Funcky moment
03 settembre 2008 ore 23:53 segnala
Settembre. Un anno fa.
Non posso che sorridere fra me se penso a come ero messa allora. Settembre. Un anno fa.
Lo stesso caldo appiccicoso e insostenibile di oggi, eppure non ero io. Oggi mi sembra di aver riacquistato la facoltà di vedere le cose da lontano, dalla distanza giusta, dalla prospettiva migliore. Adesso è discesa, penso fra me, e in macchina ho infilato il cd funky mix e mi dico che è un buon segno perché è quello che metto quando sono di buon umore. Non vedrò il mare fino al prossimo anno, ho il cuore ancora stropicciato, il caldo mi squaglia i pensieri, eppure sorrido mentre ingrano la quarta cercando di investire un po’ di vento dal finestrino. Sparpaglio musica non richiesta per tutta la strada, malgrado l’ora indecente e faccio il verso a Jean Knight. Mr. Bigstuff.
Ma adesso è discesa. Non lo ripeto semplicemente come un mantra, lo penso. Certo si tratterà di riallacciare con pazienza tutti i nodi che legavano la testa al cuore. Occorrerà ricordarsi che esistono entrambi. Per ora no. Il sottopancia non brontola, non protesta alcuna fame, posso dedicarmi alla cura del tempo che guarisce le ferite e scolora le pareti, ritrovare i miei minuti, le mie ore, farli crescere con pazienza finchè non ritorneranno ad essere i miei giorni, un tempo soltanto mio. Devo oleare gli ingranaggi, far ripartire le lancette, ripulire il motore ingolfato, ma ci sono. Presente e viva. Sono stranamente serena al punto che ho quasi paura di pagarla cara tutta questa calma. E’ come immaginarmi sulla riva di un lago a guardare ipnotizzata quel pacato azzurro, miracolosamente immobile. Qualcosa che rasserena e inquieta al tempo stesso per la staticità surreale, quasi inverosimile. Io non sono il lago per fortuna, sono solo la spettatrice attenta e rapita della sua calma. In bocca avanza una parola: consapevolezza. Me la faccio sciogliere sulla lingua come fosse zucchero, la assaporo piano, la ripeto per trattenerla, perché non esca troppo presto: consapevolezza, sì. Di questo settembre, di questo caldo asfissiante, della strada davanti a me, della canzone nelle orecchie, di quello che provo, finalmente mio soltanto, catturato, trattenuto.
Passerà settembre e passerà questo stato d’animo, lo so. Ma adesso me lo godo, è soltanto mio e solo io e poche persone a me care, possono sapere cosa significhi questa pillolina di zucchero che faccio sciogliere in bocca, piano in elogio alla lentezza con cui vanno assaporate le sensazioni piacevoli. E allora funky era tanto che non lo ascoltavo.
9869380
Settembre. Un anno fa.
Non posso che sorridere fra me se penso a come ero messa allora. Settembre. Un anno fa.
Lo stesso caldo appiccicoso e insostenibile di oggi, eppure non ero io. Oggi mi sembra di aver riacquistato la facoltà di vedere le cose da lontano, dalla distanza giusta, dalla...
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03/09/2008 23:53:59
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meteta 04 settembre 2008 ore 10:34
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Duca.theKnight 05 settembre 2008 ore 09:16
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Mau.P 05 settembre 2008 ore 13:35
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lamadiluna 05 settembre 2008 ore 15:05
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musicaribelle 05 settembre 2008 ore 19:51
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musicaribelle 05 settembre 2008 ore 19:56
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raccontandomi 01 ottobre 2008 ore 12:32
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