Orme

16 aprile 2009 ore 21:11 segnala
Orme Una notte un uomo fece un sogno. 

Sognò di passeggiare lungo la spiaggia con il Signore. 

In cielo balenavano scene della sua vita.

 Per ciascuna scena notò due serie di orme sulla sabbia:

 una apparteneva a lui e l'altra al Signore.

 Quando gli fu balenata davanti agli occhi l'ultima scena, 

si voltò a guardare le orme 

e notò che molte volte lungo il cammino vi era una sola serie di impronte. 

Notò anche che questo avveniva durante i periodi più sfavorevoli

e più tristi della sua vita. 

Ne rimase disorientato e interrogò il Signore.

 "Signore, tu hai detto che se io avessi deciso di seguirti, 

tu avresti camminato tutta la strada accanto a me,

 ma io ho notato che durante i periodi più difficili della mia vita

 vi era una sola serie di orme.

 Non capisco perché, 

quando avevo più bisogno di te, 

mi hai abbandonato."

Il Signore rispose: 

"Mio amato figlio, io ti voglio bene e non ti abbandonerei mai.

 Durante i tuoi periodi di dolore e sofferenza,

 quando vedi solo una serie di orme, 

quelli sono i periodi in cui io ti ho portato in braccio."

Dai il meglio di te...

29 marzo 2009 ore 15:39 segnala

Dai il meglio di te...

Se fai il bene, ti attribuiranno 
secondi fini egoistici
non importa, fa' il bene.
Se realizzi i tuoi obiettivi,
troverai falsi amici e veri nemici
non importa realizzali.
Il bene che fai verrà domani
dimenticato.
Non importa fa' il bene
L'onestà e la sincerità ti 
rendono vulnerabile
non importa, sii franco
e onesto. 
Dà al mondo il meglio di te, e ti
prenderanno a calci.
Non importa, dà il meglio di te 

sentirsi solo

29 marzo 2009 ore 13:38 segnala

Ho tutto quello che volevo e che una persona normale desidera dalla vita, eppure mi sento solo, vuoto e soprattutto non capito. E' normale tutto ciò. Possibile che non siamo mai contenti di niente???????????????  

storia di una formica

22 marzo 2009 ore 12:13 segnala
storia di una formica.

Tutti i giorni, molto presto, arrivava in ufficio la Formica produttiva e felice.

Li trascorreva i suoi giorni, lavorando e canticchiando una vecchia canzone d’amore

Era produttiva e felice ma, ahimè, non era supervisionata.

Il calabrone, gestore generale, considerò la cosa impossibile e creò il posto di supervisore, per il quale assunsero uno Scarafaggio con molta esperienza.

La prima preoccupazione dello Scarafaggio fu standardizzare l’ora di entrata e di uscita e preparò pure dei bellissimi report.

Ben presto fu necessaria una segretaria per aiutare a preparare i report, quindi assunsero una ragnetta che organizzò gli archivi e si occupò del telefono.

E intanto la formica produttiva e felice lavorava e lavorava.

Il Calabrone, gestore generale, era incantato dai report dello Scarafaggio supervisore, e così finì col chiedere anche quadri comparativi e grafici, indicatori di gestione ed analisi delle tendenze.

Fu quindi necessario assumere una Mosca aiutante del supervisore e fu necessario un nuovo computer con stampante a colori.

Ben presto la Formica produttiva e felice smise di canticchiare le sue melodie e cominciò a lamentarsi di tutto il movimento di carte che c’era da fare.

Il Calabrone, gestore generale, pertanto, concluse che era il momento di adottare delle misure: crearono la posizione di gestore dell’area dove lavorava la formica produttiva e felice.

L’incarico fu dato ad una Cicale, che mise la moquette nel suo ufficio e fece comprare una poltrona speciale. Il nuovo gestore di area – è chiaro – ebbe bisogno di un nuovo computer e quando si ha più di un computer è necessaria una Intranet. Il nuovo gestore ben presto ebbe bisogno di un’assistente (Remora, già suo aiutante nell’impresa precedente), che l’aiutasse a preparare il piano strategico e il budget per l’area dove lavorava la Formica produttiva e felice.

La Formica non canticchiava più ed ogni giorno si faceva più irascibile.

“Dovremo commissionare uno studio sull’ambiente lavorativo, un giorno di questi” disse la Cicala.

Ma un giorno il gestore generale, al rivedere le cifre, si rese conto che l’unità, nella quale lavorava la Formica produttiva e felice, non rendeva più tanto.

E così contattò il Gufo, prestigioso consulente, perchè facesse una diagnosi della situazione.

Il Gufo rimase tre mesi negli uffici ed emise un cervellotico report di vari volumi e di vari milioni di euro, che concludeva: “C’è troppa gente in questo ufficio”.

E così il gestore generale seguì il consiglio del consulente e licenziò la formica incazzata, che prima era felice.

MORALE

Cerca di trarre da solo le conclusioni

N.B. Non mi faccio autore di questo messaggio. E' un messaggio che mi ha molto colpito quando l'ho letto per la prima volta fuori da un ufficio