Stamattina, poco dopo mezzogiorno, ricevo un sms da una mia carissima amica che diceva semplicemente “il mio papà non c’è più”.
Sapevo che era malato da tempo..un gran brutto male..eppure quell’uomo non si è mai arreso neanche di fronte all’inevitabile..ha lottato fino alla fine contro ogni umana e medica previsione.
La morte ci trova sempre impreparati, anche quando si annuncia in anticipo (come in questo caso), perché davanti alla morte l’uomo sperimenta tutta la propria impotenza..nulla potendo in quei momenti.
La morte è l’unica che non fa discriminazioni di nessun tipo. Quando arriva non fa distinzioni tra ricchi o poveri, potenti o miseri, giovani o vecchi, buoni o cattivi..arriva e basta.
Quando poi ci tocca da vicino, l’istinto e il dolore, misti all’incomprensione, ci portano a maledirla per averci portato via qualcuno per noi importante..per aver lasciato un vuoto incolmabile dentro e fuori di noi..per aver permesso che una persona venisse sostituita da una foto su una fredda lapide.
Ma non ci sarebbe morte se prima non ci fosse la vita. E la morte serve anche a questo..a ricordarci quanto sia importante la VITA..quanto valga la pena viverla al meglio di noi stessi. Perché quando arriverà quel giorno, ci saranno sicuramente lacrime, ci sarà tanto dolore che sembra di non farcela..ma se si sarà vissuto con dignità e amore, dando il meglio di sé senza arrendersi mai, lasciando un seme del nostro passaggio, accanto a quel dolore si siederà un frammento di arcobaleno..
..un’orma del nostro passaggio impressa indelebile nel cuore di chi abbiamo conosciuto e saputo amare. E quella morte, allora, non sarà più così oscura..perchè il suo buio sarà sconfitto dalla luce lasciata da chi si è soltanto “allontanato” da noi con il corpo.
