Love bombing. Gaslighting. Ghosting. DNP. PTSD. Quante parole ho imparato, quante di cui avrei preferito restare ignorante.
La relazione con un narcisista ti devasta l'anima. Non ha importanza quanto sia durata: settimane, mesi o anni, un narcisista riesce a fare danni alla tua psiche anche nel più breve tempo possibile. Perché è programmato biologicamente per quello: per fare danni agli altri.
All'inizio sembra sempre, SEMPRE, per chiunque, nel 100% dei casi, la migliore storia della propria vita. E' il paradiso. E' la persona che aspettavi. Incarna tutto quello che hai sempre cercato. Lui è la persona più straordinaria che tu abbia mai conosciuto. E' premuroso, galante, romantico, un sostegno, una presenza. Ti ricopre di attenzioni, quelle che hai sempre sognato e nessuno ti ha mai dato, è esattamente quello che vuoi che sia.
Ma non è amore. Si chiama Love Bombing.
Quanto orrore nel rendersi conto, solo a posteriori, che è tutta una recita. Che, come a teatro, sta semplicemente imbastendo il suo personale show incarnando i tuoi bisogni, dopo averli accuratamente studiati. Il narcisista è un performer: studia la sceneggiatura, nei minimi dettagli, leggendo persino tra le righe, e la mette in scena alla perfezione.
Lo scopri sempre quando è troppo tardi, quando ormai eri convinta di aver trovato l'amore della tua vita.
Per il narcisista, all'inizio sei l'incarnazione di Venere. Sei una divinità scesa sulla Terra, da venerare, appunto. Idealizzazione.
Tutto ciò che fai, è oro. Pende dalle tue labbra. Ti guarda con occhi pieni d'amore. Spacca anche gli occhiali sedendocisi sopra, perché è troppo incantato a guardarti. Dalla tua bocca escono petali di rose, oro, diamanti.
E poi.
Succede sempre all'improvviso. Senza nessuna avvisaglia.
All'improvviso, da che sospiravi fiori e polvere di stelle e cagavi perle, diventi una nullità. Una nullità assoluta.
All'improvviso, anche nel giro di pochi giorni, o poche ore, sei una che si lamenta troppo. Ti abbatti continuamente. Lui non può darti sostegno nella quotidianità, quello stesso sostegno che ha offerto fino ad ora, perché ha i suoi progetti di vita da portare avanti.
Non importa se hai sofferto di depressione e gli fai presente che è un momento difficile, per te: è un momento difficile anche per lui, perché non può andare in palestra a definire la sua forma fisica.
Tu lo capisci, razionalmente lo capisci, che c'è qualcosa che non va. Ma da persona razionale, con una razionalità normale, non riesci a collegare i pezzi del puzzle. Ti sembra che sia impazzito, da un giorno all'altro.
Perché sì, con i narcisisti funziona esattamente così. Se lunedì sei Venere incarnata, martedì sei una lamentosa, una che non deve pretendere attenzioni, né supporto, né richiedere la presenza che fino al giorno prima lui aveva promesso stendendo un tappeto rosso. Se lunedì ti ama, ventiquattro ore dopo sei il nemico da distruggere.
E' destabilizzante. E "destabilizzante" è un termine anche troppo soft. L'espressione corretta è "traumatizzante". Sì, l'esperienza con un narcisista è letteralmente un trauma. Un trauma che solo chi lo ha attraversato riesce a comprendere, per tutti gli altri, sei pazza tu, ma dai, si capiva che era disturbato, ma dai, cosa vuoi che sia, è uno stronzo come tanti.
Oh, no. Gli stronzi come tanti non ti mandano in terapia. Forse ci piangi, magari ci piangi TANTO, ma non ti provocano il Disturbo da Stress Post Traumatico. Agli stronzi passi sopra una schiacciasassi immaginaria e vai avanti. I narcisisti ti devastano il cervello al punto da non riuscire a riconnetterti con la realtà.
Nel giro di pochi giorni, spesso addirittura poche ore, la tua relazione subisce un'evoluzione repentina. Dopo l'idillio, il love bombing, in cui sei il centro del suo mondo - che può durare settimane, o mesi, o anche anni - inizia un'altalena di emozioni da nausea, in cui si alternano parole dolci e silenzi, cuoricini e musi lunghi, dichiarazioni importanti con annesse promesse d'impegni a lungo termine, e negazioni anche della presenza minima sindacale. Rinforzo intermittente. Sei un tassello troppo importante della sua vita, ormai. Vuole presentarti a sua madre. Sull'autocertificazione per venire a trovarti, scrive che sei una congiunta, un affetto stabile. Però non ti chiede com'è andata la tua visita medica, quella che ti terrorizzava. Però non ti chiede nulla delle nuove mansioni al lavoro. Ti sciorina nei minimi dettagli i suoi problemi lavorativi, invece, con il collega con cui è venuto alle mani. Ovviamente non è mai colpa sua, la responsabilità è sempre degli altri, lui cerca solo di fare le cose per bene.
E tu lo sai, lo sai benissimo che qualcosa non torna. Lo racconti, ti sfoghi con gli amici. Anche quelli che lo conoscono da più tempo di te. Ma "sarà stressato per il lavoro, non preoccuparti" "è un momento difficile per tutti, ognuno reagisce a modo suo" "vedrai che si sistema tutto".
Non si sistema niente. Mai. Perché con un narcisista le fasi sono tre, tre soltanto, non ce ne sono altre, e l'esito è sempre uno. Al love bombing segue la svalutazione, quel momento in cui non sei più la cosa più importante e bella che ha, ma un peso insostenibile, un intralcio ai suoi sogni di gloria, da demolire con ogni mezzo possibile: col silenzio, con le giustificazioni ("io non posso dare la mia quotidianità a nessuno"), minando la sua autostima. Se ne hai una solida, sei tra le più fortunate, almeno quella non verrà intaccata.
E infine lo scarto.
E' soltanto quello l'esito della relazione con un narcisista, a meno di non essere narcisista o sociopatica a tua volta: solo in quel caso la relazione -distruttiva- può durare, facendosi male a vicenda, sabotandosi a vicenda, in una spirale eterna di masochismo che tutto è tranne che amore sano.
Per tutte le altre vittime, per le persone normalmente empatiche, c'è una sola destinazione, una sola fermata, al viaggio con il narcisista. Lo scarto.
Violento. Improvviso. Ingiustificato.
Traumatizzante.
Esattamente come per la fase della svalutazione, arriva all'improvviso. A volte si salta persino la svalutazione, e si passa direttamente dal love bombing allo scarto.
Provate a immaginarvelo. Provate a immaginarvi la persona che avete accanto, che fino a ieri vi portava al ristorante per festeggiare il compleanno, che vi portava i fiori, che vi guardava adorante, che vi ha appena regalato un bracciale di Cartier, che il giorno dopo, dopo una dormita rigenerante, si sveglia al mattino, fa colazione, esce di casa, e non torna più. Sparisce nel nulla.
Magari - ma non sempre - vi lascia scritto su un biglietto che ha capito, durante il sonno, che non siete la persona che credeva che foste. Che in realtà non è innamorato come pensava. Che, semplicemente, "gli è passata". In una notte.
Riuscite a immaginare la sensazione di spaesamento, di annichilimento, di shock mentale, di trauma?
Ecco, è esattamente questo che succede con un narcisista.
Spesso senza nemmeno averci guadagnato un Cartier.
Semplicemente, dopo il sonno rigenerante, dopo aver condiviso mesi o anni, dopo avervi detto che siete la donna della sua vita, la persona più dolce che abbia mai incontrato, il narcisista si alza, fa colazione, esce di casa, e svanisce.
Senza alcuna spiegazione.
Non lo rintraccerete mai.
Potete provare a chiamarlo, a scrivergli, a chiedere spiegazioni, a urlare, sarà tutto inutile. Per lui non c'è assolutamente nulla da spiegare. La sua mente funziona così, questa è la sua logica interna, e più insisterete - da persone normali, con un'emotività e una razionalità normali, vorreste avere una spiegazione logica alla rottura improvvisa, almeno il rispetto per quanto condiviso - più passerete per pazze. Ma chi? Quella? Ma va, è una pazza, non stavamo neanche insieme, chissà cosa si è messa in testa, ci si stava solo conoscendo.
E la sensazione di shock, già alimentata da quel passaggio improvviso dalla venerazione alle critiche gratuite, e poi dalla venerazione alla sparizione - ghosting - trova il suo culmine.
Con la negazione di qualsiasi rispetto umano, di qualsiasi chiarimento o confronto che dia un senso della rottura, persino trattenendosi in casa le cose che ti aveva fatto portare perché "sei la persona che voglio accanto a me, nessun'altra era mai entrata in casa mia", perdi qualsiasi legame con la realtà.
Per la vittima di un narcisista, ha inizio il periodo peggiore della sua vita. Una tortura mentale, in cui il cervello cerca disperatamente connessioni logiche agli eventi e non le trova. E reagisce con la follia. Rabbia cieca. Attacchi di panico, tremori, urla improvvise. Gesti e pensieri che mai farebbe in un momento normale, in cui le sinapsi funzionano normalmente.
Perchè le sinapsi della vittima di un abuso narcisistico, letteralmente, si inceppano. Invertono il processo. Non ragioni, sragioni.
Sei diventata pazza per davvero.
E diventi pazza perchè, da persona normo-razionale, cerchi la razionalità anche dove non esiste: all'interno dell'anima marcia, e del cervello malato, di una persona affetta da Disturbo Narcisistico di Personalità.
Studi scientifici hanno rilevato che i traumi di natura emotiva cambiano la biochimica del cervello. Hanno effetto sull'ippocampo, sull'amigdala, sull'ipotalamo, sulla corteccia. Nei casi peggiori si parla di necrosi dell'ipotalamo, in ogni caso alcune cellule cerebrali muoiono veramente. Occorrono un sacco di mesi perché l'organismo le rigeneri. E non se ne esce senza una terapia.
Le vittime di narcisisti, dopo la rottura, soffrono di PTSD. Post-Traumatic Stress Disorder. E come potrebbe essere altrimenti? La violenza psicologica è una violenza a tutti gli effetti. Non è diversa da una violenza fisica, gli effetti che lascia nella mente, e nell'anima, sono gli stessi.
La paura del contatto, fisico ed emotivo. L'angoscia. Le crisi di panico. L'inappetenza alternata a fame bulimica. Il senso di solitudine e incomprensione che da lì in poi ti accompagnerà sempre, ad ogni "sì ma sei stata ingenua" - te la sei cercata -, "sì ma avresti dovuto accorgertene" - te la sei cercata - "sì ma lo stronzo capita a tutte, tu ne fai una tragedia", "vedrai che col tempo starai meglio".
No, non col tempo: con una terapia.
Non è il tempo. Il tempo non guarisce le ferite di un abuso emotivo. Il tempo lenisce i sentimenti, non i traumi.
Con la terapia, e con il tempo, sì, starai meglio. Guarirai dall'abuso.
Quello che non guarisce, sono le cicatrici che l'abuso lascia nell'anima. Che, come un marchio del Diavolo, come il tatuaggio di un prigioniero di guerra, segneranno il tuo biglietto da visita in ogni futuro rapporto umano.
Ferite dell'anima
18 aprile 2021 ore 11:55 segnalaf15d664b-7cf2-4181-bf54-02f076d7d887
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18/04/2021 11:55:11
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JonathanLivingston83 22 aprile 2021 ore 23:48
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Hildegarde 23 aprile 2021 ore 09:34
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JonathanLivingston83 23 aprile 2021 ore 12:40
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