La primavera è una stagione oziosa. A volte la natura per risollevarsi ha bisogno di abbandonarsi, di lasciarsi attraversare da tutto.
Si muoveva al ritmo della musica che aveva dentro, che nessuno poteva sentire.
Colonna sonora di stasera:
Come si cambia, Fiorella Mannoia
Ultimo film visto: Caos Calmo Oggi ho unito insieme i fili spaiati di tutte queste cose e ho visto che stranamente si potevano collegare. E' uscito fuori un mosaico bizzarro. Vediamo un po’ come sto? Come una diga che sta per cedere Come una pila di libri in bilico Come una foca sopra una palla Come una barca in bonaccia Sto come il protagonista di Caos Calmo che cerca di tenere sotto controllo con lo stesso metro cose serie e stupide, come il dolore, l’incomprensibilità degli eventi, il meccanico ripetersi delle cose, i cassetti della biancheria e le scadenze dei cibi nel frigo. Cerco di farlo camminando sulla fune del buon senso, ignorando la vertigine del vuoto. Dov’è l’eccezionalità? Non è quello che fanno tutti, tutti i giorni della loro vita? Dovrei cominciare anch’io a fare lunghi elenchi di cose, posti o persone solo per tenere la mente occupata, per aggrapparmi al pratico, al quotidiano. Per esempio: elenco dei concerti a cui sono stata, elenco delle persone che ho baciato, elenco delle marche di fondotinta che ho cambiato prima di trovare la tonalità giusta. Cose così. Cose fatue, leggere, quasi vuote per combattere la pesantezza del cuore, l’emorragia di emozioni, lo stillicidio di entusiasmo. Però il protagonista di Caos Calmo trova altri appigli, un nuovo equilibrio che nasce dalla rottura di quello consueto: il linguaggio delle piccole cose, dei gesti, la bellezza di una giornata di sole o di un cane che ti corre incontro. Insomma ricomincia a guardare veramente le cose, mentre prima ci passava soltanto accanto, ci si scontrava in metro o le guardava indolente da dietro il vetro della sua bella macchina. Come il protagonista del film avrei voglia anch’io di trovare una panchina, fermarmi e dire: Ecco io sto bene qui. Le cose non accadono per insegnarci qualcosa, accadono e basta. Non c’è una logica, un destino prestabilito, talvolta non c’è neppure una vera scelta. Non starò ad incollare i pezzetti andati in frantumi, a raccogliere le pagine mandate all’aria dai capricci del vento, a guardare vecchie foto, a progettare cose che non posso fare. Ricomincerò da me, come ho sempre fatto tante altre volte. Ricomincerò dalle piccole cose. Mi abbandonerò per un po’ lasciandomi attraversare da tutto, come nelle frasi che ho letto stasera su libri che non ho comprato perché non ho voglia di leggere ma di vivere, fino a che la musica che ho dentro, quella che nessuno può sentire, non ricomincerà a suonare. Come vorrei stare ? Come una vela gonfia di vento Un orologio che ha ripreso a funzionare Come un fiore che sta per sbocciare Come il bruco che diventa farfalla Un equilibrio tendente al cambiamento, anziché al semplice mantenersi in bilico.