Caro papà,
quand’ero piccolo ricordo che ogni 19 marzo ti facevo trovare la mia letterina dove ti dicevo quello che tu rappresentavi per me e quanto ti volessi bene.
Chissà perché..quando poi si cresce si abbandonano tutte le cose belle, come se ci fosse un’età per dire al proprio padre “ti voglio bene”.
Eccomi quindi, dopo tanti anni, a riscriverti la mia letterina per la festa del papà. Son cambiate un po’ di cose da allora..son diventato papà anch’io..anzi..tri-papà, tu non sei più fisicamente vicino a me..ma fa nulla, la leggerai dal cielo questa letterina.
Sai papà, si capisce cosa significhi essere papà quando lo si diventa. Allora capisci quanto sia importante la carezza dei tuoi figli, quanto meriti dar tutto se stessi per loro, quanto per loro conti più sentirsi amati che essere riempiti di regali. I regali passano..l’amore resta. E di te è proprio questo che mi è rimasto..il tuo amore.
Difficile per me misurarmi con te..io ho studiato di più, vero, ma tu avevi una laurea che non si conquista sui libri di scuola..tu avevi cucita sulla pelle la laurea della BONTA’, della PAZIENZA, dell’ALTRUISMO, della COMPRENSIONE, della CARITA’.
Quanto vale la mia laurea in confronto alla tua? Nulla….
Io mi scontro quotidianamente con il tuo essere stato padre..mi ci scontro perché spesso perdo la pazienza, e tu non la perdevi mai, perché mi chiudo in me stesso, e tu eri sempre tutto per gli altri, perché tardo a capire..e tu capivi sempre tutti.
Sei stato e continui ad essere il mio più grande maestro di vita..
Non ti dirò che voglio essere come te..perchè tu sei e rimarrai unico per me..ma farò di tutto per essere unico anch’io, rimanendo me stesso, vivendo nel tuo esempio ma mettendoci del mio.
Grazie papà per ciò che mi hai donato, spero anch’io di poter donare ai miei figli l’unica cosa che non ha prezzo ma che rimarrà per sempre..l’AMORE.
AUGURI PAPA’.
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