò falsa (anche all’epoca c’erano le fake news), distrusse il cuore della giovane. La sua sofferenza fu tale da consumarla lentamente, fino alla sua morte prematura, che avvenne tra le mura del suo palazzo genovese. Anni dopo, quando Luigi XII tornò a Genova, seppe della morte della sua amata e decise di rendere omaggio alla donna che aveva ispirato un amore che mai si era consumato.
Giunto nella piazza che oggi porta il suo nome, il re si soffermò sotto le finestre del palazzo dove Tommasina aveva vissuto, sospirando con nostalgia: «Sarebbe potuto essere un amore perfetto». La piazza, così chiamata in suo onore, rimane un piccolo ma significativo angolo di Genova, un luogo che racconta una storia di amore e dolore, un amore che non si è mai concretizzato ma che è sopravvissuto nel ricordo eterno di una passione ideale, giunta troppo tardi. La Piazza dell’Amor Perfetto, con la sua aura di romanticismo e malinconia, continua a raccontare la sua leggenda a chiunque passi da queste strade, testimoniando che a volte, l’amore più puro è quello che non ha avuto il tempo di fiorire.
L’occasione fu celebrata con numerosi eventi, tra cui una sontuosa festa, alla quale parteciparono nobili e dame dell’alta società genovese. Fu in quella serata che il sovrano, colpito dalla bellezza e dall’eleganza di Tommasina, una giovane nobildonna, incontrò il suo sguardo e una vera e propria scintilla di passione si accese. Tommasina era già sposata con Luca Battista Spinola, uno dei membri più influenti e potenti della nobiltà genovese. Tuttavia, la tradizione dell’epoca permetteva alle donne di intraprendere amori platonici, puri e casti, senza che ciò comprometesse la loro fedeltà coniugale.
Il sentimento che nacque tra la giovane e Luigi XII, quindi, rimase imprigionato nell’intensità di uno sguardo, un amore non consumato ma intenso, che resistette anche al ritorno del re in Francia. La speranza di Tommasina di rivedere il suo amato non svanì, ma il destino aveva in serbo per lei una tragedia. Un giorno giunse la notizia della morte di Luigi XII durante la battaglia di Cerignola, una notizia che, sebbene poi si rivelò falsa (anche all’epoca c’erano le fake news), distrusse il cuore della giovane. La sua sofferenza fu tale da consumarla lentamente, fino alla sua morte prematura, che avvenne tra le mura del suo palazzo genovese. Anni dopo, quando Luigi XII tornò a Genova, seppe della morte della sua amata e decise di rendere omaggio alla donna che aveva ispirato un amore che mai si era consumato.
Giunto nella piazza che oggi porta il suo nome, il re si soffermò sotto le finestre del palazzo dove Tommasina aveva vissuto, sospirando con nostalgia: «Sarebbe potuto essere un amore perfetto». La piazza, così chiamata in suo onore, rimane un piccolo ma significativo angolo di Genova, un luogo che racconta una storia di amore e dolore, un amore che non si è mai concretizzato ma che è sopravvissuto nel ricordo eterno di una passione ideale, giunta troppo tardi. La Piazza dell’Amor Perfetto, con la sua aura di romanticismo e malinconia, continua a raccontare la sua leggenda a chiunque passi da queste strade, testimoniando che a volte, l’amore più puro è quello che non ha avuto il tempo di fiorire.
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Genova. Con la festo di San Valentino, ci immergiamo in una delle storie d’amore più struggenti e affascinanti di Genova, che ha ispirato il nome di una piazza a dir poco unica: Piazza dell’Amor Perfetto. Situata tra via degli Orefici e vico delle Vigne, questo angolo pittoresco del centro storico...

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14/02/2025 09:55:18
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" SEGUI I TUOI SOGNI,LORO CONOSCONO LA STRADA "
09 febbraio 2025 ore 17:58 segnala
Sono sempre stato un sognatore,e più trascorrono gli anni più i sogni si moltiplicano.Sarà forse il pensiero che quando giungerò a quel bivio dove una strada è sbarrata e dall’altra vive una intensa luce che invita a sceglierla per proseguire,non so se li potrò ancora sognare.Oppure proprio li invece farò sogni incredibili che mai la mia mente potrebbe solo immaginare.Ora ogni notte mi sento sfiorare sulla spalla e so che è il richiamo del mio amico (il mio Angelo Custode)che nel sonno mi chiama senza svegliarmi(altrimenti che sogno sarebbe)prendendomi per mano mi accompagna in un immenso prato fiorito.Giunti li mi sorride e mi lascia libero di scegliere uno dei tanti fiori che danno colore e vita a quel magico prato.Mi sono scordato di dirvelo,ogni fiore contiene un sogno,non esistono sogni in bianco e nero,ma solo sogni immersi in una miriade fluorescente che mi fa tornare alla mente il Mago di OZ.Li nel paese dei Marameidi abitanti
di quel favoloso posto che solo nei sogni si può visitare,gli abnitanti che sono stupendi fiori,accolgono Doroty e i suoi amici lo Spaventapasseri,il Taglialegna e il Leone codardo con allegri balli e canti che invitano alla gioia e alla felicità.
Cosi’ lasciandomi trasportare da quella ventata di fantasia che cancella ogni nube che poteva essersi addensata nella mia mente al momento di scegliere la strada,inizio a sognare.Sento un rumore sconosciuto mi volto e vedo dietro di me una cavalletta grandissima che al posto delle antenne ha due enormi lecca lecca profumatissimi e con colori sconosciuti per me.Lei mi vede scrutarla
con curiosità e rassicurandomi con un enorme sorriso mi dice che tutto quello che incontreremo sarò diverso da quello che la mia mente ha conosciuto fino ad ora.Sali in groppa forza senza timore mi dice,obbedisco e viaaaaaa verso l’infinità del cielo.Ma no non è il cielo,è azzurro ma intorno a me non ci sono uccellini ma meravigliosi pesciolini che mi girano intorno dicendomi…vieni con noi ti faremo
visitare il nostro regno e conoscere la nostra regina…allora la cavalletta mi fa scendere dicendomi che tornerà a prendermi quando loro la avviseranno che la visita sarà terminata.Sono sott’acqua ma respiro benissimo e c’è una trasparenza straordinaria che mi fa vivere ogni particolare di quel mondo .
Non sembra sommerso perché si odono suoni voci di bimbi e ora mi trovo davanti a una barriera corallina nella quale si apre una porta.Una voce dolcissima mi invita a entrare e io non me lo faccio ripetere,con me entrano anche i pesciolini che fin li mi hanno accompagnato e succede una fatto incredibile.Ora non sono più pesciolini ma baldi giovanotti che indossano un vestito attillato e hanno con loro brillanti trombe che iniziano a suonare con maestria e al quel suono iniziano a sfilare a tempo di musica e come usciti da un libro di fantasy gnomi sul dorso di cavallucci marini,ninfe dei boschi sono accomodate sulla conchiglia delle cozze,elfi con enormi archi accompagnati da stupendi delfini e infine la regina.Incredibile,due enormi gamberi invece di andare all’ietro trainano una enorme tazza nella quale c’è lei che distribuisce a tutti pezzetti di profumate e invitanti brioche.
Mi sento sfiorare la spalla e mi sveglio.Dispiaciuto per essere uscito da quel meraviglioso sogno ma felice di alzarmi per andare a divorare anch’io un pezzo della brioche che nel sogno la regina dei pesci ha donato a tutti.
Gandalf-pino
di quel favoloso posto che solo nei sogni si può visitare,gli abnitanti che sono stupendi fiori,accolgono Doroty e i suoi amici lo Spaventapasseri,il Taglialegna e il Leone codardo con allegri balli e canti che invitano alla gioia e alla felicità.
Cosi’ lasciandomi trasportare da quella ventata di fantasia che cancella ogni nube che poteva essersi addensata nella mia mente al momento di scegliere la strada,inizio a sognare.Sento un rumore sconosciuto mi volto e vedo dietro di me una cavalletta grandissima che al posto delle antenne ha due enormi lecca lecca profumatissimi e con colori sconosciuti per me.Lei mi vede scrutarla
con curiosità e rassicurandomi con un enorme sorriso mi dice che tutto quello che incontreremo sarò diverso da quello che la mia mente ha conosciuto fino ad ora.Sali in groppa forza senza timore mi dice,obbedisco e viaaaaaa verso l’infinità del cielo.Ma no non è il cielo,è azzurro ma intorno a me non ci sono uccellini ma meravigliosi pesciolini che mi girano intorno dicendomi…vieni con noi ti faremo
visitare il nostro regno e conoscere la nostra regina…allora la cavalletta mi fa scendere dicendomi che tornerà a prendermi quando loro la avviseranno che la visita sarà terminata.Sono sott’acqua ma respiro benissimo e c’è una trasparenza straordinaria che mi fa vivere ogni particolare di quel mondo .
Non sembra sommerso perché si odono suoni voci di bimbi e ora mi trovo davanti a una barriera corallina nella quale si apre una porta.Una voce dolcissima mi invita a entrare e io non me lo faccio ripetere,con me entrano anche i pesciolini che fin li mi hanno accompagnato e succede una fatto incredibile.Ora non sono più pesciolini ma baldi giovanotti che indossano un vestito attillato e hanno con loro brillanti trombe che iniziano a suonare con maestria e al quel suono iniziano a sfilare a tempo di musica e come usciti da un libro di fantasy gnomi sul dorso di cavallucci marini,ninfe dei boschi sono accomodate sulla conchiglia delle cozze,elfi con enormi archi accompagnati da stupendi delfini e infine la regina.Incredibile,due enormi gamberi invece di andare all’ietro trainano una enorme tazza nella quale c’è lei che distribuisce a tutti pezzetti di profumate e invitanti brioche.
Mi sento sfiorare la spalla e mi sveglio.Dispiaciuto per essere uscito da quel meraviglioso sogno ma felice di alzarmi per andare a divorare anch’io un pezzo della brioche che nel sogno la regina dei pesci ha donato a tutti.
Gandalf-pino
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Sono sempre stato un sognatore,e più trascorrono gli anni più i sogni si moltiplicano.Sarà forse il pensiero che quando giungerò a quel bivio dove una strada è sbarrata e dall’altra vive una intensa luce che invita a sceglierla per proseguire,non so se li potrò ancora sognare.Oppure proprio li...

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09/02/2025 17:58:06
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PADRE NOSTRO
04 febbraio 2025 ore 16:49 segnala
E’ stata forse la prima preghiera con l’Angelo Custode che la mia mamma mi ha insegnato.
Lei aveva una Fede immensa e la viveva in ogni suo atto quotidiano,con gioia e coraggio.
Incurante di chi aveva vicino,e se chi aveva vicino non condivideva o a volte la scherniva,lei con il sorriso diceva …ma sai che anche a Nostro Signore piace scherzare e son convinta che con la tua affermazione l’Hai fatto sorridere…non c’era replica perché all’immensità di quel sorriso colmo d’amore non si poteva replicare.
Io nel mio lungo percorso di vita sto raccogliendo tutti i ricordi per cercar non di essere come lei,sarebbe impossibile,ma almeno cercar di assomigliargli.Sempre lei mi raccontava che il Padre Nostro era la preghiera che Gesù aveva rivolto al Padre in un momento di grande difficltà,e da quel momento non si è più smarrita.Ci siamo in compenso smarriti noi nel non recitarla più di tanto.
“ Non ci indurre in tentazione “,da bimbo non capivo il senso profondo di questa frase,crescendo mi sono chiesto più volte perché Lui avrebbe dovuto indurci a commettere un peccato.Un giorno feci questa domanda al Sacerdote col quale stavo parlando,era un Prete in gamba con profondi studi Teologici e lui mi rispose “ il Signore non vuole indurci in tentazione ma vuole preparare per noi il terreno sul quale potremmo avere inciampi,è una mano tesa per non cadere “.Dico la verità non mi ha mai convinto questa sua interpretazione,ma non avevo e non ho le basi per poterla teologicamente contestare.
“ Non abbandonarci alla tentazione “ ,questa correzione l’ha voluta Papa Francesco ( splendida persona )e forse saremo tutti più soddisfatti di questa rivisitazione ( a parte una certa politica ancorata a vecchi schemi arcaici ),ma sapete quante volte specialmente durante la Messa mi inciampo e vado avanti con la vecchia frase.Non perché non sia favorevole all’innovazione anzi,sarà l’età e saranno appunto gli anni
trascorsi a ripetere “ Non ci indurre in tentazione “
gandalf-pino
Lei aveva una Fede immensa e la viveva in ogni suo atto quotidiano,con gioia e coraggio.
Incurante di chi aveva vicino,e se chi aveva vicino non condivideva o a volte la scherniva,lei con il sorriso diceva …ma sai che anche a Nostro Signore piace scherzare e son convinta che con la tua affermazione l’Hai fatto sorridere…non c’era replica perché all’immensità di quel sorriso colmo d’amore non si poteva replicare.
Io nel mio lungo percorso di vita sto raccogliendo tutti i ricordi per cercar non di essere come lei,sarebbe impossibile,ma almeno cercar di assomigliargli.Sempre lei mi raccontava che il Padre Nostro era la preghiera che Gesù aveva rivolto al Padre in un momento di grande difficltà,e da quel momento non si è più smarrita.Ci siamo in compenso smarriti noi nel non recitarla più di tanto.
“ Non ci indurre in tentazione “,da bimbo non capivo il senso profondo di questa frase,crescendo mi sono chiesto più volte perché Lui avrebbe dovuto indurci a commettere un peccato.Un giorno feci questa domanda al Sacerdote col quale stavo parlando,era un Prete in gamba con profondi studi Teologici e lui mi rispose “ il Signore non vuole indurci in tentazione ma vuole preparare per noi il terreno sul quale potremmo avere inciampi,è una mano tesa per non cadere “.Dico la verità non mi ha mai convinto questa sua interpretazione,ma non avevo e non ho le basi per poterla teologicamente contestare.
“ Non abbandonarci alla tentazione “ ,questa correzione l’ha voluta Papa Francesco ( splendida persona )e forse saremo tutti più soddisfatti di questa rivisitazione ( a parte una certa politica ancorata a vecchi schemi arcaici ),ma sapete quante volte specialmente durante la Messa mi inciampo e vado avanti con la vecchia frase.Non perché non sia favorevole all’innovazione anzi,sarà l’età e saranno appunto gli anni
trascorsi a ripetere “ Non ci indurre in tentazione “
gandalf-pino

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E’ stata forse la prima preghiera con l’Angelo Custode che la mia mamma mi ha insegnato.
Lei aveva una Fede immensa e la viveva in ogni suo atto quotidiano,con gioia e coraggio.
Incurante di chi aveva vicino,e se chi aveva vicino non condivideva o a volte la scherniva,lei con il sorriso diceva …ma...

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