IMMAGINANDO...IL NOSTRO DOMANI

14 dicembre 2014 ore 07:33 segnala
Il domani è tempo indeciso,è un orologio che non ha ore,possiamo programmarlo ma non sappiamo che programmi ha lui per noi e allora possiamo immaginarlo. Immaginiamo che un sogno pensato diventi realtà,realizziamo...sì realizziamo un desiderio, quello più possibile, quello che non ci farà felici, ma che ci può dare serenità. Immaginiamo ancora, immaginiamo un mondo senza fame, ma realizziamo un'opera completa per contribuire a questo; immaginiamo un mondo senza guerra e realizziamo proteste contro di lei. Il mondo cambia perchè noi ci muoviamo su di lui, cambia prima seguendo il nostro ritmo, poi seguendo quello suo personale e allora cambia noi e come una ruota gira, si muove e si modifica. Ma possiamo scegliere se plasmarlo con il bene o con il male. Il cambiamento è possibile, si può immaginare, si può realizzare e può portare a una vita nuova, diversa, intensa e ricca. Il cambiamento parte dai sogni e ne immagina altri, si avvia dai desideri e ne origina altri. Il cambiamento è possibile solo se lo vogliamo noi, di qualunque tipo esso sia.
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Il domani è tempo indeciso,è un orologio che non ha ore,possiamo programmarlo ma non sappiamo che programmi ha lui per noi e allora possiamo immaginarlo. Immaginiamo che un sogno pensato diventi realtà,realizziamo...sì realizziamo un desiderio, quello più possibile, quello che non ci farà felici,...
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14/12/2014 07:33:44
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VIOLENZA SPICCIOLA CHE FA MALE

14 dicembre 2012 ore 17:44 segnala
È un periodo costellato di episodi di violenza spicciola che imbratta le strade e le coscienze, lasciando dietro se tracce evidenti di indifferenza e un po' di paura, come a dire che queste cose accadono solo ai "fuori di testa". Accadimenti che vedono primi protagonisti i più giovani, quelli che davvero sognano di fare le cose per bene, ma spesso si imbucano alla via più breve, che arreca danno e sofferenza. Nelle vie dello struscio le dita non sono più intrecciate ad altre più minute, non corrono più al viso della propria bella, sono diventate mani strette a pugno, afferrano i bastoni, i caschi, le bottiglie, colpiscono presentando il conto a qualcuno, non soltanto al malcapitato di turno. I giovani e la violenza non è uno spettacolo teatrale: quando alla fronte imperlata di sudore della paura s'aggiunge il sapore acre del sangue, non c'è più tempo per disquisire su ulteriori rimandi, diviene l'unico spazio che rimane per trovare la risposta che manca e perpetua il massacro. Parlando con un ragazzino, uno di quelli che cammina buttando i piedi di lato , che sembra costantemente in procinto di cadere, ho avuto l'impressione di avere di fronte un piccolo terrorista della parola che fa rumore,una tempesta di parole scagliate senza prendere la mira, nel mucchio, per fare breccia in quel muro invisibile eretto intorno, da chissà chi e da chissà cosa. Un muro altissimo che sebbene non c'è, appare insormontabile. Un ragazzino come ce ne sono tanti, con le tasche vuote di tempo per giocare, per studiare, per parlare con il mondo, sprovvisto della curiosità di conoscere i colori, i sapori, le differenze che insegnano a vivere insieme, e non contro per forza. "Io non faccio niente di male, una canna non è niente, un bicchiere in più neppure, e qualche calcio nel sedere non ha mai ucciso nessuno". Dentro queste parole la contraddizione più inconsapevole, che però non ammette ignoranza, non concede riparo quando accade l’incidente improvviso, l’impatto terribile con l’ostacolo inaspettato, allora si rimane lì con l’odore del ferro bruciato alle narici, agli occhi, al cuore che fa fatica a vivere ancora. Un giovanissimo sbilanciato sulla puntata da collocare, tra i colpi di fortuna e le imprecazioni per l'attesa che non sopporta il tempo di cui si nutre, una competizione perennemente distorta, che dovrebbe aiutare a crescere ma diventa pura violenza svestita di ogni utilità, e ubriaca di sofferenza da elargire a breve termine. Giovani affidati alla disattenzione del messaggio mediatico che premia quello che sgomita al mento, mentre la giustizia rimane a guardare i dis-valori che divengono traguardi da raggiungere a tutti i costi, l’arroganza filtra dalle relazioni, dalle convivenze, è un modo di agire la vita disconoscendo la forma più alta dell’educazione, quel rispetto che dovrebbe unire se stessi agli altri. La violenza non è mai da prendere sottogamba, come dice qualcuno: i cretini vanno stanati con ferocia, ripresi nel loro linguaggio, comportamento, stile di vita violento. Occorre ritornare all'educazione delle buone maniere, ogni giorno che ci aspetta, che ci invita a costruire buona vita, infatti solamente attraverso l'educazione si realizza la persona e con essa la collettività.
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È un periodo costellato di episodi di violenza spicciola che imbratta le strade e le coscienze, lasciando dietro se tracce evidenti di indifferenza e un po' di paura, come a dire che queste cose accadono solo ai "fuori di testa". Accadimenti che vedono primi protagonisti i più giovani, quelli che...
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IL BENE MIRAGGIO DEL CUORE

10 novembre 2012 ore 18:10 segnala
Poco importa che il mondo si stia impoverendo, ciò che conta è salvarsi la pelle e rimandare a qualcun altro la responsabilità di salvare la povera umanità. La gente borbotta frasi che fanno paura, che parlano di crisi economica e tentennamenti politici ma io ingenuamente sento il bisogno di soffermarmi su nuove parole, meno grige e pessimistiche. La notte del terremoto tutti si sono spaventati perchè qualcosa in un attimi poteva saltare, la casa, la sicurezza, la vita stessa tremava cercando riparo tra braccia vicine. L'attimo di terrore ha congelato il superfluo, la spietata avidità, ogni parola di lamento verso ciò che ci sembra stretto. In un attimo smarrimento e solidarietà hanno ballato sullo stesso filo e in ognuno si è riacceso l'amore per la vita. Ho pensato che è triste che debba essere la natura con le sue catastrofi ad insegnarci questo, a farci capire che il bene che abbiamo in dono non è chiuso in un cassetto. Il bene è ognuno di noi quando cammina, stringe una mano e sa gioire anche in segreto, il bene è la vita che malediciamo perchè non è come sogniamo. Il bene è qualcosa da raccontare e poi lasciare perché si propaga più forte della crisi, più forte di tutta la malfidenza che
c’è di questi tempi. Impressioni di bene seminano altro bene. Per avere ancora fiducia si deve coltivare il buono che mostra il suo volto colorato a chi lo vuole vedere.
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Poco importa che il mondo si stia impoverendo, ciò che conta è salvarsi la pelle e rimandare a qualcun altro la responsabilità di salvare la povera umanità. La gente borbotta frasi che fanno paura, che parlano di crisi economica e tentennamenti politici ma io ingenuamente sento il bisogno di...
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LE PAROLE CHE NON TI HO MAI DETTO

26 aprile 2012 ore 17:04 segnala



Non lasciare che io ti imbrogli, non lasciarti ingannare dalla mia faccia, perché io porto mille maschere che ho paura di dover togliere, ma nessuna di queste sono io. E' solo un espediente che mi forma una seconda natura, ma non lasciarti ingannare da questa, per amor di dio, non lasciare che io ti inganni. L'impressione che do é di una persona socievole, tutto sembra radioso e sereno in me, dentro e fuori, come se il mio nome fosse fiducia, come fossi un acqua limpida che nulla nasconde e di nessuno ha bisogno. Ma ti prego credimi. Non credere alla mia maschera perché dietro niente le assomiglia. Dietro sono veramente come sono: confuso,insicuro e solo. E se lo nascondo é perché ho paura che qualcuno se ne accorga. Ho paura dei miei perché, ho paura delle mie debolezze, ho paura di compromettermi agli occhi degli altri. Ed é per questo che invento delle maschere dietro le quali nascondermi; una forte, intelligente facciata che mi mette al sicuro dallo sguardo di chi potrebbe riconoscermi. Eppure quello sguardo sarebbe la mia salvezza e io lo so, sarebbe la sicurezza che io valgo veramente qualche cosa. Ma questo io non te lo dico, non oso farlo, io ho paura, nel profondo di me stesso, di non valere niente e che tu lo veda e mi respinga. Così gioco il mio gioco, ti parlo di tanto e di niente, ti racconto tutto quello che in realtà non é niente di ciò che é veramente, niente di tutto ciò che in me grida. Perciò non lasciarti ingannare da me da ciò che dico per abitudine. Ti prego ascolta con cura e cerca di sentire quello che io non dico, quello che vorrei dire e che non posso dire. Detesto il gioco che faccio, vorrei essere schietto e spontaneo, semplicemente me stesso, ma tu mi devi aiutare, devi stendere la tua mano anche se sembra l'ultima cosa che io desidero. Ogni volta, quando sei amorevole e dolce, ogni volta quando cerchi di capire, ogni volta quando ti preoccupi veramente per me, tu mi dai il coraggio e il mio cuore mette le ali. Vorrei che tu sapessi, vorrei che tu sapessi quanto sei importante per me, come puoi farmi diventare la persona che veramente sono. Vorrei che tu lo volessi, tu solo puoi demolire il muro, tu solo puoi togliermi la maschera, tu solo puoi liberare il mio mondo dalle ombre, dalla paura, dalla insicurezza. Ti prego non ignorarmi, non stancarti di me. Non ti sarà facile perché difenderò la mia maschera e più ti avvicinerai più vorrò allontanarmi. Ma qualcuno mi ha detto che il vero amore é più forte di qualsiasi baluardo ed é su questo che si fonda la mia speranza. Ti prego cerca di demolire questo muro, con mano sicura, ma con la sensibilità che si riserva ad un bambino. Chi sono, vuoi saperlo? Sono qualcuno che conosci molto bene, sono ognuno che incontri, sono ogni uomo, sono ogni donna. ;-)

mi ero ripromesso di rimetterlo molto tempo fa.
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« immagine » Non lasciare che io ti imbrogli, non lasciarti ingannare dalla mia faccia, perché io porto mille maschere che ho paura di dover togliere, ma nessuna di queste sono io. E' solo un espediente che mi forma una seconda natura, ma non lasciarti ingannare da questa, per amor di dio, non l...
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RITORNO

24 aprile 2012 ore 21:21 segnala



Sto aspettando mia figlia perchè mi riporti a casa. Una ragazza di passaggio mi prende per uno straniero e mi parla in inglese. Poi dice di avermi visto ieri, a s.caterina di tretto, mentre camminavo lungo la strada. Dice che ho l'aria di uno che ha camminato molto. Bello. E' intelligente. Mia figlia vuole abbracciarmi nonostante la puzza di bestia selvatica che devo avere addosso. Mi vuole bene. Anch'io le voglio bene, e tanto. Dice che parlo lentamente e a bassa voce. Sto bene. Sono felice, sereno e appagato. Sono contento di essere tornato. Molto di quello che mi è capitato non l'ho scritto e non lo scriverò mai. Sono accadute molte cose mentre mi camminavo dentro. Ho scoperto aspetti di me che non conoscevo: cose che sapevo si sono conservate, altre si sono distrutte. L'unica certezza è che questa esperienza dovevo farla. L'ho fatta. E ho fatto bene. So che mi servirà anche in futuro. Tutti una volta nella vita, dovrebbero provare. La ricetta è semplice: Tempo (q.b) natura (a volontà), fatica (q.b) Solitudine (tanta).

Fine.
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« immagine » Sto aspettando mia figlia perchè mi riporti a casa. Una ragazza di passaggio mi prende per uno straniero e mi parla in inglese. Poi dice di avermi visto ieri, a s.caterina di tretto, mentre camminavo lungo la strada. Dice che ho l'aria di uno che ha camminato molto. Bello. E' intell...
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ULTIMA CROCE

20 aprile 2012 ore 21:53 segnala



Stamattina sono stato sulla cima del monte summano. C'è un cristo d'acciaio con un braccio alzato, appeso a una croce alta sedici metri. Drammatico. Un gheppio sta cacciando in spirito santo ( tecnica di caccia usata da certi rapaci che stanno fermi a mezz'aria battendo velocemente le ali ) nel pascolo più basso. Formidabile. Ieri sera, prima di dormire, un topolino gironzola intorno allo zaino. Gli ho dato da mangiare delle briciole di pane biscotto, così forse ho evitato che durante la notte ispezionasse le mie provviste. Stamattina presto un animale mi è passato sopra mentre dormivo. Non l'ho visto, ma ho pensato a una faina o una martora, forse. Questa è l'ultima cima. Domani o dopo domani, scendo e torno verso la civiltà. Devo.


nella foto: tramonto sul monte summano
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« immagine » Stamattina sono stato sulla cima monte summano. C'è un cristo d'acciaio con un braccio alzato, appeso a una croce alta sedici metri. Drammatico. Un gheppio sta cacciando in spirito santo ( tecnica di caccia usata da certi rapaci che stanno fermi a mezz'aria battendo velocemente le a...
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GIOCO

16 aprile 2012 ore 22:36 segnala



Non sento più la mia puzza. Non mi rado, non mi pettino e non mi vedo in faccia da giorni. Finchè incontro solo camosci ha poca importanza. Anzi credo che gli animali hanno cominciato a considerarmi uno di loro. Ieri sera un camoscio voleva spaventarmi, è sbucato dal bosco e ha incominciato a venirmi vicino; mi è arrivato a una decina di metri e, visto che non mi muovevo, ha cominciato a picchiare per terra con le zampe davanti. E io immobile. Si è avvicinato ancora e, per picchiare più forte, saltava e ricadeva sul posto con gli anteriori, piegandosi in avanti. Poi ha fischiato. E io immobile. Si e stancato e se n'è andato guardandosi le spalle. Divertente.
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« immagine » Non sento più la mia puzza. Non mi rado, non mi pettino e non mi vedo in faccia da giorni. Finchè incontro solo camosci ha poca importanza. Anzi credo che gli animali hanno cominciato a considerarmi uno di loro. Ieri sera un camoscio voleva spaventarmi, è sbucato dal bosco e ha inc...
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CRA CRA

12 aprile 2012 ore 23:13 segnala



Sta per imbrunire sul monte novegno. Sono stato sullo spartiacque sud per vedere il sole scomparire dietro le nuvole e le roccie del pasubio. Spettacolo commovente. C'è stato un vento freddo oggi che si è intensificato con il calar del sole. Ma ora si è calmato e c'è un silenzio e teso. Quando manca poco al buio una cornacchia attraversa il cielo e gracchia: "craa...craa...craa...". Mentre s'addensa il buio una volpe attraversa il pascolo. Dormo.
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« immagine » Sta per imbrunire sul monte novegno. Sono stato sullo spartiacque sud per vedere il sole scomparire dietro le nuvole e le roccie del pasubio. Spettacolo commovente. C'è stato un vento freddo oggi che si è intensificato con il calar del sole. Ma ora si è calmato e c'è un silenzio e t...
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INCUBO

04 aprile 2012 ore 23:26 segnala



Mi sono rannicchiato dentro una trincea del pasubio: ho immaginato come doveva essere qui durante la prima guerra mondiale. Ho avuto un incubo, con gli occhi aperti: ho sentito esplosioni e grida di uomini feriti. Mi sono apparsi corpi di soldati dilaniati. Ho visto rocce rosse di sangue. Terribile. Il cielo è scuro ma si vede lontano. Tutta la zona alta è coperta di neve. Questa montagna è grandiosa. E' solenne. Soffia il vento. Aleggia un silenzio pesante e sacro come quello della morte.

nella foto trincea sul monte pasubio.
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« immagine » Mi sono rannicchiato dentro una trincea del pasubio: ho immaginato come doveva essere qui durante la prima guerra mondiale. Ho avuto un incubo, con gli occhi aperti: ho sentito esplosioni e grida di uomini feriti. Mi sono apparsi corpi di soldati dilaniati. Ho visto rocce rosse di s...
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04/04/2012 23:26:23
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PAZZIA?

31 marzo 2012 ore 14:06 segnala



Ho desiderato questo tempo per stare solo, camminare e meditare. Lo sto vivendo, questo tempo, e imparo cose importanti di me. Ma oggi non capisco e sono smarrito. Fisicamente sto bene e mi sento veramente forte; mi sono abituato ai giacigli più duri, so quando e a che cosa è meglio rinunciare e sento quando invece è più saggio seguire l'istinto. Niente e nessuno potrebbe fermarmi,però mi cadono gocce dagli occhi come se piangessi. Continuo a stare bene da solo; non ho bisogno di niente. Non penso e non provo nulla per cui dovrei commuovermi. Mi convinco che non è pianto ma solo gocce che servono per pulire gli occhi e basta. Poi mi dico che forse, in quello che mi sta accadendo, le lacrime sono il sudore dell'anima: espellono scorie. Come non potrei smettere di sudare mentre cammino, così non posso fermare le gocce degli occhi. E così sia.
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« immagine » Ho desiderato questo tempo per stare solo, camminare e meditare. Lo sto vivendo, questo tempo, e imparo cose importanti di me. Ma oggi non capisco e sono smarrito. Fisicamente sto bene e mi sento veramente forte; mi sono abituato ai giacigli più duri, so quando e a che cosa è meglio...
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