Ripensavo l'altro giorno con quanta grazia Greta Garbo si abbandonasse sfinita su una poltrona nel film La Signora delle Camelie oppure con quanto pathos Eleonora Duse, chiamata a interpretare sul palcoscenico lo stesso ruolo, si aggrappasse alle tende della scenografia per rendere l'idea del dolore fisico unita a quella dell'abbandono di "piccola minchia" Arman Duval.
Ci ripensavo per rimarcare quanto poco fosse credibile tanta eleganza dei movimenti rapportati ad uno stato di malattia. Infatti su di me il più piccolo bacillo ha l'effetto di annientare la già poca grazia che posseggo. La mia femminilità va in vacanza a Rio e aspetta che io sfebbri per tornare. Così un'estranea mi si aggira per casa e se la incrocio nello specchio del bagno non la riconosco.
Pigiama in pail (perchè ha freddo) calzerotti morbidosi e sfacciatamente colorati (perchè quando si ammala ella ha una regressione infantile) questa estranea vagolava da qualche giorno nella mia stanza con un termometro sotto un braccio e un libro di Alice Munro da finire nell'altro. No non aveva decisamente niente a che fare con la Garbo. Lo struscio delle ciabattine nel corridoio richiamava alla mente più truci figure...Mariangela Fantozzi o Selma Simpson per esempio.
Questa sconosciuta, che dicono mi somigliasse, ha avuto la febbre alta due giorni e una tonsilla improvvisamente trasformatasi in una zucca in gola, sicuramente un sortilegio per cui per l'intera durata della degenza si è nutrita esclusivamente di pappine, minestre, cremine e brodini tutti accompagnati da un tripudio di suoni senili: risucchi e schiocchi di lingua. Che bei momenti... che bel week end.
Essendo la febbre alta, il primo giorno la nostra Signora dei Carciofi ha avuto persino un momento mistico di delirio, e siccome nelle lezioni di storia la nostra eroina sta spiegando i dinosauri ai suoi giovani allievi, la sua prima notte di febbre l'ha trascorsa con un simpatico stegosauro che le andava su e giù nella testa, accompagnato da un fragoroso rumore di zampe e alberi lacerati al suo passaggio.
Per rendere l'incubo perfetto una manina dall'ultimo banco si sollevava timida e poneva il terrore di tutte le insegnanti: la domanda a cui non sai rispondere. Il piccolo paleontologo chiedeva candido: "che verso fa lo stegosauro?" e alla mia risposta non è possibile saperlo sono animali estinti, nel sogno attaccava come per magia la musichetta della Prova del cuoco " Il coccodrillo come fa" con la Clerici che cominciava a sculettare.
Bene.Capirete che al mio risveglio, seriamente preoccupata da questo incubo potevo fare due sole cose: chiamare un analista yunghiano o prendermi due giorni di malattia.
Ho optato per la seconda e il terzo giorno, come Lazzaro, sono risorta.