Confessioni di una volpe addomesticata

22 maggio 2007 ore 11:20 segnala
 

 -Cosa vuol dire addomesticare?-

- E’ una cosa da tempo dimenticata. Vuol dire creare dei legami-

- creare dei legami?-

- Certo - disse la volpe- tu per me fino ad ora non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini(…) ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo e io sarò per te unica al mondo.-

- Comincio a capire - disse il Piccolo Principe.

- C’è un fiore…credo che mi abbia addomesticato.-

Invidierò la tua rosa per tutta la vita. Invidierò la semplicità con cui ti ha addomesticata.

Le invidierò te.

Per tutta la vita non farò che cercare mani come le tue, che premurose mi proteggano, mi curino, mi accudiscano. Ma per tutta la vita forse non le troverò, perché non saranno mai le tue. Cercherò occhi come i tuoi. Occhi che sappiano guardarmi come se fossi l’unica rosa in tutto l’universo, anche dopo aver scoperto che non è così. Occhi che mi riconoscerebbero in mezzo ad un giardino di 5000 rose tutte simili a me. Ma tu non mi guarderai mai così.

Perché io non sono la tua rosa.

Non è me che hai messo sotto una campana di vetro, che hai riparato col paravento. Non è me che hai annaffiato ogni mattina,non sono io quella che, con  dolcezza immeritata, hai protetto dal vento, dalle tigri immaginarie e dalle insidie dei bruchi.

Non sono io che hai ascoltato ogni giorno lamentarsi e vantarsi e qualche volta tacere.

Perché io non sono la tua rosa.

Non sono io la protagonista di questo libro, nessuno tranne me racconterà mai la mia storia.

Io sono la piccola volpe che un giorno incrociò la tua strada di viaggiatore malinconico.

Dovevo capirlo fin dal nostro primo incontro che non facevi per me, che saresti stato un padrone distratto perché già schiavo di qualcun altro. Dovevo capirlo da come mi rispondesti: - volentieri, ma non ho molto tempo, ho da cercare degli amici e da conoscere molte cose-

Mi chiedo ancora perché quel giorno ti ho chiesto, quasi pregandoti, di addomesticarmi. Perché la mia vita era monotona ed io volevo che tu smettessi di essere un bambino uguale ad altri centomila bambini. Nella mia cieca ammirazione io volevo che tu fossi per me speciale,unico. Ma non potevo sapere che la tua rosa ti aveva già addomesticato e che, anche da lontano, ti teneva legato da fili invisibili che attraversano i pianeti.

Che bisogno avevo di consegnarmi mansueta alle tue mani, di offrirti l’arma con cui mi avresti ferita? Perché fai così male?

La mia vita prima di te era semplice, essenziale. Passavo le giornate a nascondermi dai cacciatori e le notti ad insidiare le loro galline. Se avevo fame mangiavo. Se avevo sete cercavo una fonte fresca. Sonnecchiavo nell’erba umida, drizzando le orecchie al minimo rumore, diffidando di ogni passo. Adesso invece, i giorni sono faticosamente lunghi, l’acqua fresca non spegne la mia sete e passo le giornate accovacciata nell’erba alta aspettando il suono dei tuoi passi, i soli che abbia imparato a riconoscere, i soli di cui mi fidi. 

     Così il Piccolo Principe addomesticò la volpe.

      E quando l’ora della partenza fu vicina:

-                      ah - disse la volpe…piangerò !-

-                      La colpa è tua - disse il Piccolo Principe- io non ti volevo far del male,

-                      ma hai voluto    tu che ti addomesticassi -

-                      E’ vero- disse la volpe -

-                      Ma piangerai !- disse il Piccolo Principe -

-                      E’certo - disse la volpe -

-                      Ma allora che ci guadagni? -

-                      Ci guadagno il colore del grano.- 

Ma poi sei arrivato tu e le giornate hanno smesso di essere tutte uguali. Ho cominciato a fidarmi, tradendo la mia natura di volpe. E adesso che mi hai addomesticata io non so più fare a meno di te. Non posso più guardare un campo di grano senza pensarti. Se so che arriverai alle quattro, fin dalle tre comincio a prepararmi il cuore. Sono felice e spaventata nella stessa misura. Mi tormento con domande assurde, io che avevo promesso di non aspettarmi mai niente: e se oggi non venisse? Se fosse ripartito senza neanche salutare? E se oggi non mi sorridesse…e se pensasse alla sua rosa mentre sta con me?

Oh Piccolo Principe che sai fare di un minuscolo pianeta un regno di cui essere fiero, che fai di una rosa innamorata di se stessa un amore indissolubile, che sai trovare della poesia nel disegno di una pecora o nel suono del secchio in un pozzo…cosa mi hai fatto? Come hai fatto a catturarmi così, senza alcuna trappola, quando il mio mestiere è sempre stato di sfuggire ai cacciatori?

Come potrò adesso dimenticarmi di te?

-                      Va a rivedere le rose - disse la volpe. – Capirai che la tua è unica al mondo.

-                       Quando tornerai ti regalerò un segreto -

Cosa ne farò adesso della mia proverbiale furbizia? E tutta la saggezza che spargevo generosamente nelle nostre conversazioni? Dove si è nascosta? Forse l’ho data tutta a te, senza conservarne una piccola scorta per me, per sopportare il nostro addio.

La tua rosa per quanto egoista ti ama. Nel suo modo malato, ma ti ama. Non saprà mai dirtelo, non come vorresti tu. Ha bisogno di te e delle tue cure, e tu hai bisogno di qualcuno a cui offrirle. Hai bisogno della malinconia che solo lei ti accende, hai bisogno della sua assenza, delle sua incertezza che ti tormenta ma ti lega ancora di più. Hai bisogno di qualcuno che ti manchi la sera e solo lei, purtroppo, sa mancarti così bene, perchè ha il dono di rendere diverso ai tuoi occhi un lunedì da un giovedì, da una domenica.

Ecco il segreto che voglio regalarti: “E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che l’ha resa così importante. Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.”

Il mio solo rammarico è che anche se adesso conosci il segreto, tu non mi guarderai mai col cuore. Perché non sono io la tua rosa. Io sono solo la volpe che un giorno, per curiosità o per gioco hai deciso di addomesticare. E questa era la mia storia.

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   -Cosa vuol dire addomesticare?- - E’ una cosa da tempo dimenticata. Vuol dire creare dei legami- - creare dei legami?- - Certo - disse la volpe- tu per me fino ad ora non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini(…) ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro....
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