
La Lapponia è la parte magica del Nord Europa, il suo territorio comprende una vasta area che attraversa Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia. E' la terra del popolo del grande nord, il popolo sami. Una tempo, questa gente viveva in modo nomade, in maniera molto simile a quello degli indiani del Nord-America. Le loro abitazioni mobili erano costituite da una specie di tipì fatto di pelli o legno e corteccia, con una parte scavata nella terra e la renna era il loro animale totemico. Vivevano di caccia, pesca e della raccolta di frutti e piante spontanee in piccoli villaggi, condividendo tutto quello che veniva raccolto. Per loro, allora come oggi, coltivare la terra, ararla, era come mancarla di rispetto.

Come la maggior parte dei popoli nativi, la loro vita si fondava in una profonda unione con la Natura, di cui essi rispettavano i frutti (animali selvatici, pesci, frutti e piante spontanee). A questo proposito, ricordo ancora l'inverosimile racconto di un vecchio sami, che - ricordando i suoi lontani giochi d'infanzia - mi confessò che quando giocando, con i suoi coetanei, gli capitava di spostare involontariamente una pietra, suo padre si irritava con lui, perché sosteneva che la natura non si doveva modificare in nessun modo, neanche in una pietra, perché era perfetta così com'era.

Una terra di maghi
Gli sciamani sami che tenevano i contatti con gli "altri mondi", venivano chiamati Maghi e Maghe. Già nell'Epopea Kalevala (epopea finnica) che racconta la saga del popolo finnico fino dalla creazione del Mondo si parla della grande e potente Donna del Nord, la Maga, in grado di trasformarsi in qualsiasi animale e incantare la Natura. I maghi del Nord usavano ed usano ancora oggi il tamburo sciamanico per contattare gli spiriti. E uno dei momenti più cari che ricordo dell'ultimo viaggio in Lapponia è stato proprio il canto di un vecchio sciamano, accompagnato dal suono di un tamburo privo di pittogrammi, poiché tradizionalmente i disegni del tamburo riportano la mappa sciamanica del Mago, cosa che non può essere mostrata pubblicamente.
di Tuuli Nevasalmi

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