Che io possa esser dannato
Se non ti amo
E se così non fosse
Non capirei più niente
Tutto il mio folle amore
Lo soffia il cielo
Lo soffia il cielo

Otello: Iiiiih, e che sò quelle?
Jago: Quelle... sono...sono... le nuvole.
Otello: E che sò ste nuvole?
Jago: Mah... :-)
Otello: Quanto sò belle! Quanto sò belle!... quanto sò belle! Ah Ahh
Jago: Ah, straziante meravigliosa bellezza del creato! Aaahh

Visto da qui tutto tutto sembra lontano
convulso e insensato agitato per niente
come fosse distratto e indifferente
a cio che e' importante
Visto da qui e' solo il vuoto che urla
il pensiero scucito dalla realta'
passanti qualunque in una strada qualunque
la mia citta'

Sara' anche che il gioco si cambia da dentro
ma alla fine e' giocare che ti cambia dentro
sara' anche che spesso lontano dal centro
ognuno si scopre un nuovo talento.
Magari fuggire non e' la soluzione
magari fuggire e' una resurrezione
e' come sfidare il niente
stare qui

Io non so se ritornare
quale vuoto sia peggiore
se avro' forza per trattare
se il mio compito e' di stare
fuori o dentro

Visto da qui e' solamente una parte
davvero convinta di essere tutto
dove non c'e' piu' urgenza c'e' solo la fretta
e l'affanno e' un respiro che non si rispetta.
A volte un'isola e' la cura del tempo
a volte un'isola e' solo isolamento
e' come cadere al buio
scegliere.

Io non so se ritornare
quale vuoto sia peggiore
se avro' forza per trattare
se c'e' piu' coraggio a stare
fuori o dentro . (Niccolò Fabi)

Nel buio di solitudini arcane
che bucano lo stomaco
un Morfeo agitato preannuncia il giorno.
Ora sto sotto un cielo ombroso
avaro di pioggia e di sole,
ingoiando silenzi
sospesa fra due alberi.
Anche questa volta
passeranno cumuli e cirri.
Già la bellezza di pareli invoca Helios.

K.

Mi assedia
con futuristiche visioni,
frantumatesi in un cielo di sorde fissità.
Sciolgo preghiere nel buio
perchè ti risparmino
le strade tinte di nero e vermiglio.
Mitridatizzata, in marcia continua…

K.

Dov'è andata?
Lo sa, no? Via, lontano: tutti spariti. Non sente il silenzio che c'è? Una perfetta operazione chirurgica. Ogni cosa è stata asportata: più niente che dolga, più niente che sanguini o palpiti.
C'è veramente un grande silenzio.
Nel suo genere è un capolavoro, professore.
E qual è la punizione?
Qual è? Non saprei... La solita, immagino.
Cosa sarebbe "la solita"?
Chiaro: la solitudine.

(Il posto delle fragole)

Il mio cuore esulta al cospetto
dell'arcobaleno nascente:
come nel venire al mondo;
come nel sapersi uomo;
Così, nello scoprirsi vecchio,
o mi sia data la morte!
Il Bambino e' padre dell'Uomo
e siano i miei giorni
l'uno all'altro stretti
dal sentimento della natura.
(W. Wordsworth)




"Love will tear us apart" IAN CURTIS

Se lei fosse qui, però, scommetto che torneremmo a fare stranezze in capo a 5 minuti.
Eh eh, non è ridicolo?
No, in realtà non lo è… Perché essere pazzo di una donna come lei è la cosa più sensata di tutte. Passare la vita come un vecchio tremolante, questo sì che è ridicolo! Diventare un rudere.

"Penso a ciò che ha detto Lenin sull'Appassionata di Beethoven: "Non devo ascoltarla o non terminerò la rivoluzione". Ma come fa chi ha ascoltato questa musica, ma veramente ascoltato, a rimanere cattivo?" (Georg Dreyman)


Un giorno di settembre, il mese azzurro,
tranquillo sotto un giovane susino
io tenni l'amor mio pallido e quieto
tra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d'estate
c'era una nube ch'io mirai a lungo:
bianchissima nell'alto si perdeva
e quando riguardai era sparita... (B. Brecht)


Citazioni da "Le vite degli altri".

Nel chiostro delle somiglianze,
mani si annodavano,
e nel sole impietoso che spoglia di tutti i silenzi
ti ho amato,
fra foglie d’aranci e brillanti maioliche.
La tua presenza, ancor prima dei tuoi occhi.

E divenni albero…
Ti ho sentito scorrere linfa dalle radici
al mio seno,
avvolgendo di fronde arcate e colonne,
tutto ho raccolto nella follia dei rami.
E divenni terra, scavata dalle tue mani
tra umori che sanno di vita e di morte insieme.
E profumi di quiete.
L’acqua per la mia gola riarsa divenisti,
la vita che mi asseta.

Angeli terreni seguitano a vagare
cercando l’altro che potrà sollevarli da questa finitezza.
Occorrerà chiudere gli occhi per trovarsi… solo così riconosceranno il palpito delle loro anime omofone…

K.