Effetti collaterali della globalizzazione

04 ottobre 2008 ore 13:33 segnala
La globalizzazione è arrivata nella scuola italiana probabilmente prima che al mercato rionale sotto casa. Nella mia classe composta di 24 meravigliosi pargoli ( la mattina mi sento come Maximo Decimo Meridio quando entrava nel Colosseo) ci sono 4 stranieri.

Quando faccio l’appello la mattina ho due solide certezze scorrendo col dito sull’elenco dei nomi: la prima è che devo ringraziare queste giovani mamme straniere se continuo a lavorare perchè sfornano più figlioli di quelle italiane.

La seconda è che stiamo lentamente colonizzando il nord Italia. Lentamente ma inesorabilmente ai Brambilla, ai Rossi, ai Malaguti si vanno sostituendo gli Scapece, i  Passalacqua, i Cuomo, tutti cognomi chiaramente padani.

Da poco una nuova pecorella si è aggiunta al mio multietnico ovile: un bimbo cinese.

Sapevo di colleghe che cambiano di sana pianta i nomi dei loro piccoli alunni dandogliene (come un pacco dono della caritas) uno nuovo di zecca e molto italiano, quindi più facilmente ricordabile. Ho sempre trovato questa pratica una vera barbarie. Non solo questi piccolini si vedono catapultati da un giorno all’altro nell’altra parte dell’emisfero, ma in più si vedono brutalmente depennare il loro nome, che è forse quello che più immediatamente ci contraddistingue, ci appartiene. Non sono rari i casi in cui entri in una classe e trovi uno Yoiuki Luca, un Deng Paolo. Le colleghe più bastarde gli danno anche nomi infarciti di erre, così senti dire io mi chiamo Lobelto…o Callo e così via.

Così per tenere fede ai miei ideali, il primo giorno in classe vado vicino al mio bimbetto e gli do il benvenuto in questa gabbia di matti che è la scuola italiana, giurando solennemente che non gli cambierò mai il nome, che è un atto di ottusa colonizzazione culturale insopportabile (non gli ho detto proprio così se no chiamava la neuro  e si cambiava da solo la classe).

Ma al momento dell’appello una gocciolina di sudore freddo mi attraversa la schiena.

Marò, penso, e mò come caxxx si legge sto nome? Confesso mi aspettavo qualcosina di più semplice per cominciare: un Poe, un Mao, un Kay che ne so Chang…niente di tutto questo. Penso: forse nella tua lingua questo nome per me impronunciabile significherà qualcosa di estremamente poetico tipo “Perla di rugiada che rotola all’alba su una foglia di bamboo...mica posso sminuirlo un nome così.

Poi penso: Sì ma chi ti vuole così male da darti un nome simile? Cosa gli hai fatto ai tuoi genitori confessa?

Poi penso ancora: E se lo leggessi velocemente e con nonchalance come se dettassi un codice fiscale al telefono?

Ok. Sono una maestra moderna, ok accetto la sfida che la globalizzazione del terzo millennio ci lancia. Ok devo pensarla come una possibilità e non un limite e allora lo pronuncio tutto di un fiato: benvenuto a te piccolo CHENGKANG  e… fanculo la globalizzazione!!!

 

10029008
La globalizzazione è arrivata nella scuola italiana probabilmente prima che al mercato rionale sotto casa. Nella mia classe composta di 24 meravigliosi pargoli ( la mattina mi sento come Maximo Decimo Meridio quando entrava nel Colosseo) ci sono 4 stranieri. Quando faccio l’appello la mattina ho...
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04/10/2008 13:33:59
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Commenti

  1. verdepistacchio74 04 ottobre 2008 ore 14:09
    stupenda, piccolina, ti adoro.
    e certo, meglio quel nome impronunciabile che quello del santo che si festeggia oggi.
    a proposito, tanti auguri, PETRONIO.
  2. uncuoregrandecosi 04 ottobre 2008 ore 14:20
    che bello questo post, mi hai regalato un bel po' di sorrisi.
    Pero meno male che non hai bambini thailandesi, allora si che finivi per chiamarli Pino, Lino, Dino o Rino; c'ho a che far per lavoro e sono dei lunghissimi scioglilingua e poi hai sempre quel dubbio: quale è il nome e quale è il cognome?
  3. robon66 04 ottobre 2008 ore 15:00
    faccio così. torno a nascere, vengo fuori precoce e in un paio d'anni, mettiamo tre, sono pronto per la scuola. ma solo se mi mettono nella tua classe.

    ... e ancora una volta ti commento senza entrare nel merito del post, che approvo ed è lodevole. è che scrivi troppo bene
  4. raccontandomi 04 ottobre 2008 ore 18:15
    questo credo sia il suo vero nome.. sayonara  ( ho riso,  ...carnaroli e  arborio)
  5. raccontandomi 04 ottobre 2008 ore 18:28

    era un attore e regista dei primi film di arti marziali... non vorrei che il tuo piccolo studente avesse parentele pericolose.....:-x  

  6. meteta 06 ottobre 2008 ore 13:43

    che è già di per se,è cosa impegnativa per me,pensavo al Meltin Pot ovvero quando kan cheng magari avrà una figlia, che si sposerà  con un bimbo, di padre terrone e madre ucraina e si chiamerà Sasha Passalacqua, oppure che ne so madre ganese e padre rumeno e si chiamerà Mubaba (nome assolutamente inventato chiedo scusa se esistesse) Iliescu.

    Bello,bello,bello il meltin pot,mi piace il concetto d'integrazione non di solidarietà,mi piace pensare,credo che non esistano "razze umane" diverse.La parola razza non ha nessun significato.

  7. octopus.g 06 ottobre 2008 ore 16:24
    ...in pieno, in passato ho avuto alunni stranieri, marocchini per la precisione, c'è stato qualche tentativo di italianizzare quei nomi ma loro si sono opposti, forse perchè già grandi di età ( parlo delle superiori, quindi ) e fortunatamente sono rimasti quei bei nomi con i loro bellissimi significati. Ciao
  8. Duca.theKnight 07 ottobre 2008 ore 09:44

    1) per i tuoi post dovresti far pagare un biglietto. Sono troppo forti, uno spreco regalarli così in un periodo in cui nulla è gratis :inchino

    2) il problema più grosso, secondo me, non è quello delle tue colleghe che italianizzano i nomi più ostici degli alunni stranieri (tu fai bene a non farlo, sia chiaro...), ma quello delle famiglie italiane che chiamano i figli con nomi ridicoli (Kevin, Roger, Melody, ecc.). La sorella della mia ex-moglie, non paga di essere stata battezzata ... Consiglia ( :sbong ) ha chiamato i figli Denis (e vabbè) ed Erika, ma "con la kappa". Immagino 'sta povera figliola che ogni volta che deve declinare le generalità dovrà dire, per tutta la vita "Erika con la kappa"....  :nono1

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