Disturbo da stress postraumatico

14 febbraio 2012 ore 00:17 segnala
A CURA : neuropsichiatra Francesco Fioroni

In molti incidenti ed eventi traumatici è entrato nell’uso comune nell’ambito del risarcimento del danno fare riferimento al disturbo da stress postraumatico. Abbiamo chiesto al neuropsichiatra Francesco Fioroni di cosa si tratta precisamente.

Il PTSD acronimo di Disturbo da Stress Post-traumatico è il più importante, caratteristico e meglio studiato disturbo connesso all’esperienza di eventi traumatici. In un certo senso, è il prototipo di tutti i disturbi post-traumatici. E’ stato formulato in termini moderni nel 1980, con la pubblicazione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, ma concetti simili sono presenti a quello di PTSD fin dall’inizio della storia della psicoterapia, come quello di “nevrosi post-traumatica” o quello di “nevrosi da spavento”. L’ICD-10, la classificazione proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità fornisce una versione più ristretta del concetto di trauma, in quanto richiede che si tratti di un evento estraneo all’esperienza umana abituale.

In termini pratici di quali eventi si tratta?

Innanzitutto per parlare di PTDS dobbiamo trattare di eventi accaduti direttamente alla persona come ad esempio combattimenti militari, aggressione personale violenta come violenza sessuale, attacco fisico, scippo, rapina, rapimento, essere presi in ostaggio, attacco terroristico, tortura, incarcerazione come prigioniero di guerra o in un campo di concentramento, disastri naturali o provocati, gravi incidenti automobilistici, ricevere una diagnosi di malattie minacciose per la vita. Per i bambini, gli eventi traumatici dal punto di vista sessuale possono includere le esperienze sessuali inappropriate dal punto di vista dello sviluppo senza violenza o lesioni reali o minacciate.

Una persona può rimanere traumatizzata nel caso assista ad eventi traumatici occorsi ad altri?

In questo caso si tratta di eventi accaduti in qualità di testimoni come ad esempio l’osservare il ferimento grave o la morte innaturale di un’altra persona dovuti ad assalto violento, incidente, guerra o disastro, o il trovarsi di fronte inaspettatamente a un cadavere o a parti di un corpo. Le reazioni psichiche in questi casi dipendono dalla gravità del trauma e sia dalla vulnerabilità individuale.

E nei casi in cui la persona è venuta a conoscenza che un familiare ha subito un trauma?

Si può sviluppare una patologia post-traumatica anche negli eventi di cui si è venuti a conoscenza come ad esempio nell’aggressione personale violenta, grave incidente, o gravi lesioni subiti da un membro della famiglia o da un amico stretto; il venire a conoscenza della morte improvvisa, inaspettata, di un membro della famiglia o di un amico stretto; oppure il venire a conoscenza di una malattia minacciosa per la vita di un proprio bambino. Questi disturbi possono risultare particolarmente gravi e prolungati quando l’evento stressante è ideato dall’uomo come ad esempio tortura, rapimento e può aumentare proporzionalmente all’intensità dell’evento traumatico e con la prossimità fisica al fattore stressante. Nel caso il trauma psicologico riguardi dei bambini, quali sono le conseguenze psicologiche?

Basti pensare, innanzitutto, a come la mente di un bambino possa vivere con drammaticità alcune situazioni, come le liti costanti fra i genitori o una separazione dei genitori. Ma, in ogni caso, altre condizioni traumatiche possono certamente essere quelle dell’abuso psicologico, la separazione ed il divorzio anche se non vissuti nell’infanzia, condizioni di abuso fisico meno tragiche, la mancanza di sintonizzazione emozionale nell’infanzia da parte delle figure di accudimento, importanti cambiamenti di vita, un licenziamento, ristrettezze economiche protratte o improvvise, gravi alterazioni nella gestione dell’accudimento di un bambino e così via. Tali condizioni, infatti possono minare il senso dell’integrità della personalità – da un punto di vista psicologico o fisico – ovvero suscitare paura intensa, impotenza o orrore. Quindi, molte situazioni stressanti potenzialmente traumatiche possono dare origine ad un Disturbo dell’Adattamento.

Molte persone che hanno subito dei traumi psichici riferiscono che non ricordano alcuni avvenimenti salienti del trauma, come è possibile?

Per porre una diagnosi di PTSD ci deve essere un continuo rivivere elementi connessi con gli episodi traumatici, ma l’osservazione clinica dimostra che questa specifica non è assolutamente fondamentale per l’esistenza di un disturbo post-traumatico anche molto importante. Infatti, proprio a causa del meccanismo di evitamento esercitato nei confronti di pensieri, immagini, sensazioni, emozioni, luoghi o persone che possano in qualche modo richiamare l’evento, una persona può vivere relativamente libera da sintomi intrusivi. Il trauma è stato, per così dire, “incapsulato” in modo efficace. Il fatto che tale evitamento non sia totalmente efficace e che di fronte ad alcuni stimoli esterni emergano elementi del trauma con la conseguente sofferenza, è sintomo di patologia indefinita, ma attualmente – e curiosamente – non di PTSD. D’altronde, anche l’ottundimento della reattività generale presente a volte all’inizio di un PTSD o in una alcune sue fasi, è frequentemente assente oppure tende a scomparire con il passare del tempo.

Quali sono le reazioni psicologiche al trauma?

Per quanto riguarda ovvero la risposta iniziale e soggettiva all’evento, probabilmente è troppo restrittivo richiedere che una persona abbia sperimentato orrore, impotenza o paura al momento dell’evento: la reazione al momento del trauma, infatti, potrebbe essere stata di tipo così marcatamente dissociativo da rendere sostanzialmente nulla la percezione delle emozioni richieste, fenomeno che inoltre sembra correlato alla gravita del seguente PTSD. Il meccanismo della dissociazione, però, riveste un ruolo che sembra essere molto importante in una tipica manifestazione sintomatica del PTSD: la fluttuazione tra l’accesso volontario e involontario ai ricordi traumatici, accesso che va dalla estrema intrusività di un flashback fino alla amnesia globale per un evento. L’osservazione di questi meccanismi, la constatazione che in alcune persone è presente un’effettiva modificazione dello stato di coscienza nel ripresentificarsi anche di frammenti di ricordi traumatici, sono alcuni dei principali motivi che portano alcuni autori a considerare il PTSD come un Disturbo Dissociativo piuttosto che un Disturbo d’Ansia. In realtà la questione è più complessa di come possa apparire a prima vista, se non altro per il fatto che con il termine dissociazione sono state intese una grandissima quantità di fenomeni fra loro certamente non completamente omogenei. La caratteristica della dissociazione peritraumatica dovrebbe essere inclusa nelle modalità della risposta soggettiva agli eventi stressanti.

Quali sono i disturbi di maggior riscontro nel periodo successivo al trauma?

I sintomi del PTDS sono: difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno; irritabilità o scoppi di collera; difficoltà a concentrarsi; ipervigilanza; esagerate risposte di allarme. Infatti tali caratteristiche sono presenti nella fase iniziale del Disturbo Post-traumatico da Stress ma, con il passere del tempo la persona dovrebbe progressivamente ridimensionarle o superarle.

Esistono reazioni psicologiche complesse a traumi non particolarmente violenti?

Alcuni esperti nello studio e nel trattamento dei disturbi post-traumatici hanno suggerito il Disturbo Post-traumatico da Stress Complesso. Si ritiene che la sindrome abbia origine da traumi severi, prolungati e ripetuti, soprattutto di natura interpersonale ad esempio prigionia e tortura, abuso infantile cronico, maltrattamenti prolungati delle donne da parte dei partner. Oltre ai consueti sintomi da stress, possono essere presenti sintomi intrusivi di particolare gravità come instabilità affettiva, disturbi dell’identità e dei confini della persona, comportamenti autolesionistici, comportamento sessuale impulsivo e a rischio, difficoltà nella modulazione della rabbia e degli affetti in generale, coinvolgimento cronico in relazioni disfunzionali e frustranti, comportamenti autolesionistici e di autosconfitta, sintomi intrusivi di particolare gravità. Alcune persone con Disturbo Borderline di Personalità, in particolare, potrebbero essere meglio inquadrate da un punto di vista diagnostico all’interno del Disturbo Post-traumatico da Stress Complesso, particolarmente quando è presente abuso sessuale in età infantile. È possibile, infatti, che particolari tipi di esperienze traumatiche possano esitare in disturbi psicopatologici ben più insidiosi e penalizzanti del PTSD, inficiando lo sviluppo ottimale del sistema comportamentale dell’attaccamento e della capacità di modulazione delle emozioni.

Quali sono i trattamenti proposti per tale patologia?

Molto frequentemente il PTSD si trova associato alla depressione o ad altre disturbi (abuso di sostanze, disturbi somatici, isolamento sociale, etc. e questa condizione aumenta la sofferenza della persona e diminuisce le probabilità che riesca a superare gli eventi accadute e a ristabilire le condizioni di salute pre-traumatica. Pertanto si tratta di un trattamento individuale che include un percorso psicofarmcologico e psicoterapeutico teso a migliorare l’adattamento psicosociale della persona. Nei paesi anglosassoni si eseguono di routine trattamenti con BFB si tratta di apparecchiature in cui il sistema biofeedback permette di monitorare processi psicofisiologici di cui l’individuo non è normalmente consapevole e che possono essere posti a controllo volontario.

LO STRESS CAUSA IL DIGRIGNAMENTO DEI DENTI?

14 febbraio 2012 ore 00:15 segnala
Vi è mai capitato durante la notte di DIGRIGNARE i DENTI? ebbene sì la causa è lo STRESS…

Questo atteggiamento o caratteristica dello stesso è un fattore molto diffuso nella popolazione italiana in quanto, gli esperti annunciano un allarme,oltre a essere causa di molte patologie il digrignamento dei denti provoca dei danni ai DENTI,MUSCOLI,MANDIBOLA.

Secondo la Medicina, per indicare il digrignamento e il serrare con forza dei denti, viene distinto in BRUXISMO, che a sua volta si distingue in DINAMICO e STATICO.Il dinamico si verifica quando si ha il digrignamento dei denti, precisamente delle superfici dell’arcata superiore e di quella inferiore, mentre lo STATICO lo si ha quando si contraggono fortemente i muscolo masticatori.IL FATTORE PRINCIPALE CHE PROVOCA QUESTO DISTURBO NELL’ESSERE UMANO E’ LO STRESS, assimilato in corrispondenza con le proprie preoccupazioni, nervoso e ansia.Il digrignare i denti avviene durante la notte proprio perchè il corpo e rilassato ma non del tutto, infatti il digrignare i denti fa si che la Tensione nervosa venga scaricata.

Non ci sono al momento diagnosi per eseguire test o esami per quanto riguarda questo tipo di problema ma solo le testimonianze lasciate dalle persone che ne soffrono, o evidenziando i problemi dei denti.

COSA PUO’ PROVOCARE QUESTO DISTURBO?

Con il passare del tempo digrignare i denti provoca abrasione della superficie dentale e un accorciamento dei denti in superficie, rendendoli più sensibili sia al caldo che al freddo. La muscolatura del volto è la prima a subire le conseguenze come il dolore al primo mattino, appena svegli o mentre si masticano cibi.

Per questo problema bisogna parlare con il proprio medico , ma prima di questo problema bisogna risolvere il problema psicologico , e dopo quello dei denti. La soluzione a questo problema è il BYTE che è un paradenti in resita da posizionare prima di andare a letto.

Scrivi le tue considerazioni qui nel form sotto e vorrei sapere se tu hai mai avuto già di questi problemi e se lo hai risolto, come?

Se ancora non sei iscritto alla nostra Newsletter Gratuita ti invito a farlo:

http://www.vincere-lo-stress.com

STRESS DA SMARTPHONE…

14 febbraio 2012 ore 00:14 segnala
Secondo i ricercatori dell’università di Worcester, in Inghilterra, l’uso eccessivo di smartphone può provocare sintomi simili se non uguali a quelli legati all’abuso di stupefacenti. Lo studio è stato sviluppato prendendo in considerazioni 100 persone tra studenti e lavoratori.I partecipanti sono stati sottoposti a un questionario che riguardava l’uso del telefonino,poi sono stati sottoposti a test psicologici.

Non esistono più i vecchi cellucari ma quasi sempre si usa acquistare gli smartphone… sicuramente tu ne avrai uno e forse in questo momento stai già vedendo l’ultimo messaggio di facebook, vero? Bè.. non preoccuparti quasi tutti lo facciamo…. Ma lo smartphone non era stato concepito per uso professionale????

Come vedi tutto è cambiato da 5 anni fa, dove il telefonino migliore era Nokia… giusto per dirne una…

Ritorniamo a noi…

Il livello di stress corrispondente alla frequenza con cui viene utilizzato il telefonino, come l’ansia è proporzionale al numero di volte in cui estrae lo smartphone dalla tasca.In alcuni casi i partecipanti alla ricerca hanno presentato un sintomo noto come “vibrazioni fantasma”, e cioè talvolta hanno l’impressione come se il telefonino abbia emesso una vibrazione, anche se non hanno ricevuto ne messaggi e chiamate.

Richard Balding, autore dello studio, fornisce alcuni consigli per evitare questo tipo di stress. Sul «Daily Telegraph» suggerisce ai datori di lavoro di ridurre il numero di e-mail al di fuori degli orari d’ufficio e di imporre ai loro dipendenti di spegnere, ogni tanto, il telefonino.

Ti è mai capitato di sentir vibrare il tuo cell, anche se non lo ha fatto?

Scivi la tua opinione qui sotto e ti riponderò immediatamente…

Se ancora non sei iscritto nella newsletter ti invito a farlo da qui:

http://www.vincere-lo-stress.com

Sei Narciso? Lo Stress Colpisce anche Te!

31 gennaio 2012 ore 11:54 segnala
Vincere-lo-stress.com

Sei Narciso? Attento allo Stress Cronico!

Come Narciso che divenne vittima di se stesso, gli uomini amanti della loro bellezza esterna provoca uno Stress Cronico. A dimostrare questo è stato uno studio svolto da Sara Konrath, psicologa dell’Università del Michigan, che già in passato si era interessata della crescente diffusione del narcisismo nella popolazione maschile americana.

Inoltre ha svolto un nuovo studio che riguarda il legame tra particolari tratti della personalità – sopravvalutazione della propria importanza e unicità, e delle proprie capacità intellettuali e seduttive – e lo stress cronico. Questo studio apparso su PloS One è visibile a tutti tramite il link.

Questo esperimento a portato Konrath, insieme ai suoi collaboratori, a sperimentare 106 persone tra cui 79 donne e 27 uomini per valutare le loro tendenze narcistiche. Inizialmente hanno prelevato per ognuno di loro una po di saliva per evidenziare se ci fosse una forte presenza di cortisolo, conosciuto come l’ormone dello stress. Di fronte a una situazione di per sè non stressante, un elevata concentrazione di iperattività cronica, non sana, dell’ asse ipotalamo-ipofisi-surrene.

Cosa può causare questo?

Bè… a lungo andare non è che sia una situazione sana, e in quanto tale a lungo andare può creare gravi deficit al sistema immunitario e cardiovascolare.

Ma la cosa che stupisce un pò tutti e che il livello di Cortisolo è stato evidenziato in maniera superiore agli uomini. Infatti ,secondo la ricerca di Konrath , ha dimostrato che gli uomini narcisi in presenza di una situazione di minaccia, estraggono dal loro intelletto l’aggressività come difesa personale.

Per capire perchè questa differenza tra i due sessi sono necessari altri studi. Per il momento è stato dimostrato che l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene può essere cronicamente attivo negli uomini narcisisti anche senza un esplicito fattore di stress.

E tu Sei Narciso?

Iscriviti alla nostra newsletter: http://www.vincere-lo-stress.com
3b37a7ec-50ef-42e4-99f1-cbfe773d5242
http://www.vincere-lo-stress.com Sei Narciso? Attento allo Stress Cronico! Come Narciso che divenne vittima di se stesso, gli uomini amanti della loro bellezza esterna provoca uno Stress Cronico. A dimostrare questo è stato uno studio svolto da...
Post
31/01/2012 11:54:04
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote
    1
  • commenti
    comment
    Comment

stress ossidativo e antiossidanti

31 gennaio 2012 ore 11:49 segnala
Denham Harman ha avanzato per primo nel 1956 la teoria dei radicali liberi, secondo la quale con il passare degli anni si accumulerebbero e svolgerebbero una potente azione ossidante, dannosa per quasi tutti i costituenti dell'organismo.
Il danno da radicali liberi colpirebbe soprattutto il DNA, ovvero il patrimonio genetico, e i mitocondri, ovvero le strutture indispensabili per la produzione dell'energia.
In condizioni fisiologiche normali vi è uno stato di equilibrio tra la produzione endogena di radicali liberi e la loro neutralizzazione da parte dei meccanismi antiossidanti dell'organismo.
Quando invece prevale la produzione di radicali, si viene a determinare un danno che a lungo andare procura una progressiva usura di corpo e mente.
Numerosi studi sperimentali (per esempio quello condotto sul moscerino della frutta) hanno dimostrato una correlazione tra produzione di radicali liberi e durata della vita.
Ed è ormai certo che molte malattie comuni e dovute all'invecchiamento, quali arteriosclerosi, cataratta, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, si associano ad una prevalenza dei sistemi ossidativi su quelli antiossidanti di difesa.
Tra le altre proprietà degli antiossidanti : stimolano il sistema immunitario, fluidificano il sangue, riducono la pressione del sangue, sono antibatterici e anti virali.

Sono molecole (gruppi di atomi legati tra loro) instabili, cioè molecole cui "manca qualcosa", pronte a reagire con altre molecole, in quanto hanno un elettrone disponibile ("spaiato").
Nell'organismo umano i radicali liberi reagiscono con qualsiasi struttura molecolare che incontrano.
I radicali liberi si formano all'interno delle nostre cellule (nei mitocondri), dove l'ossigeno viene utilizzato per produrre energia.
Non tutto l'ossigeno viene consumato ma in parte va a formare queste molecole che contengono uno o più atomi di ossigeno.
Se i radicali liberi non vengono inattivati possono aggravare molti processi, tra cui quello della calvizie androgenetica.
E' molto importante proteggersi e combattere i radicali liberi.
Perché?
Perché sono i veri killer delle strutture cellulari e considerati responsabili dell’aterosclerosi, nonché di tutte le malattie degenerative, dell’invecchiamento e, forse, anche del cancro.
Alcune sostanze antiradicali liberi o antiossidanti sono :
ACIDO LIPOICO
AMINOACIDI SOLFORATI (cistina, metionina, cisteina, taurina, acido cisteico). Agiscono contro H2O2
ASCORBATO DI POTASSIO
BETACAROTENE o provitamina A (carotenoide)
BIOFLAVONOIDI
CAFFE'
CATALASI è un enzima del corpo umano. Trasforma H2O2 in acqua e ossigeno O2
COENZIMA Q10
E.D.T.A. (acido etile diammino tetracetico)
ECGC
GLUTATIONE
LICOPENE (carotenoide)
LUTEINA (carotenoide)
MELATONINA Agisce come scavenger (spazzino) contro i radicali OH-
MELOGRANO
METIONINA
MSM
NAC o N-Acetil-Cisteina
PICNOGENOLO
POTASSIO
QUERCITINA (potente antiossidante contenuto per esempio nella mela)
RAME
RESVETRALOLO
SELENIO
THE VERDE
SOD è un enzima del corpo umano. Trasforma lo ione superossido O2- in acqua ossigenata H2O2
VIT. A.
VIT. C
VIT. E
ZEAXANTINA
ZINCO
Molti antiossidanti non sono ancora stati scoperti anche se si è certi dell'esistenza.
Quindi è difficile riprodurre tutti gli antiossidanti che sono contenuti ad esempio in un frutto.
Alcuni radicali liberi sono :
• ANIONE SUPEROSSIDO O2-
• IDROSSILE OH-
• OSSIDO NITRICO NO-
• DIOSSIDO DI AZOTO NO2-
• PEROSSIDO LOO-
• OSSIGENO SINGOLETTO O2+
Altri radicali liberi sono O+ e H-.






Il radicale libero prodotto in maggiore quantità è l 'anione superossido 02-.
Esso reagisce con il perossido di idrogeno H2O2 e forma il pericoloso e potente radicale ossidrile OH- più potente di O2-.
Agenti che provocano formazione di radicali liberi sono : l'infiammazione, il fumo di sigaretta (molto dannoso, il tabacco è una potente tossina, il sole (le radiazioni ultraviolette in genere), lostress, elevato consumo di alcool, esposizione ad ambienti inquinati, l'attività fisica intensa, una dieta eccessivamente ricca di proteine e di grassi animali, trattamenti a base di farmaci (soprattutto cortisonici che provocano un abuso di glucosio nelle cellule che non riescono più a smaltirlo).
O2+ si forma per l'esposizione prolungata ai raggi ultravioletti (Sole), provocando non solo danni sulla pelle.
Un eccesso di radicali liberi può rendere incontrollabile una malattia autoimmune.
I radicali liberi entrano in gioco costantemente, quando ad esempio camminiamo.
Nell'attività fisica intensa aumentano di circa 50 volte!
Essi vengono tamponati efficacemente quando si è giovani ma con in tempo l'azione di eliminazione dei radicali liberi si fa meno efficace.
Quando prevale la produzione di radicali si viene a determinare un danno, definito stress ossidativo.
Una delle cause dell'invecchiamento è proprio lo stress ossidativo.
In pratica, un organismo "stressato" non riesce a neutralizzare l’eccessivo livello di radicali liberi endogeni ed è così intossicato da queste sostanze che causano un enorme danno a diversi settori del corpo umano.
Così, queste sostanze altamente reattive sono libere di attaccare e danneggiare irreversibilmente le nostre cellule.
Gli effetti?
Un’accelerazione del fisiologico processo di invecchiamento e una lista di almeno 50 malattie, che si allunga di giorno in giorno.
Lo stress ossidativo fa impazzire il nostro orologio biologico.
Lo stress ossidativo si può analizzare, permettendo di valutare il reale stato delle nostre difese fisiologiche e di segnalare, in modo precoce, squilibri e tendenze verso gli stati patologici.
Lo stress ossidativo viene favorito da numerosi fattori.
Tra i più comuni : fattori chimici (tutti i farmaci di sintesi chimica, le droghe, il fumo, l'alcool e tutte le sostanze inquinanti), fattori fisici (radiazioni da bassa frequenza, rumore, radiazioni ultraviolette e ionizzanti, campi elettromagnetici, radio frequenze, microonde), fattori biologici (vaccini, parassitosi, malattie infettive), fattori mentali (depressione, attacchi di panico, ansia, stress continuo), fattori nutrizionali (disturbi alimentari, errata alimentazione).
In caso di stress ossidativo si possono osservare precocemente : riduzione della memoria, riduzione della concentrazione, disturbi del sonno, diminuite capacità sessuali, capelli bianchi, calvizie, comparsa di rughe e macchie sulla pelle, diminuzione della massa muscolare ed aumento della massa grassa, riduzione della difesa immunitaria, aumento del rischio cardio vascolare, diminuzione di energia, stress con ansia e depressione.
Con l'analisi dello stress ossidativo si misurano, nel sangue (plasma, eritrociti e linfociti), i livelli di: sostanze antiossidanti che interrompono la catena di reazioni dovute ai radicali liberi; enzimi antiossidanti che distruggono direttamente i radicali liberi; acidi grassi polinsaturi, che sono componenti essenziali per la costruzione delle membrane biologiche e quindi di importanza vitale per la salute cellulare.
I radicali liberi "vivono" in genere una frazione di tempo piccolissima, qualche millesimo di miliardesimo di secondo, giusto il tempo per far danni!
Ciò li rende difficilmente rilevabili con le usuali metodiche.
Qualche anno fa tuttavia il chimico Mauro Carratelli mise a punto un test in grado di valutare il livello ematico di radicali liberi attraverso la misura della capacità ossidante totale delsangue : il d-ROMs test che effettua l'analisi dello stress ossidativo.
Si effettua utilizzando una goccia di sangue capillare prelevandola da un dito o attraverso un prelievo venoso.
Determina la concentrazione a livello plasmatico di radicali liberi. Il D-Roms test quantizza lo stato di ossidazione ematico in termini di U.CARR (unità Carratelli) dal nome dell'inventore del test.
Il valore di 1 U.CARR corrisponde ad una concentrazione di perossido di idrogeno di 0.08 mg%.
I valori del D-Roms test
-Valore di riferimento: 250-300 U.CARR
-Valore di soglia border line : 300-320 U.CARR
-Condizione di lieve stress ossidativo : 320-340 U.CARR
-Condizione di stress ossidativo : 340-400 U.CARR
-Condizione di forte stress ossidativo : 400-500 U.CARR
-Fortissimo stress ossidativo : oltre 500 U.CARR
Valori inferiori a 250 U.CARR si possono riscontrare in pazienti con trattamento cortisonico o antiossidante

I radicali liberi sono partecipi a malanni vari : arteriosclerosi, infarto, artriti, invecchiamento, etc.
Sono presenti inoltre dove c'è cattiva circolazione del sangue, ridotta attività delle ghiandole surrenali, persistente presenza di batteri e di funghi, infezioni croniche.
In pratica causano anche la mancata riparazione del danno delle cellule invecchiate o malate con nuove cellule.
Tutti gli esseri viventi comprese le piante sono aggredite dalle radiazioni e dai radicali liberi, tutti si difendono dall' aggressione.
Gli appartenenti al mondo animale con gli antiossidanti esogeni (quelli formati all'interno del corpo) e con quelli endogeni (quelli ingeriti con l'alimentazione).
Le piante difendono i cromosomi e i loro DNA con le vitamine e flavonoidi contenuti in frutti, fiori, semi e foglie.
Esiste uno studio approfondito dell'università di Boston sul potere antiossidante dei vari vegetali.
Al primo posto come antiossidante tra gli antiossidanti c'è la frutta nera tipo uva nera e prugne nere, mirtilli, more, fragole.
E' stata stabilita una misura del potere antiossidante dei vegetali, ed è stata definita una unità di misura, cui è stato dato il nome di ORAC (oxigen radical absorbance capacity).
I cibi sono stati suddivisi in tre gruppi, secondo il potere antiossidante :
nel primo gruppo sono inclusi i cibi che apportano 200 unità ORAC per porzione :
• Albicocche 3 = 172 unità
• Melone tre fette = 197 unità
• Cavolfiore cotto una tazza = 400 unità
• Pera 1 = 222 unità
• Pesca 1 = 248 unità
• Banana 1 = 223 unità
• Mela 1 = 301 unità
• Melanzana 1 = 326 unità
• Cetrioli 1 = 36 unità
• Pomidori 1 = 116unità
• Spinaci crudi 1 piatto = 182 unità
• Fagiolini cotti una tazza = 404 unità.
2 Gruppo
Alimenti che apportano 500 unità per porzione :
• Pompelmo rosa 1 = 1188 unità
• Avocado 1 = 571 unità
• Kiwi 1 = 458 unità
• Uvetta nera 1 cucchiaio = 396 unità
• Cipolla 1 = 360unità
• Cavoli di Bruxelles cotti 1 tazza = 1384 unità
• Patata americana 1 = 433 unità
• Peperone 1 = 529 unità
• Susina 1 = 626 unità
• Succo di arancia 1 bicchiere = 1142 unità
• Patata arrosto 1 = 575 unità
• Succo di pompelmo 1 bicchiere = 1274 unità
• Uva nera un grappolino = 569 unità
• Uva bianca 1 grappolo = 357 unità
3 Gruppo
Alimenti più ricchi di antiossidanti (1200 unità per porzione)
• Fragole una tazza = 1170 unità
• Prugne nere 3 = 1454 unità
• Arancia 1 = 983 unità
• Mirtilli 1 tazza = 3480 unità
• Spinaci cotti 1 tazza = 2042 unità
• Succo di uva nera 1 bicchiere = 5216 unità
• More 1 tazza = 1466 unità
• Barbabietola cotta 1 tazza = 1782 unità
• Cavolo verde cotto 1 tazza = 2048 unità
Gli antiossidanti endogeni (quelli prodotti all'interno del nostro corpo) sono:
• Superossidodismutasi
• Glutationoperossidasi
• Glutationotranferasi
• Catalasi
• Melatonina
• Ceruloplasmina
Alcuni elementi contenenti sostanze antiossidanti sono le verdure e la frutta in genere tra cui : rosa canina, frutto di Camu Camu (pianta amazzonica), pomodoro (non ripulire la parte gelatinosa e i semi), ananas, arancia, limone, insalate, germogli, germe di grano, prezzemolo, finocchio, cetriolo, carota, melone, zucca, spinaci, broccoli, mango, papaia, albicocche, mirtillo, fragola, pompelmo, cavolfiore, fiori di zucchina, peperoni, porri, invidia, lattuga, mirtilli, more selvatiche, lamponi, ciliege, prugne, albicocche, meloni, mele, cachi, uva nera, peperoncino rosso piccante, radicchio, cetrioli, piselli, rape, patate, cavoli, asparagi, cipolle, pomodori, mandarini, cedri, pompelmi, ribes, fragole, banane, tuorlo d'uovo, riso e pane integrali, bietole, mango, frattaglie, pesci, molluschi.
Un ottimo alimento per combattere i radicali liberi (per l'alto contenuto di fenoli) è l'olio d'oliva, così come uno degli ortaggi in natura che contiene molti antiossidanti sono i broccoli.
Via libera quindi ad una alimentazione ricca di tali nutrienti! Mangiarne! Non stancarsi di assumerne! Vi sorprenderete di quanto bene sarete ripagati.
Essenziale anche l'attività fisica : senza una attività fisica regolare, le difese organiche contro i radicali liberi (compresi gli antiossidanti endogeni naturali come la SOD, glutatione perossidasi e la catalasi), possono indebolirsi troppo al punto tale da non permettere anche agli stessi integratori di agire con piena efficacia.
Da tutto quanto esposto è evidente l'infinita importanza dei radicali liberi e l'importanza di una dieta antiossidante, ricca di frutta e verdura cruda e fresca, povera di grassi saturi e di grassi idrogenati, fonti molto ricche di radicali liberi.
Per mantenersi in forma, ogni persona dovrebbe introdurre una quantità di antiossidanti pari a 5000 unità al giorno.
E' essenziale mangiare il più possibile crudo, la cottura riduce o distrugge il potere antiossidante.
Molti integratori anti radicali liberi purtroppo vengono distrutti dai potenti acidi dello stomaco essendo "nudi" ovvero non inglobati in altre sostanze che si assumono attraverso i cibi (come da uno studio sulla rivista inglese di medicina The Lancet che ha esaminato 170 mila persone sottoponendole a cure a base di antiossidanti assunti con supplementi o quello dell'Istituto Nazionale dei Tumori degli Stati Uniti che ha osservato la reazione che 30 mila volontari hanno avuto in seguito all'assunzione di prodotti antiossidanti

Ti aiuto a gestire Lo stress Psicologico

29 gennaio 2012 ore 15:45 segnala
Su questo articolo ti mostrerò come tanti metodi, avvolte forse anche un pò banali, possono migliorare la vita, gestendo Stress o Ansie. Prima di continuare volevo dire che molte persone si sentono imabrazzate su questo argomento, o ancora davanti al cospetto di colleghi o parenti si nega il fatto che si è davvero Stressati. L’importante non essere stressati a tal punto da arrivare al capolinea dove si può andare in contro a tanti problemi, avvolte molto serie. In fondo tutti siamo frustrati da tutto, ma è il nostro temperamento a fare la differenza. Ora ne Parliamo meglio…

Il primo metodo che consiglio a tutti, è quello di organizzare la giornata scrivendolo su un foglio di carta, le cose che bisogna fare. Ora… non devi per forza e a tutti i costi completare l’elenco perchè comunque ci sono sempre degli inconvenienti che in realtà non possiamo fare nulla per fare il prima possibile, ad esempio andare in banca o alla posta o aspettare dal dottore… domani sarà un’altro giorno. Ma stai attento a scrivere prima quello che dovrai fare con urgenza e quindi assegna una priorità.

La respirazione è uno dei fattori più importanti del nostro corpo, se respiri in maniera da ossigenare i muscoli ti sentirai più rilassato perchè anche i tuoi muscoli, ottenendo maggior ossigeno, sono più rilassati. Il metodo è molto semplice, non devi far altro che respirare con il naso e non con la bocca, trattenendo per almeno 3 secondi l’aria nei polmoni e poi esci tutto fuori, ripeti l’esercizio per almeno 5 volte. Ti sentirai sicuramente più rilassato e con meno Stress. Ripetilo ogni giorno.

Un’altra tecnica molto importante è quello di scambiare due chiacchiere con un amico/a che vi conosce da un’eternità, sì proprio così, se nell’arco della giornata qualcosa è andato storto, non tenetelo dentro di voi perchè a lungo andare può essere pesante e abbattervi, esponete il vostro problema a una persona cara, a un vecchio amico, a un tuo conoscente, il problema comincia già a essere molto più leggero e forse la persona che ti ascolta può darti buoni propositi a riguardo… Se non sei abituato ad avere questi tipi di rapporti, allora ti consiglio di parlare davanti a uno specchio ed esponi le tue problematiche, anche se non riceverai mai una risposta, l’intento è quello di parlare e sfogarsi.

Un’altro metodo è quello di pianificare su un foglio di carta quello che farete nella settimana corrente, non devi scrivere per ogni secondo della tua giornata, ma lo scrivi in modo da abituare il tuo cervello ad avere un ordine mentale. Questo è un metodo visivo per ottenere dei buoni risultati a lungo tempo.

Gli scienziati che studiano il problema, hanno comunicato che: possedere in casa un’animale, può alleviare la pressione quotidiana. Non ce bisogno che prendi un scimpanzè dentro casa, ma basta anche un semplice pesciolino arancione. E’ stato dimostrato che il movimento del pesce in un acquario fa rilassare in modo continuo perchè contribuisce a ridurre la pressione sanguinia.

Quando si arriva frustrati da questo disturbo che tutti conoscono come stress, allora bisogna davvero trovare una soluzione. Non importa chi tu sia, colpisce tutti e senza pensarci. Questi sono solo dei tanti rimedi che uno può applicare nella sua vita, ma che sono essenziali per ottenere dei risultati antistress. Se arrivi allo stato troppo avanzato da STRESS avrai dei problemi e disturbi da esso dipendenti, tutto questo può essere gestito da molteplici strategie. Ogni tecnica è diversa. Il nostro cervello non è abituato a provare il nuovo, anzi molte volte rimane nella stessa posizione pur di non sbagliare. Noi invece dobbiamo fare l’opposto anche se va contro le nostre idee, dobbiamo abituarci al nuovo e provare nuove tecniche.

Per concludere, è importante provare nuove tecniche e modi per affrontare e gestire lo Stress e le Ansie che ti affliggono, ed è importante anche sentire il parere di uno specialista medico per vedere il nostro grado di Stress.

Io penso che molta gente ancora non sa che piccole cose, possono portare a nuovi cambiamenti, ma gran parte della gente penso che già lo faccia senza rendersene conto..
Questo è solo un assaggio di ciò che potrai ottenere se ti iscrivi gratuitamente a questo sito:
http://www.vincere-lo-stress.com