Camilleri e la passione per Boccadasse
Nei romanzi su Montalbano è la casa di Livia Lo scrittore era innamorato di Genova
Bisogna essere dei geni per venire dalla Sicilia, scoprire — come tutti i visitatori di Genova peraltro fanno — Boccadasse, e trasformarla però nel borgo lontano e quasi incantato dove la fidanzata “ straniera” del protagonista dei propri romanzi, il commissario Montalbano, vive. Risultato straordinario, ma difficile da pianificare. È questa la capacità dei grandi scrittori. Prendere un luogo a emblema, e voltarlo in un paradigma universale.
Andrea Camilleri lo ha fatto, e il suo legame speciale con Genova lo ha spiegato bene. « Un colpo di fulmine » , disse, come se si trattasse del titolo di uno dei suoi fortunatissimi romanzi. La Superba divenne così l’altra città di mare che aveva nel cuore. L’innamoramento scattò nel 1950: lo scrittore, allora 25enne, arrivato per ritirare un premio di poesia, aveva finito per invaghirsi della città. Ricordiamolo con le sue stesse parole, che sembra quasi di ascoltarlo: « Ero stato in tante città portuali e non avevo mai provato la stessa sensazione. Allora cos’era? E’ assai difficile spiegare perché ci si innamori di una persona, figurarsi di una città. Beh, forse era la perfetta armonia tra gli abitanti e le loro case, tra gli abitanti e il loro cielo, tra gli abitanti e il loro mare. Al terzo giorno trovai più che una mia compagna, una guida per il mio vagabondaggio. Una bella ragazza che un pomeriggio mi portò a casa sua, a Boccadasse. Altro colpo al cuore. Passai qualche ora alla finestra dalla quale si vedeva la discesa che portava alla spiaggetta e il mare che sciabordava pigramente. Sentii mio quel paesaggio, come se mi fossi portato appresso un pezzo della mia Sicilia. M’è rimasta dentro così a lungo che quando ho cominciato a scrivere di Livia, la fidanzata genovese del commissario Montalbano, m’è parso più che naturale farla abitare a Boccadasse».
Livia era la donna bella e pratica del Nord, così diversa da Salvo Montalbano, uomo del Sud in tanti aspetti, ma disincantato fuori dal suo lavoro. Era la città dove Camilleri avrebbe voluto vivere, se avesse scelto di farlo fuori dalla Sicilia. Lo aveva detto: «Se io dovessi trasferirmi in qualche posto, io mi trasferirei a Boccadasse». Nel 2015 il sindaco di allora Marco Doria gli aveva consegnato l’onorificenza del Grifo del Comune.
Ma c’è un’altra sua chicca “genovese” da raccontare. Quella di un’ulteriore antica visita: « Appena finivo di lavorare, me ne andavo in giro. Fu in una trattoria del porto che incontrai un trentenne siciliano che da bambino si era trasferito con i suoi a Genova. A un certo punto mi rivelò che, mentre a casa con i suoi parlava in dialetto siciliano, spesso gli capitava di ‘ pensare’ in genovese. Ho scritto “La mossa del cavallo” ricordandomi di questa persona. Ma per farlo ‘pensare’ in genovese mi sono fatto una sorta di full immersion nelle poesie di Edoardo Firpo » . È questa quella che l’inventore del commissario Montalbano definiva la “città dei mille incontri”.
di Marco Ansaldo
LA REPUBBLICA
ADDIO ANDREA CAMILLERI
18 luglio 2019 ore 15:05 segnala3746e591-ef27-4dd5-b0f6-e177f029bed7
Camilleri e la passione per Boccadasse
Nei romanzi su Montalbano è la casa di Livia Lo scrittore era innamorato di Genova
Bisogna essere dei geni per venire dalla Sicilia, scoprire — come tutti i visitatori di Genova peraltro fanno — Boccadasse, e trasformarla però nel borgo lontano e quasi...
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18/07/2019 15:05:09
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Commenti
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liquirizya 18 luglio 2019 ore 17:10
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gandalf3 18 luglio 2019 ore 17:12
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