
La ginestra tra me e te gioca dolcemente,
nasconde i tuoi occhi per farmi languire,
quando il mio sguardo le si posa appena,
e finalmente la vedo, la sua bocca mi sorride.
Gialla come la ginestra che confessa,
la sua dolce fragranza, tremo al consenso,
di un lungo bacio, il desiderio della carne,
il suo collo, come il più tenero dei ricordi.
Questo fascino pazzesco con un candore che aborro,
nel mio giardino in cui la ginestra svanirà,
si difende fieramente per un sorriso ancora,
strappo il mio sogno dei suoi sospiri languidi.
La ginestra giallo accesa, chiede il mio olfatto,
per sentirne il profumo etereo estremo,
la sensazione che comunica e accarezza,
nessuna luce, non c'è ombra di là del desiderio.