" Porgere la propria comprensione verso gli altri è come redimere se stessi "

Sarà l'età che avanza inesorabile, e l'esperienze vissute mi fanno dire che non sono d'accordo... oggi non comprendo più nessuno e non perché non ne sia umanamente capace ... ma per umanità verso me stessa che non lo faccio più.
Per ovviare i meccanismi più semplici, scatta sempre nelle relazioni umane di qualsiasi genere una imposizione astratta di dare e avere, io oggi consolo e comprendo te e domani tu devi comprendere e consolare me, altrimenti sei solo uno dei tanti che viene a batter cassa nel momento del bisogno.
Questo è solo uno dei tanti meccanismi che si instaurano per mano di qualche entità sovrannaturale, ed io non ci sto più.
Ritengo sia più salutare prendere atto che le persone non hanno bisogno di comprensione, non tutte e non in tutti i casi, smettiamola di comportarci come Maria Teresa di Calcutta o Padre Pio che tanto nessuno ci farà un santino quando faremo la nostra dipartita.
È doveroso prendere atto che le persone che non vogliono giudizi e giudicano sono esseri che dovrebbero essere privati del libero arbitrio che tanto non han capito come si usa, bisogna prendere atto che le persone che spariscono e poi tornano nelle nostre vite come se fossimo autobus di qualche trasandata linea urbana che non sono credibili quando si scusano delle loro assenze.
E dobbiamo prendere atto,uno per uno, che l'amore verso gli altri, è una ricetta semplice e non una composizione di alta cucina ideata da Cracco o qualche sclerato stellato, è semplice, lineare, confusionale, passionale e a volte doloroso, ma mai pressante o vincolante.
Deve essere chiaro che gli unici a cui dobbiamo comprensione, amore, presenza, consolazione e tutto il resto siamo solo noi stessi, chi vuole essere tutto questo in aggiunta, come l'ingrediente segreto di nonna papera saprà esserlo nonostante i muri, le urla, le lacrime e nonostante i rifiuti che daremo per paura di dover tornare ad essere una Maria Teresa o un Padre Pio.
Chi vuole esserci c'è ed il resto cari miei, non serve a nulla.
Smettiamola di esser e sentirci soli in mezzo alla gente e cominciamo a capire che la gente siamo noi e possiamo bastarci anche da soli.
Per ovviare i meccanismi più semplici, scatta sempre nelle relazioni umane di qualsiasi genere una imposizione astratta di dare e avere, io oggi consolo e comprendo te e domani tu devi comprendere e consolare me, altrimenti sei solo uno dei tanti che viene a batter cassa nel momento del bisogno.
Questo è solo uno dei tanti meccanismi che si instaurano per mano di qualche entità sovrannaturale, ed io non ci sto più.
Ritengo sia più salutare prendere atto che le persone non hanno bisogno di comprensione, non tutte e non in tutti i casi, smettiamola di comportarci come Maria Teresa di Calcutta o Padre Pio che tanto nessuno ci farà un santino quando faremo la nostra dipartita.
È doveroso prendere atto che le persone che non vogliono giudizi e giudicano sono esseri che dovrebbero essere privati del libero arbitrio che tanto non han capito come si usa, bisogna prendere atto che le persone che spariscono e poi tornano nelle nostre vite come se fossimo autobus di qualche trasandata linea urbana che non sono credibili quando si scusano delle loro assenze.
E dobbiamo prendere atto,uno per uno, che l'amore verso gli altri, è una ricetta semplice e non una composizione di alta cucina ideata da Cracco o qualche sclerato stellato, è semplice, lineare, confusionale, passionale e a volte doloroso, ma mai pressante o vincolante.
Deve essere chiaro che gli unici a cui dobbiamo comprensione, amore, presenza, consolazione e tutto il resto siamo solo noi stessi, chi vuole essere tutto questo in aggiunta, come l'ingrediente segreto di nonna papera saprà esserlo nonostante i muri, le urla, le lacrime e nonostante i rifiuti che daremo per paura di dover tornare ad essere una Maria Teresa o un Padre Pio.
Chi vuole esserci c'è ed il resto cari miei, non serve a nulla.
Smettiamola di esser e sentirci soli in mezzo alla gente e cominciamo a capire che la gente siamo noi e possiamo bastarci anche da soli.