Nikipedia

20 agosto 2012 ore 22:21 segnala
Raccolta delle indispensabili definizioni di Nikipedia, che salvò la rete dall'ignoranza durante il black-out di Wikipedia nell'Ottobre 2011. Le definizioni sono alla rinfusa, specialmente nel significato....

Quittarra: Strumento a corde che si è smesso definitivamente di suonare.

Giogo: Addividà ludiga per bovini.

Futurista: morto durante le ferie.

Cadetto: ..no sul serio non ho sentito!

Cercopiteco: ...e manco so che cosa sia!!

Redenti: sovrano occulto degli odontoiatri.

Primati: scimmie imbattibili.

Ribellula: insetto rivoluzionario.

Profumo: a favore della legalizzazione delle droghe leggere.

Parcella: somiglia incredibilmente all'interno di una prigione!

Porcile: stato sudamericano famoso per l'allevamento suino.

Piroetti: meno di un kilo di fuoco.

Autoconbusto: Ottima per mantenere una postura ottimale durante la guida.

Farfalla: produrre un buco.

Falloppio: Tube con pene al papavero.

Pan Carrà: Com'è bella colazione da Trieste in giù!

Risvolto: continuerò a girare intorno a questo isolato...

Ritiro: oh, alla prima ho sbagliato!

Tamburro: Percussione ottima con marmellata.

Avvolte: eh...mmicca sempre...

Trafficate: Nel bel mezzo di cose bellissime.

Baruffa: locale venuto a noia.

Estinta: Cazzo! Ho sbagliato il programma della lavatrice!

Fasciame: qualsiasi nugulo di piccoli insetti volanti..

Ortodossi: piccolo appezzamento coltivato a tibie, peroni, costole e vertebre.

Quieti: cartello nepalese.

Subalterno: sommozzatore saltuario.

Cirrosi: formazioni nuvolese smangiucchiate.

Pandemonio: non fidatevi del dolce orsetto bianco e nero!!!!

Oracolo: esclamazione casearia ad alte temperature.

Fanale: peto in mi diesis.

Semicerchi: Prova sul cellulare o Facebook!

Baraonda: sepoltura in mare.

Fustella: buco nero.

Cilecca: ...se è carina va bene!

Crepitio: quasi una enorme bestemmia.

Eccitante: molte e molto raffreddate.

Balletto: 100 grammi di testicoli.

Fraterno: monaco portato per il gioco del lotto.

Mutande: catena montuosa sudamericana particolarmente silenziosa.

Tulipani: io li pesci...

Ardimento: Occhio!Ti ha preso fuoco la barba!!!

Tristano: leggendario cavaliere dallo sfintere piuttosto depresso.

Vidimare: scorsi una apparentemente sconfinata massa d'acqua all'orizzonte.

Assicurate: tavole di legno lavorate portate a guarigione.

Assimila: molto, molte, molte (ma proprio tante) tavole di legno lavorate.

Assiduo: semplice coppia di tavole di legno lavorate.

Materassi: genitrice latina delle (ormai) famose tavole di legno lavorate.

Malversato: tovaglia macchiata.

Marmoreo: pietra colpevole.

Toponomastica: roditore sdentato.

Tartufo: rettile con carapace volante non identificato.

Barcamenato: Percosso con scafo in legno.

Alpeggio: Luogo di alta montagna in cui le cose vadano irrimediabilmente nel modo più disastroso possibile.

Parapiglia: "Afferrala in qualunque maniera!"

Pigmento: Sottobocca suino anglo-sassone.

Appaltò: cedette parte del suo cappotto invernale a terzi.

Ornitorinco: Uccello ritardato.

Cohibentazione: isolamento termico ottenuto tramite l'applicazione di sigari cubani originali.

IL PANCALDINI

A seguire l'indispensabile dizionario universale dei film che non avreste mai voluto vedere.

"Lo chiamavano Trinità": Gesù, il più veloce e scaltro pistolero della Galilea e le sue avventure tra scazzottate e (ultime) cene a base di fagioli.

"Io sto con gli ippopotami": I fedelissimi di Giuliano Ferrara spiegano le loro ragioni.

"Le due torri": Bologna, Twin Tower e Tolkien. L'oscura ipotesi del complotto islamico per la distruzione dell'unico tortello.

"Matrix": Enrico Mentana è convinto di essere l'eletto, ma i sicari di Mediaset lo fanno fuori lo stesso.

"2011 odissea nell'ospizio": Gli anziani tentano di sopravvivere alla nuova manovra finanziaria.

"Modzilla" : un enorme browser fa a pezzi New York.

"Lady in the water": una signora dell'alta società rimane incastrata sulla tazza.

"L'Intero colpisce ancora": La tragica caduta del Parzialmente Scremato.

"Molto rumore per nulla": Approfondimento sull'aerofagia.

"Tutti su mia madre": storie di sesso familiare.

"Seven": Un serial killer inventa una fortunatissima liena di zainetti per adolscenti.

"Homeleto": Ci sono uova marcie in Danimarca.

"I 4 dell'oca selvaggia": rarissime riprese di un party con Bossi, Berlusconi, Putin e Gheddafi.

"Gli intocciabili": Inquietante thriller basato sull'invenzione di biscotti idrorepellenti.

"Aglien": una creatura di origine sconosciuta uccide l'equipaggio di una nave spaziale con il fiato.

"Il tempo delle mele": Come vendere computer blindati a prezzi spropositati (retrospettiva su Steve Jobbs).

"Bath man" : l'incredibile supereroe vestito da tazza del cesso!

"Io sono legenda": storia di un decodificatore di mappe.

"Prendi i soldi e scappa": Retrospettiva sul socialismo italiano.

"L'avvocato del diavolo": Biografia di Niccolò Ghedini.

"Il silenzio degli innocenti": storia della repubblica italiana dal 1948 ad oggi.

"Avotar": Giorno di elezioni in un lontano pianeta selvaggio.

"Una poltrona per due": una donna svogliata, pigra ed accidiosa tiene in scacco due uomini.

"Sette spose per sette fratelli": quarantanove parenti.

La via della Saggezza

20 agosto 2012 ore 22:17 segnala
Io sono Niki il mancino.
Sono colui che scalò il monte dei 17.000 scalini, per incontrare Adu-Shadu-Vadu-Chao, il saggio che aveva insegnato ai saggi come essere saggi.
Sapevamo tutti, dai tempi del tempio, che chiunque avesse scalato il monte dei 17.000 scalini avrebbe avuto il diritto di porre tre domande al grande saggio che aveva insegnato ai saggi.
La via per la saggezza era ardua e costellata di fatiche inimmaginabili e dolore.
Chiunque voglia raggiungere la saggezza deve imparare le tre vie sacre: La via del dolore, la via della povertà e la via della rinuncia.
Quasi tutti i saggi alla reincarnazione successiva scelgono di abitare il corpo di un mitile.
Questo però è previsto dalla legge della ciclicità di Rondell-Asha-Boffo: "Non te la prendere se prima lo prendi, poi ahi ahi ahi, la prossima volta vedrai che lo dai!"
Rondell-Asha-Boffo-Tufur era un saggio che viveva in un mulino lungo un fiume. Diceva di aver trovato l'equilibrio perfetto dello spirito nel continuo suono dell'acqua in movimento.
Era cieco, strorpio e ciliaco, ma mingeva con perfezione assoluta:
l'incanto delle armonie idriche.
Dicono anche che Rondell-Asha-Boffo-Tufur-Zanghief andasse nominato il meno possibile, o il suo nome sarebbe divenuto infinito, come il ciclo del fiume.
Per questo non parlerò più, in questa sede, di Rondell-Asha-Boffo-Tufur-Zanghief-Dardanell.
Io, comunque, nel giorno del solstizio d'estate del mio primo anno della seconda età, ebbi licenza dai miei maestri a lasciare gli studi, che ormai erano compiuti, e non dovevo più dare tempo al tempio.
Decisi così di condensare in tre domande tutta la mia illimitata sete di consocenza e incamminarmi verso il monte dei 17.000 scalini.
Era noto a tutti, in quelle contrade, che gli scalini erano stati intagliati nel monte dai 17.000 schiavi Tagosh, durante l'impero dello spietato tiranno Giakman-doo.
Ogni schiavo aveva intagliato alla perfezione il suo singolo scalino.
Alla fine del lavoro, gli schiavi si dissero :"Beh... poteva andare anche peggio.!".
Questo è raccontato nelle leggendarie cronache di Somerlie, nei 144 rotoli divisi in dozzine di dozzine, ma andate perdute ormai da secoli immemori, e ormai conosciute solo oralmente dagli anziani di remote comunità consumatrici di oppio.
Quando ebbi salito tutti i 15.000 gradini del monte dai 17.000 gradini mi trovai di fronte ad un lungo nastro di candidi peli.
Erano la punta della barba di Adu-shadu-Vadu-Chao.
Otto kilomenti più a monte incontrai il saggio maestro, il quale sedeva su un trono di petra d'Istria proveniente dalle cave di Carrara.
Il trono stesso sembrava un pò spaesato, contrapponendosi alla calma sicurezza dello sguardo del vecchio.
Era così vecchio che di colpo io ringiovanii di alcuni minuti, ma non me ne accorsi affato. Me ne accorgerò quando morirò e smetterò di respirare leggermente in ritardo. Cose che vengono notate solo dai saggi e dai maestri.
E da rarissimi cronomestristi necrofori.
Il maestro, quel giorno, mi guardò come se attendesse la prima domanda.
Io lo osservavo come se stessi per porre la prima domanda.
Il trono niente.
"Maestro" dissi "Come mai viene chiamato il monte dei 17.000 gradini se sono 15.000?"
Il maestro trasse un lungo respiro e rispose con la sua voce che veniva dagli abissi del tempo.
"Così tutti si sputtanano la prima domanda! Già è difficile risponderne due a testa...."
Io alzai un sopracciglio, ma di fronte al maestro mi pareva eccessivo chiamarli in causa entrambi.
"Prima che tu ponga le DUE domande, devo verificare il tuo grado di saggezza" annunciò il maestro " conosci, o giovane adepto, la via del dolore?"
"Si" dissi io.
"Provamelo" disse il maestro.
"Una notte, mentre andavo a pisciare, ho sbattuto con il mignolo del piede nudo contro lo spigolo del mio termosifone in ghisa."
Il volto del maestro si contrasse leggermente.
"'Ca troia..." aggiunse dall'alto della sua infinita conoscenza "ne sei già padrone assoluto. E della via della povertà, cosa mi puoi dire?"
"Sono Italiano e non sono figlio di nessuno che conti, nè sono una bella figa, come può ben verificare." risposi io.
"'Ca Troia..."disse il Maestro "bastava anche meno. Ti conto anche la via della rinuncia come fatta..." Disse il maestro, ma venne colto all'imporvviso da un eccesso di tosse canina.
Il suo sorpo gracile e corroso dalle età sobbalzava convulsamente mentre il vestimento umano che racchiudeva quel pozzo infinito di sapienza tentava di respirare.
"Maestro, vi sentite bene?" chiesi, facendomi dappresso. Chiedendomi inoltre come si scrivesse "dappresso".
Egli si ricompose di colpo.
"Grazie della tua seconda domanda. Si, non c'è male, a parte lo scheletrato che comincia a ballarmi in bocca..."
Cominciavo a perdere la proverbiale pazienza dei saggi. Avevo fatto pratica la tempio per lunghi mesi, nella stanza della Pazienza infinita.
I meastri mi chiudevano in quel luogo con un mazzuolo da 5 kili ed una televisione sintonizzata su rete 4.
Per superare la prova della pazienza occorreva resistere tre giorni senza distruggere il televisore.
Alcuni avevano finito per uccidersi cercando di ingoiare il mazzuolo.
Io avevo superato la prova martellandomi selvaggiamente le gonadi, fin quando il dolore non aveva superato l'indignazione per quanto vedevo ed udivo.
Ma questa è un'altra storia. Molti non superarono la prova e divennero massaie e casalinghe.
"Maestro" dissi io dopo aver concluso il flashback"la più importante domanda che volevo porle è la seguente: perchè gli stolti, i sedicenti ed i disonesti sono sempre aiutati dai meccanismi universali nella loro corsa alle leve di comando
delle collettività umane, mentre gli onesti, i retti ed i modesti vengono sempre ostacolati sia dagli uomini che dalle invisibili potenze del destino?"
Fregato, pensai.
Il saggio trasse un lungo respiro e rispose. Come solo un vero saggio può fare:
"Il destino è una ruota di mulino che sta nella valle dove scorre il fiume veloce. La rana deve saltare mentre l'airone vola alto e le nuvole non hanno ali, ma ogni stella sta nel cielo, costretta a guardare la terra, e la terra è costretta a guardare il cielo. La montanga non chiede al fringuello perchè le canne si pegano al vento, e l'ape non ha la corteccia ma il tronco non fa miele."
Poi scese un lungo silenzio.
"'sti cazzi" Dissi io, mentre la luce della conoscenza mi illuminava il volto.
"Te lo sei inventato adesso....?" chiesi.
"le domande sarebbero finite, giovane adepto." disse il Maestro.
Io estrassi un pugnale e lo uccisi.
Poi discesi i 14999 scalini.Gli ultimi due li feci insieme, non mi sentivo più i malleoli.
Tornai a casa.
Andai su YouPorn. Capii molte cose allora.
Io sono Niki il Mancino.
Colui che è fortunato, perchè per il mouse basta la destra.
Colui che uccise il saggio Adu-Shadu-Vado-Chao.
Perchè la saggezza in questo mondo arriva sempre quando ormai non serve più.
E ogni situazione è nuova, quindi meglio far tesoro di porno video, così si evitano quei fastidiosi caricamenti in streaming.
Per il resto, si è sempre babbei come la prima volta.
Ma quelli che parlano per enigmi, spesso, dicono solo cazzate travestite da verità.
La verità la capisce anche un idiota.
Ma nessuno la vuole mai sentire.
Se è troppo complicata per essere capita, non è una verità.
E adesso basta memorie che sono arrivati un sacco di video nuovi.
Seppelisco questo scritto sotto questo sasso dietro quell'albero li vicino a quel posto dove una volta il mio cane ha trovato una talpa.
Così tutti sapranno dove trovarlo.
L'unica verità che posso lasciare alle generazioni future è questa: "Attenti, o uomini, ad andare nei siti porno in streaming la domenica mattina. Si pendono i virus."
Non chiedetemi perchè.
Ed è inutile mettere il preservativo al mouse.

Dialogo satellitare

12 luglio 2012 ore 23:19 segnala
Nel crogiuolo dell’estate, mentre sudo le serate,

nel gocciare del momento che non tornerà mai più

sogno geli dell’ inverno, tormentandomi in eterno

osservando il tristo schermo senza guizzo di virtù.

Alla Luna chiedo udienza; bianca, pallida lassù.

Non sorride a me, non più…..



Quante notti alla ringhiera masticando la preghiera

sotto i raggi del pallore inondanti di lassù…

Quanti sogni al cielo tesi: ore, giorni, anni e mesi;

quanto arcane quelle notti, tutto questo non è più.

Apro al cuore il mio lamento. Tutto è stato, nulla fu:

Lune e cuori a tu per tu.



“Dimmi astro di marea, dimmi pallida mia Dea

mentre vedi dal tuo cielo questa ignobile realtà:

dimmi tu quale pensiero può formarsi nel mistero

di quel cosmo freddo e nero perso nell’eternità…”

Ma la luna tace e splende, non risponde, non dirà.

Splende e tace, nulla sa.



“Ora è cirro che t’inghiotte, oscurandoci la notte

ora è nembo che ti sfuma, digradandosi nel blu.

la tua luce che m’ inonda, come lago senza sponda,

flutto, schiuma, luce ed onda che ricade di lassù.

Troppo mare in questo cielo, dal deserto di quaggiù.

Non lo amo, no, non più.”



“Questo vento che mi abbraccia, quest’ argento sulla faccia

mi riporta tutto il tempo, ch’è venuto e più sarà.

Mi ricorda di potenze, desideri ed astinenze

di ritratti e dissolvenze che forgiavan la realtà.”

Ma la luna non ha suono, splende ferma e tacerà.

Se mi ascolti, non si sa…



“Troppi giorni da giullare, troppe seti da calmare

troppi giorni di terrore, in estrema povertà.

Troppe lacrime e sudori, poche coppe o batticuori.

Molti teschi, pochi fiori che la vita appassirà.

Luce un pallido riflesso, ciò che resta: oscurità.

Per chi luce sua non ha….



“Nella tetra coltre oscura, nell’abisso di paura

non v’è spada ne armatura, come ebbe il grande Artù.

Non vi sono cavalieri, non più draghi ne misteri

non ho sogni ma pensieri, non v’è premio alla virtù!

Quanto triste trascinarsi, nella mota di quaggiù.

Luna bianca, luna blu….”



Nel candore raggelante, quello scoglio di diamante

perso nel suo mare eterno, elegante come gru,

sente la mia voce sciocca, come sputi dalla bocca

sulle soglie d’un inferno che balbetta schiavitù.

“Ogni incanto si è dissolto, ma un fantasma dissepolto

di fortuna, per me ancora, di fortuna non c’è più???

dimmi Luna, dimmi tu!….”



Mi distendo sul sudario del giaciglio centenario

mentre l’astro dall’esterno le mie membra inonderà.

Tra le bare di lenzuoli io precipito dai voli,

nell’’oblio del nuovo sonno sola e certa libertà.

Nella luce mi addormento, altro mi divorerà:

il domani e la realtà.



“Buonanotte Dea lucente, oggi illumini un demente,

solitario tra la gente che inghiottito svanirà.

Buonanotte sogno strano, che interdetto ad ogni umano

in quell’etere d’argento sempre puro splenderà.

La bellissima Morfeo le sue braccia tende già…

Se mi cerchi, resto qua……”