Bussano alla porta. E' un piovoso pomeriggio di fine agosto. Lei solleva lo sguardo a malincuore dal giornale in cui aveva infilato i pensieri.
E' la ragazza col sorriso sempre in tasca, quella che ha preso il suo posto dall'altra parte del tavolo.
Trattiene a fatica sulle labbra una domanda strana, le chiede se sa di che colore hai gli occhi.
Lei risponde perplessa: "castani...ma qualche volta sono verdi". La ragazza con il sorriso in tasca sembra soddisfatta e sparisce dietro la porta.
Ma la risposta, pur esatta, non era completa.
Dipende dalla luce del giorno-avrebbe voluto aggiungere - dipende da come ti guarda, dall'umore del mattino, dalle fasi della luna o se ha Venere in opposizione.
Dipende se ti sta sorridendo o se ti sta guardando l'anima e la pesa.
Dipende da come ti fa sentire quello sguardo che sembra tenerti il cuore tra le dita e lo guarda in controluce come un baloon pieno di vino rosso, per apprezzarne la purezza.
E tu senti davvero quel cuore come un bicchiere: trasparente e maledettamente fragile.
Era questa la risposta esatta. Forse la aggiungerà alle altre che ha soltanto pensato.
Un altro piccolo tatuaggio sulla sua pelle, un'altra cicatrice da percorrere con le dita o un nuovo ricamo sul suo cuscino, che se li ricorda tutti i suoi pensieri e glieli ripete ogni notte quando cerca di dormire.
Peccato che il bicchiere sia scivolato prima che potesse portarlo alle labbra. Ma sono certa che nella tua accuratezza tu abbia spazzato bene via ogni più piccolo frammento di vetro, perchè non ti venga mai il minimo rimpianto di non conoscere il suo sapore.
A me e a chi l'ha ispirata.