
Penultimo giorno dell’anno: viene naturale fare un rendiconto, un riepilogo di ciò che è stato l’anno e di cosa ci ha portato – che spesso significa ‘imposto’.
Apriamo il nostrodiario personale,c'è un foglio con le sue colonne “Dare” e “Avere”: sono piene di cifre, di sigle, di appunti scritti in fretta e con una grafia quasi illeggibile. Qualcosa si legge qua e là, di fianco a una data, al nome di un mese: ‘da dimenticare’, ‘meglio non pensarci’, ‘si poteva fare a meno’, ‘questa la sconterò per tutta la vita’, e altre frasi simili.
Un anno porta sempre qualcosa e altre cose toglie; a volte porta via con sé una persona, a volte ti consegna una persona. In fondo non è l’anno che fa le cose, ma è la Vita. Se con qualcuno vogliamo prendercela, che sia con Lei. Spesso, però, a parte circostanze volute da non si sa chi, chiamiamolo il Destino, le altre cose siamo noi stessi a fabbricarle, a organizzarle, a costruirle.
Quindi, per molte cose possiamo anche prendercela con noi stessi.
Il 2011 sta terminando e devo dire che un poco ne sono sollevata. Non è stato un grande anno e le mie colonne ‘dare’ e avere’ sono ingarbugliate, scarabocchiate, con cancellature e abrasioni. Sono contenta che si stia chiudendo questo anno; non posso dire che sia stato un annus horribilis però preferisco andare avanti.
Sto già guardando al 2012.
buonanotte da ANTONELLA