Sono rimasta abbracciata ad un sogno.
Ricordo ancora il giorno, gli odori, le sensazioni
il lento cammino che mi ha condotto a quel vicolo cieco
eppure non sono sicura sia stato vero
perchè dei sogni tu hai l'inconsistenza lieve
l'illusoria apparenza di realtà.
Non mi hai dato nulla di concreto, di tangibile
perchè allora continui a fare così male?
Perchè mi balocco con questo dolore
e lo rigiro con determinazione
nella carne esausta
evocandoti, cercando di non dimenticare.
Sei nelle mie parole.Sempre
ne ho fatto lucide malinconie
che gazze avide scambiano per luccicanti diamanti
e non sono che i pezzi sparsi
della mia felicità in frantumi.
Ogni giorno
qualcosa si perde, sbiadisce,passa
e mi dico che è un bene
che forse sto guarendo
ma in realtà sono innamorata della mia malattia
mi rifiuto di dimenticare
o di distruggere con le mie mani
quello che tu con le tue hai costruito dentro me.
E' solo un castello di sabbia
ma ha solide fondamenta.
Parlo spesso con la tua assenza
mi siede accanto
e mi accompagna dovunque
ora è una statua di sale
che sorride di me beffarda
e muta
le mando messaggi che non hanno risposta
e la sua indifferenza
mi ferisce
più di ogni offesa
in questo presente sanguinante.
In pubblico sono così brava ad eluderti
il mio sorriso è quello che conosci a memoria
ma in privato
distillo i miei pensieri
come un alchimista
accecato dall'illusione febbrile
di poter trasformare il piombo in oro.
E continuo a chiedermi
se eri solo piombo
e l'oro l'ho soltanto immaginato.
Ubriaca di questo liquore amaro
mi aggiro spaesata nelle stanze
sempre più spoglie
dei pochi ricordi che mi hai lasciato
eredità inutile se non posso dividerla con te
e mi chiedo perchè le hai saccheggiate così bene
prima di sparire.