della nostra vita non dovrebbe essere cosi’.
Io sono nato nel pieno della seconda guerra mondiale e,pur essendo piccolissimo ho ben impressi nella mia mente e non
solo i drammi che questa ha provocato.Anche i bimbi di oggi
sentiranno parlare(mi auguro che i genitori di oggi abbiano
quel dialogo con i loro bimbi che ho avuto io con i miei genitori)
di guerra ma saranno solo parole fra un gioco e l’altro.
I miei genitori mi hanno raccontato molto della loro infanzia,la
mamma nacque in un paese di montagna e il suo papà era un
commerciante di bestiame.Lei mi raccontava che aveva la
sveglia all’alba per condurre la mandria al pascolo a cavallo del
suo asinello.Aveva finito di frequentare la seconda elementare
ed essendo la più grande dei figli aveva dovuto finire li i suoi
studi per “ aiutare i più piccoli a crescere con un’adeguata
istruzione “.Vivo sempre e sempre più il meraviglioso ricordo
della sua dolcezza e della profonda Fede che ha sempre vissuto
in lei.Anche il mio papà era il più grande di una famiglia
numerosa,mio nonno era un artista intagliatore e creava
meravigliosi mobili con intarsi pregiati.Lui fini’ le scuole
elementari ma nei pomeriggi liberi andava a fare lo scugnizzo di
bottega da un barbiere.Insaponava il viso ai clienti che venivano
poi rasati dal padrone,mi raccontava ridendo che un giorno
capitò dal barbiere il suo maestro,quando il papà iniziò a
insaponarlo il maestro gli disse “ invece di studiare fai il
raschiatigne ? “,il papà prontamente gli rispose “ se io sono un
rachiatigne,lei è una tigna che viene a farsi raschiare “ .
Ecco c’era sempre un bellissimo dialogo fra di noi.
Ma torniamo a tempi più recenti anche se lontani.Ricordo
ancora il profumo di cuoio della cartella che il mio papà portò a
casa pochi giorni prima dell’inizio della scuola,con dentro
l’astuccio di legno con la penna i pennini la matita e il
temperamatite.Il primo giorno di scuola mi accompagnarono la
mamma e il papà per farmi vedere la strada che avrei dovuto
percorrere per andare a scuola e per conoscere la maestra.
Poi andai sempre d solo perché il papà lavorava all’Ansaldo e
la mamma faceva i servizi nelle case.Finita lascuola arrivavo
sempre prima io della mamma a casa,allora mettevo la pentola
al fuoco e buttavo la pasta,quando arrivava la mamma la pasta
era un po scotta,ma lei mi ringraziava con un bellissimo sorriso
un abbraccio e tanti baci.Sentivo mamma e papà che parlavano
delle difficoltà per andare avanti,era un periodo di dure e
lunghe lotte sindacali e il papà ricevette l’ingiunzione di
strappare la tessera della CGIL,cosa che mai fece sfidando i suoi
superiori.Allora nelle case non c’erano i frigoriferi ma le
ghiacciaie,e anche quelle non tutti l’avevano,cosi’ nelle vacanze
estive andavo i nascosto dal carbonaio che vendeva lastre di
ghiaccio,ne metteva un pezzo in un secchio e noi bimbi lo
dovevamo portare nelle abitazioni.Alla fine della mattinata ci
dava poche lire con le quale ci potevamo comperare i pesciolini
di liquirizia le castagne secche da succhiare e i ciugai(le gomme
americane)senza chiedere i soldi ai genitori.
Beh poi c’era il gioco,nel prato di fronte casa eravamo un sacco
di bimbi e bimbe e ci si divertiva senza sosta fino a sera quando
la mamma ci chiamava perché era pronta la cena.
Oggi bimbi e bimbe sembrano la pubblicità di firme per i capi
che indossano,sempre con lo sguardo incavolato e scontenti del
tutto che i genitori devono dare a loro altrimenti…un giorno che sono andato a prendere a scuola il mio bisnipotino,si sono felicemente bisnonno,ho sentito un bimbo che diceva alla
mamma “ non venirmi più a prendere con questa
macchinetta,vieni con la station wagon perché ho vergogna di
salire su questa caretta “
Purtroppo questa sarà la futura classe dirigente che ordinerà
agli onesti lavoratori di strappare la tessera del sindacato.
gandalf-pino



Io sono in prima fila,quale sono :bataviva