Ho chiesto ad un amico esperto marinaio, viaggiatore instancabile e cacciatore di stelle, quali esche usare per attirare la preda più ambita, la più difficile da catturare, quella che piega le reti sotto il suo peso, spezza le lenze più tenaci, sguscia tra le dita appena provi a tirarla su, ti trascina a fondo anche quando, sanguinante, credi di averla finalmente arpionata.

Sì gli ho chiesto come si cattura la Vita?

Domanda ingenua lo so, un pò marzulliana da si FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA, ma più passa il tempo più capisco che ogni persona ha la sua personale ricetta della vita. Volutamente non ho parlato di visione ma di ricetta, di rimedi della nonna, di saggezza popolare semplice, concreta, quella che non troverai mai su nessun fottuto libro, ma solo camminando, consumandoti le scarpe e gli occhi a forza di cercarla e guardarla...la vita.

Il mio amico marinaio la vita la prepara così:

"Non ricordare la rotta per ricordarsi il mare".

Affascinante.Dimenticare per ricordare.

Perdersi per ritrovare qualcosa.

Forse ci vado davvero a cercare il mare, navigando a vista però, che la bussola del mio cuore non va da tempo, e lascerò le mappe a casa  perchè ho voglia di perdermi di orientarmi d'istinto, seguendo l'odore del mare come uno schiaffo oppure con le stelle, se ce ne saranno...

ma l'importante è partire che questa immobilità di barche sulla riva mi spezza..

l'importante è andare che questa tristezza di reti ritirate sulla sabbia mi uccide..