La leggenda della mimosa

08 marzo 2016 ore 21:56 segnala
"Una donna che salva altre donne"

C’era una volta, nel tempo in cui uomini di mare affrontavano l’ignoto per spirito di avventura e di conoscenza, un popolo forte e coraggioso la cui caratteristica peculiare era il colore dei capelli .
Esso, a differenza di quello degli abitanti delle altre isole vicine, era del colore del sole.

Specialmente le donne, forti e bellissime, erano orgogliose di quelle nuvole d’oro che pettinavano per lungo tempo al giorno, inventando elaborate acconciature con trecce e nastri.
Ma i tempi erano difficili e, spesso, proprio mentre gli uomini del villaggio erano in mare per la pesca e per i loro commerci, l’isola di Rainhor veniva invasa e depredata dalle tribù nemiche.
E molto ambite erano le giovani donne dell’isola.

In uno di quei tristi giorni anche la dolce e bellissima Mihm, figlia del capo villaggio, cadde nella trappola tesale da un re nemico e venne rapita, insieme ad altre compagne, per far parte delle sue schiave.

Il fitto dedalo di scogli dell'arcipelago e l'ostilità dei luoghi, fornivano a quei malvagi un nascondiglio perfetto di cui, difficilmente, i loro soccorritori delle ragazze avrebbero potuto aver ragione .
La grotta dove erano state rinchiuse in attesa del loro triste destino, era accessibile solo dal mare, allorchè l’alta marea sommergeva la cavità d’ingresso, ben celata dagli arbusti che crescevano fin sopra gli scogli.
Aveva un unico condotto d’aria, che aprendosi sulla volta della grotta, sbucava sulla sommità di una collinetta brulla a picco sugli scogli.
Tutto intorno il mare con il continuo soffiare del vento e il rincorrersi di gabbiani gracchianti.

La giovane Mimh, forte nella sua agilità, era ben decisa a non arrendersi al suo triste destino e, incurante del pericolo, decise che avrebbe dovuto fare qualcosa per salvare se stessa e le sue compagne.
Fu così che chiese alle compagne di essere issata sulle loro spalle per potersi infilare nello stretto cunicolo e cercare aiuto dall’alto della collina; era infatti certa che i loro parenti, e soprattutto il suo promesso sposo, stessero cercando il nascondiglio per liberarle.

Con grande sforzo la ragazza riuscì a raggiungere l’apertura collegata all’esterno e con abilità e determinazione si infilò fra le rocce , incurante dei graffi che la roccia le procurava nel tentativo di raggiungere l’esterno.

L’ultimo tratto era anche il più stretto.

Il tempo sembrava non passare mai e Mimh sentiva già venir meno la sua resistenza quando , con un ultimo sovrumano sforzo, riuscì a sporgere la testa dalla cavità.

Da lontano vide le veloci barche della sua gente ma la sua testa affiorante dalla collinetta non poteva essere notata da così lontano!
Allora, consapevole della sua fine ormai prossima, si sciolse le trecce e i suoi lunghi capelli biondi cominciarono a muoversi nel vento come una bandiera.

Era il segno, l’ indicazione che gli uomini stavano ardentemente cercando.

La fine della storia – racconta la leggenda – non fu lieta.

Le compagne di Mimh furono liberate, ma la coraggiosa ragazza morì soffocata dal suo stesso ardimento e quello stretto cunicolo divenne la sua stessa tomba .
Quando il suo promesso sposo si recò sulla collina per onorare il corpo della sua sfortunata sposa con una degna sepoltura, trovò al posto di Mihm una pianta dalle radici profonde e fortissime, e una grande chioma di fiori d’oro che si muovono al vento…..

Era la mimosa.
dal web


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"Una donna che salva altre donne" C’era una volta, nel tempo in cui uomini di mare affrontavano l’ignoto per spirito di avventura e di conoscenza, un popolo forte e coraggioso la cui caratteristica peculiare era il colore dei capelli . Esso, a differenza di quello degli abitanti delle altre isole...
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08/03/2016 21:56:17
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Commenti

  1. tecerco 14 marzo 2016 ore 10:04
    Che bella storia! Fatta di coraggio e di emozioni crescenti fino al triste epilogo. Vabbe' che voleva parlare dell'origine della mimosa, ma lo scrittore quel giorno si è alzato con la luna storta. Cosa gli costava farla finire bene la storia, magari con i fiori d'arancio?? Ciao carissima, buona giornata! :rosa :rosa
  2. klardiluna 14 marzo 2016 ore 15:11
    @tecerco
    hai ragione, almeno nelle leggende , ci dovrebbe essere sempre il lieto fine, dato che i dolori ci sono sempre nella realtà.
    Grazie :cuore del tuo passaggio, è sempre un piacere leggerti, e per me, è di aiuto visto periodi difficili che ho avuto, e da cui mi sto riprendendo
    ciao tec... :-) :fiore
  3. tecerco 14 marzo 2016 ore 15:18
    Bella cosa che tu ti stia riprendendo. Un abbraccio di incoraggiamento dal tuo amico Tec... :cuore :rosa
  4. klardiluna 14 marzo 2016 ore 15:25
    @tecerco
    grazie ancora :-) :fiore
  5. Edelvais63 16 marzo 2016 ore 16:36
    Belloooo :rosa
  6. klardiluna 16 marzo 2016 ore 16:41
    @Edelvais63
    grazieeeeee :rosa :-)
  7. Edelvais63 16 marzo 2016 ore 16:44
    ;-) :ok

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