Ovvio, lo chiamo a Cremona.
Mio padre sta male.
Dolore centrale acuto, alto sullo sterno, come un peso che schiaccia. Il mio caro è proprio un vecchio di quelli che i medici dicono "ha una bella età, e tutto gioca contro".
Non devi avere una laurea in veterinaria per capire che è un infarto. Però io sono tonto forte, e mi prendo una sicurezza, giusto per non togliere risorse a persone che potrebbero essere più gravi. Prendo il saturimetro (portatile, semplice, legge la concentrazione di ossigeno nel sangue) ce l'ho da che mio padre ha avuto la polmonite. Queste sono zone umide, avere acqua, anzichè ossigeno, nei polmoni è ordinaria amministrazione. Azz!!! 95!!! Perfetto, ma è iperventilato (in affanno), però il saturimetro da anche le pulsazioni, vanno da 65 a 110 in continuazione, sembra un Vespino. Azz! al cubo!!! Spiego la cosa, mandano subito un'ambulanza. Subito vuol dire un bel quarto d'ora. Detto così, come pausa caffè, sembra un niente, ma se stai aspettando un'ambulanza e non senti la sirena lontano non sei tranquillo.
Misurano la pressione 170 max 140 min.
Il polso è molto aritmico.
Anzichè caricarlo e partire a razzo chiamano l'auto medica. Vogliono istruzioni da un medico.
Decidono di caricarlo in ambulanza ma aspettano lì davanti alla porta
Mi spiegano che sono procedure dettate dalla regione.
Arriva il medico senza sirene, senza concitazione.
Fanno un'iniezione e una flebo, non vedo, fanno tutto a portiere chiuse. L'ambulanza parte verso il prontosoccorso dopo un'ora (65 minuti, per quelli non abituati ad arrotondare) dalla chiamata.
Mi chiedo:
Formigoni non vuole prendersi il rischio di ricoverare morenti e preferisce lasciarli a casa sperando di limare sulle spese sanitarie e ancor di più sulle celle frigorifere dell'obitorio?
Mio padre ha fregato la regione. Ha resistito ... vivacchia.