Fragilità nel tempo

08 novembre 2014 ore 17:10 segnala

Una piacevolissima sorpresa, dopo mesi e mesi di silenzio, una visita qui in negozio ed un caffè.
Due punti di vista opposti, percezioni della vita parallele ma impossibilitate all'incontro seppur recuperando il concetto di infinito, che tanto piace ai matematici.Dieci anni di distanza, ed un bagaglio di esperienze che paradossalmente,hanno fortificato l'una e sminuzzato l'altro.
La cosa che mi spaventa della vita, non è l'avanzare degli anni, la decadenza fisiologica del corpo e l'età vista da molti come una condanna. Ma è la sensazione di perdere il controllo della realtà, di non avere più la possibilità di una programmazione, resa meravigliosa dall'incognita del futuro, e da quella vis dell'anima che sprona a raggiungere un obiettivo sul quale si arrampicano sogni e castelli mentali. La sola idea del cambiamento di percezione delle cose che mi circondano, di un prato di un fiore, del profumo marino o semplicemente delle persone, mi da la misura esatta di quanto il tempo faccia il suo "lavoro", nella inconsapevolezza dell'uomo, così piccolo e fragile, nutrito di illusioni di falsi miti e di una inattaccabilità che da solo crea e conserva, quasi a corazza di un contenuto che ha la consistenza delle nuvole. Ho guardato mio padre mentre attraversava, il suo passo vigoroso ed una presenza ancora bella e vitale. L'ho osservato con l'occhio protettivo che una figlia comincia ad avere quando, nonostante l'apparenza trasmetta quella freschezza dovuta ad un modo di essere quasi "da ragazzina", si rende conto che il cambiamento dei ruoli sia inevitabile. Senso di protezione, bisogno di confronto alla pari e "scontro" titanico tra personalità ben definite, tasselli mentali ben piantati e comunicazione fatta sul medesimo piano ma con epilogo diverso. Questo che ho rielaborato, l'ho agganciato ad una mia intima sensazione che mi stia sfuggendo,quella parte di me che amavo e tutt'ora voglio..continuare a sentire le vibrazioni nella identica struttura che avevano prima. Odio il senso di fragilità, inteso come adattamento senza replica, passaggio dall'età dei salti alla corda, a quella dei movimenti ponderati, dei valori che perdono d'intensità perchè delusi, per poi rischiare di ricostruire dentro le sfere di cristallo, tutte quelle emozioni "razionali", perchè è inutile arrampicarsi sugli specchi....ci sono brividi che si cercano bulimicamente per dare un senso al bisogno di ampliamento, troppo grande come concetto per farsi bastare il "finito". Così ci si rotola dentro il fango della nevrosi sociale, ci si riveste di veli pesantissimi per non dover ammettere che, nudi, siamo piccini come formiche che scappano dal fuoco. E questi "anelli" che ruotano intorno alla nostra persona, ci proteggono dal giudizio, dato da noi stessi in primis e poi dagli altri. Le parole, le belle bellissime ed eccellenti parole, gli entusiasmi i coinvolgimenti e le "droghe" sensazionali, ingurgitate fino alla saturazione per anestetizzare il tutto. Ho smesso di pensare per ore ed ore, di passeggiare osservando il mondo per colorarlo della mia essenza, e mi nutro di uno specchio fatto di una immagine di Stefania che ha altre sfumature, un taglio nuovo ai capelli, che scivolando sui seni ha resettato il passato, donato un soffio ai miei nastrini che oggi poso sulle tele e sulle chiome dei lavori manuali che parlano di me e per me. Eppure nel piacermi, ho nostalgia delle foglie su cui facevo correre una lumaca, o delle gocce di pioggia che lasciavo scendere sul viso, incurante dei fiocchi di neve mischiati al vento ed alla sabbia, quasi fosse un film dove io fossi l'eroina che tutto trasforma. Allora mi chiedo: ma tu, quando mi dicevi che un giorno, arrivando alla mia età, avrei "capito" il concetto che tanto rifiutavo, che uccide le farfalle alla pancia, e che mortifica gli slanci per poi richiederli, che frena e poi accelera e che rappresenta una evoluzione fisiologica della vita,mi chiedo......avevi davvero, ma davvero ragione...o è tutto, e quindi anche questo, un tentativo vano di difesa? lei non mi risponderà mai, e forse nemmeno leggerà, e non so neppure se in fondo in fondo, io sia interessata alla conferma, perchè vorrei invece, che fosse una smentita...ma siamo giunti alla scadenza delle opportunità, e dietro non ci si deve girare mai,per non inciampare sui sassi, perdendo la bussola che orienta al domani.
Stefania
3016d638-eaea-48f7-85c2-06b969871bae
« immagine » Una piacevolissima sorpresa, dopo mesi e mesi di silenzio, una visita qui in negozio ed un caffè. Due punti di vista opposti, percezioni della vita parallele ma impossibilitate all'incontro seppur recuperando il concetto di infinito, che tanto piace ai matematici.Dieci anni di distanz...
Post
08/11/2014 17:10:26
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote
    11

Commenti

  1. akret 08 novembre 2014 ore 18:38
    "Odio il senso di fragilità, inteso come adattamento senza replica, passaggio dall'età dei salti alla corda, a quella dei movimenti ponderati, dei valori che perdono d'intensità perchè delusi"

    ...il fatto è, io credo, che si trattasse di "sensazioni" esaltate dalla magia dello spirito giovanile... quel bellissimo albeggiare della vita che iniziava a scoprire i contorni di tutte le cose.
  2. jesuis.Arlequin 10 novembre 2014 ore 09:44
    hai scritto una cosa meravigliosa. :cuore
  3. UnPensieroFelice 11 novembre 2014 ore 07:21
    Cosi' intenso da bearsi senza commentare.
    Mi fa riflettere come affidiamo alla ciclità della natura emozioni e sensazione mentre l'Essere umano cangia......e ci si ritrova ad accoppiare momenti indelebili a persone oramai cambiate.....quasi estranee nell'animo .
  4. rigalizius 20 novembre 2014 ore 22:49
    - Che fatica sprecata ch'è la tua!- diceva er Fiume a un Salice Piangente
    che se piagneva l'animaccia sua -Perchè te struggi a ricordà un passato
    se tutto quer che fu nun è più gnente? Perfino li rimpianti più sinceri
    finisce che te sciupeno er cervello per quello che desideri e che speri.
    Più ch'a le cose che so' state ieri pensa a domani e cerca che sia bello!
    Er Salice fiottò: - Pe' parte mia nun ciò né desideri né speranze:
    io so' l'ombrello de le rimambranze sotto una pioggia de malinconia:
    e, rassegnato, aspetto un'alluvione che in un tramonto me se porti via
    co' tutti li ricordi a pennolone.
    (Trilussa)

    Ciao
  5. Lady.Wilde 21 novembre 2014 ore 17:28
    Dolcissimo Rigalizius.....i ricordi sono bagaglio imprescindibile, fosse anche solo per comunicare qualcosa di se stessi ai posteri.....la malinconia diventa un pastello da osservare, quando non ci sono rimpianti e nemmeno cose ancora sospese. Gli anni passano, la memoria amplia e rielabora...in questo movimento mentale , tutto il bello della vita. Adoro ripensare al mio passato,alla mia infanzia all'adolescenza...ai suoi bellissimi incontri... mi dà forza ed energia per continuare la strada che amo e che rifarei miliardi di volte. Un... baciotto.........
    :rosa
    Stefy
  6. Lady.Wilde 21 novembre 2014 ore 17:32
    Akret, UnPensiero e Jesuis......stasera siamo davanti un cioccolato caldo e fumante, seduti in uno di quei posti che hanno vetrine sul mondo......ed io parlo mentre voi ascoltate! un abbraccio.. :rosa
    Ste
  7. UnPensieroFelice 24 novembre 2014 ore 10:39
  8. 1965.sensibile 07 marzo 2015 ore 10:12
    complimentiiiiiiiiiiiiiiii....la vita va.....fa il suo cammino....nel tempo ci giriamo dietro e vediamo di aver fatto tanta strada....forse perdiamo di vista il percorso che ci resta.....forse non lo accettiamo......

Scrivi commento

Fai la login per commentare

Accedi al sito per lasciare un commento a questo post.